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Legge 104, ecco come farsi riconoscere caregiver familiare, accedere ai bonus 2024 e pensione anticipata: tutte le misure

Legge 104, ecco come farsi riconoscere caregiver familiare, accedere ai bonus 2024 e pensione anticipata: tutte le misure
Novità in arrivo per i caregiver riguardanti tasse, pensioni e bonus. Vediamo insieme cosa ha previsto il Governo
Il Governo ha lavorato a lungo per emanare un Decreto che, nei prossimi anni, porterà sempre più tutele per i caregiver i quali, nel nostro ordinamento, non sono ancora debitamente riconosciuti.
Partiamo inquadrando la figura del caregiver, ossia colui che - in modo gratuito - si prende cura h24 di un proprio parente disabile non autosufficiente.
Ad oggi, per farsi riconoscere come caregiver bisogna rispettare alcuni requisiti come: essere un parente della persona disabile, prestare le cure in modo gratuito, regolare e costante ed essere residente in Italia.

Un ulteriore modo per farsi riconoscere come caregiver è il riconoscimento della convivenza con il familiare a cui si presta assistenza, per almeno 6 mesi. Questa verifica viene effettuata dall'INPS d'ufficio, sulla base delle informazioni fornite dal familiare, ossia la prova della propria residenza presso quella del familiare ed eventuali domicili temporanei. Sempre attraverso l'INPS, è possibile accedere ad una procedura semplificata denominata dichiarazione sostitutiva.

Se non si procede attraverso l'INPS, è possibile farsi riconoscere come caregiver presentando i seguenti documenti all’ufficio locale dei servizi sociali:
  • certificati che dimostrano la parentela;
  • documenti medici che confermano le condizioni di salute della persona e la necessità di assistenza;
  • prova di residenza in Italia;
  • dichiarazione firmata dalla persona assistita che confermi il ruolo di assistente.
Vediamo ora a quali benefici ha diritto il caregiver. In particolare, lo stesso ha diritto all'assistenza finanziaria, a cure di sollievo e a riduzioni dell'orario di lavoro.
Il sistema di sostegno prevede che lo Stato fornisca:
  • assistenza finanziaria ai caregiver attraverso, ad esempio, l'assegno di cura o il Bonus caregiver;
  • assistenza di sollievo permettendo al caregiver di prendersi delle pause dall'assistenza continua al proprio familiare;
  • servizi sociali quali il supporto e l'assistenza nella ricerca di alloggi o mezzi di trasporto.

La novità del 2024 è il Bonus caregiver, introdotto attraverso il decreto del 30 novembre 2023. Questo Bonus varia a seconda della Regione o del Comune che stabilisce i requisiti di accesso al sussidio; quindi spetta ai cittadini controllare i vari portali informarsi sull'uscita e sulle scadenze del bando.

Un ulteriore sussidio è l'Ape sociale (c.d. pensionamento anticipato) per i soggetti che si prendono cura di un proprio familiare. Questo è stato prorogato sino alla fine del 2024 ed è riservato a individui in situazioni di disagio, tra cui:
  • disoccupati;
  • caregiver di familiari disabili, persone con un’invalidità pari o superiore al 74%;
  • lavoratori impegnati in occupazioni pesanti come operai edili, badanti, autisti di mezzi pesanti, insegnanti d’asilo o infermieri ospedalieri.
Il requisito di accesso a questo sussidio è l'avere compiuto 65 anni e 5 mesi, con 36 anni di contributi; esso viene erogato sino all'effettiva data di pensionamento del soggetto richiedente.
Per ottenere l'Ape sociale è necessaria una certificazione, ottenibile attraverso la presentazione della domanda e allegando la documentazione specifica per dimostrare il possesso dei requisiti soggettivi.
Infine è da rilevare che l’Ape sociale non è compatibile con altre prestazioni, ma è compatibile con l’assegno sociale.

Ultimo sussidio è l'Opzione Donna, anche questa una forma di prepensionamento. Possono richiederlo le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno maturato i requisiti anagrafici e contributivi richiesti, ossia:
  • essere donne caregiver;
  • essere invalide al 74 per cento;
  • essere dipendenti o essere state licenziate da aziende che si trovano in crisi aziendale;
  • avere 61 anni o 60 in presenza di un figlio o 59 con più figli;
  • aver versato 35 anni di contributi.
Vediamo, infine, che non è considerato illecito ritagliarsi del tempo per riposare durante la fruizione del permesso ottenuto attraverso la Legge 104, ma il tempo di riposo deve costituire la parte minore della giornata dedicata alle cure del portatore di handicap.


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