Se queste modifiche venissero confermate, potrebbero cambiare alcune cose per gli eredi legittimari del donante. Facciamo chiarezza.
Devi sapere che gli “eredi legittimari” sono quei soggetti che hanno diritto a una quota del patrimonio ereditario, che non può essere lesa o diminuita dal defunto (ad esempio, proprio perché, in vita, lui ha donato molti dei suoi immobili). Si tratta di coniuge, figli e ascendenti.
Questi soggetti potrebbero andare incontro a una vera rivoluzione: essi dovrebbero dire addio alla possibilità di chiedere la restituzione della casa data in donazione dal defunto.
In pratica, che cosa cambierebbe nelle donazioni? Cerchiamo di spiegarlo.
Con le norme attuali, se tu acquisti una casa che il venditore ha ricevuto in donazione, corri un rischio. Gli eredi del donante potrebbero richiederti la restituzione dell’immobile nel caso in cui la donazione della casa, che hai comprato, abbia determinato una lesione della c.d. quota legittima (che è la parte di eredità che deve essere loro assegnata).
Per capirci, Tizio riceve in donazione una casa da Caio. Tu compri questa casa da Tizio. Ecco, tu corri il rischio che gli eredi di Caio ti chiedano di restituire quell’immobile, se c’è stata una lesione della loro quota legittima.
Gli eredi legittimari, con la c.d. azione di riduzione (artt. 554 e ss. c.c.), potrebbero iniziare un giudizio per avere la reintegrazione della quota legittima. Infatti, l’azione di riduzione è la richiesta, da parte dell’erede che ha ottenuto meno della sua quota legittima, di ricevere la porzione mancante. E, nel tuo caso, la parte mancante è la casa donata che tu hai acquistato.
Il pericolo c’è. Gli eredi possono chiedere la restituzione del bene donato non solo direttamente a chi ha ricevuto il bene in donazione (è il cd. “donatario”), ma anche a te che hai inconsapevolmente acquistato l’immobile.
Con le modifiche accennate dal Governo, tutto questo potrebbe cambiare. Ma come?
Nel frattempo, per tutelare il compratore di un immobile proveniente da donazione, si sono usati svariati sistemi. Tra questi, uno è quello di stipulare una polizza assicurativa che tutela il compratore dal pericolo di un’azione da parte degli eredi legittimari.
Il problema è che, anche facendo questa polizza, non si blocca la possibilità riconosciuta agli eredi e ciò rende complicata la vendita di una casa donata. Soprattutto se il compratore deve chiedere un mutuo: basti pensare che, quando gli eredi richiedono la restituzione del bene, l’ipoteca diventa inefficace. E, proprio per questo, molto spesso le banche non concedono il finanziamento.
Però, se davvero le modifiche volute dal Governo Meloni venissero approvate, per gli eredi del donante le cose cambierebbero in modo drastico.
Con le modifiche delle norme sulla donazione, gli eredi del donante dovrebbero dire addio alla facoltà di chiedere la restituzione del bene donato. Nei piani del Governo, gli eredi potranno chiedere soltanto il controvalore in denaro dell’immobile donato e questa richiesta potrà essere fatta soltanto al donatario (colui che ha beneficiato della donazione) e non anche al compratore del bene donato.
Lo scopo di questa riforma è quello di far sì che le banche concedano più facilmente il mutuo per l’acquisto di un bene donato, tenendo conto che l’eventuale ipoteca a garanzia del mutuo rimarrebbe comunque efficace.
Si deve comunque precisare che questi cambiamenti nella donazione erano previsti da una norma nel disegno di Legge di Bilancio. Però, il Senato ha escluso questa norma. Tuttavia, non è da escludere che il Governo stia pensando ad un provvedimento specifico su questo argomento.
Bisogna solo aspettare e capire le prossime mosse del Governo.