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Legge 104, è possibile dividere i permessi e il congedo straordinario tra più familiari a queste condizioni: ecco quali

Legge 104, è possibile dividere i permessi e il congedo straordinario tra più familiari a queste condizioni: ecco quali
L’Inps ha chiarito che è possibile attribuire il congedo straordinario e i permessi ex legge 104 a familiari diversi per assistere la medesima persona
L’Inps, con il messaggio n. 4143 del 22 novembre 2023, ha dato risposta a un importante quesito in materia di congedi straordinari e permessi ex Legge 104. In particolare, l’ente previdenziale ha fornito alcune indicazioni circa la possibilità di attribuire il congedo straordinario a un familiare e i permessi della Legge 104 a un parente diverso.
Ebbene, l’INPS ha affermato che sia il congedo straordinario, sia i permessi della Legge 104 possono essere accordati a più familiari della stessa persona disabile, purché questi benefici siano utilizzati in maniera alternata e non coincidente nei giorni di fruizione.
Tuttavia, l’ente previdenziale rammenta che il congedo straordinario per l'assistenza a una persona con grave disabilità non può essere concesso contemporaneamente a più di un lavoratore.

Per esempio, se un membro della famiglia, come un coniuge o un figlio, usufruisce del congedo straordinario per assistere un parente disabile, un altro familiare, può richiedere i tre giorni di permesso mensile previsti dall’art. 33 della legge 104. L’unico requisito è che tali benefici non si sovrappongano negli stessi giorni.
Questo sistema permette ai vari membri della famiglia di dividere la responsabilità dell’assistenza, senza sovrapposizioni temporali.
Inoltre, l'INPS ha chiarito che è possibile approvare una richiesta di congedo straordinario anche se, per lo stesso periodo, sono già stati concessi i tre giorni di permesso mensile, il prolungamento del congedo parentale (come previsto dall’art. 33 D.lgs. n. 151/2001), o le ore di permesso in alternativa al prolungamento.

Analizziamo quindi, più nel dettaglio, gli istituti richiamati e il loro concreto funzionamento.

Il congedo straordinario è disciplinato dal comma 5 dell’art. 42 D.lgs. n. 151/2001. Attraverso tale istituto, è possibile usufruire di un congedo biennale retribuito per assistere una persona affetta da grave disabilità.
Per accedere a questo beneficio, è necessario convivere con la persona assistita e rispettare l’ordine di priorità previsto dalla normativa.
Infatti, in ordine di priorità, il congedo viene concesso al coniuge convivente, alla parte di un’unione civile, o al convivente di fatto, come stabilito dal comma 20 dell’art. 1 della Legge Cirinnà. Se queste figure non sono disponibili a causa di decesso, assenza o gravi patologie, il diritto passa ai genitori (anche adottivi) e, in mancanza di questi, ai figli conviventi e così via fino ai parenti o affini entro il terzo grado conviventi.
Il congedo straordinario ha una durata massima di due anni per ogni persona disabile assistita e non può essere fruito se la persona è ricoverata a tempo pieno, salvo specifiche indicazioni da parte del personale sanitario, che potrebbe reputare necessaria la presenza del familiare.
Inoltre, durante il periodo di congedo straordinario, non è consentito svolgere ulteriore attività lavorativa.

I permessi Legge 104, invece, sono concessi ai lavoratori per permetterge loro di assistere un familiare con grave disabilità. Essi possono essere utilizzati per un massimo di tre giorni al mese o per due ore al giorno, in maniera continuativa o flessibile, a seconda delle esigenze.
Questi permessi sono riservati ai lavoratori che assistono parenti o affini fino al secondo grado, o al terzo grado in determinate circostanze, come nel caso in cui i genitori o il coniuge del disabile abbiano più di 65 anni o siano affetti da patologie invalidanti.
Si ricorda, infine, che i permessi ex Legge 104 non influenzano il calcolo di ferie, tredicesima o quattordicesima.
 
Per richiedere tali benefici, è necessario presentare la domanda attraverso il portale telematico dell’INPS, oppure avvalendosi dell’assistenza dei Patronati o contattando il Call Center. Il richiedente dovrà allegare la documentazione che attesti la grave disabilità della persona assistita.
Il datore di lavoro non può negare la concessione dei permessi o del congedo, purché la documentazione sia conforme alle normative vigenti.
Inoltre, è possibile richiedere tali benefici per l’assistenza a più di una persona disabile; anche i lavoratori part-time hanno diritto ai permessi, seppur in misura proporzionale al lavoro svolto.
 
In conclusione, l’INPS ha, quindi, confermato che è possibile cumulare il congedo straordinario e i permessi della Legge 104 per l’assistenza alla stessa persona disabile, a condizione che non vengano fruiti negli stessi giorni e che siano rispettate tutte le condizioni normative.


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