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Congedo parentale, diventano tre i mesi retribuiti all'80%: ecco la lista delle agevolazioni per le famiglie nel 2025

Congedo parentale, diventano tre i mesi retribuiti all'80%: ecco la lista delle agevolazioni per le famiglie nel 2025
Il governo ha annunciato un'estensione del congedo parentale retribuito all'80%, da due a tre mesi, all'interno della Manovra 2025, insieme a nuovi sostegni economici per le famiglie, come detrazioni fiscali e contributi per asili nido, destinati a quelle con redditi bassi o numerosi
Importante novità in vista per i nuovi genitori. Nella Manovra 2025, infatti, il governo è intervenuto sul congedo parentale, aumentando i mesi di congedo parentale retribuiti all’80% da due a tre. Si tratta di una misura che potrebbe, in concreto, cambiare la prospettiva di molte famiglie o coppie desiderose di avere dei figli. Ad annunciare la modifica è stato Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, durante la presentazione ufficiale della legge di Bilancio.
Prima di tale intervento, i genitori, a seguito del periodo di congedo obbligatorio, potevano usufruire di un congedo volontario per prendersi cura dei figli, la cui durata era pari a 2 mesi, con una retribuzione all’80%.
In ogni caso, i genitori dovranno necessariamente accordarsi tra loro per suddividere il periodo di congedo parentale facoltativo. Tuttavia, l’aggiunta di un mese con una retribuzione migliore potrebbe rappresentare un sostegno significativo.

Il governo, però, ha intenzione di intervenire non solo sul congedo parentale. Sono infatti previsti una serie di interventi a favore delle famiglie, con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro. Tali fondi verranno impiegati per favorire le nascite e supportare le famiglie più bisognose nel sostenere le spese necessarie alla crescita dei figli.
Tuttavia, non tutti potranno beneficiare di tali sostegni economici, in quanto al beneficio accederanno solo le famiglie che rispettano determinati requisiti economici. Per esempio, il contributo per gli asili nido, che potrebbe arrivare fino a 3.600 euro all’anno, sarà destinato solo alle famiglie numerose e a basso reddito.
Altra novità importante della manovra riguarda il nuovo sistema di detrazioni fiscali a favore delle famiglie più numerose e con redditi medi o bassi. Come anticipato dal viceministro Maurizio Leo, coloro che percepiscono un reddito più basso avranno accesso a maggiori detrazioni fiscali; viceversa, per chi abbia redditi più alti, è prevista una riduzione degli attuali sgravi. A tale scopo, verranno introdotti limiti di reddito, probabilmente fissati a 50.000 e 100.000 euro, con una progressiva riduzione degli sconti per chi supera tali soglie.
Questa politica mira a sostenere le famiglie con difficoltà economiche, ma potrebbe generare malcontento tra quelle più abbienti.

Arriva, inoltre, la conferma definitiva per gli sgravi contributivi a favore delle mamme lavoratrici con almeno due figli a carico. In questo modo, il governo vuole agevolare tutte quelle donne che, dopo la nascita dei figli, vogliono tornare a svolgere un’attività lavorativa, riducendo il peso dei contributi previdenziali sulla busta paga. Sebbene si tratti, a primo impatto, di un intervento limitato, per molte famiglie rappresenta un piccolo, ma importante sostegno economico, soprattutto in un periodo in cui le spese quotidiane mettono a dura prova i bilanci familiari.
Trova conferma anche la Carta Dedicata a Te, la quale rappresenta un sostegno economico destinato alle famiglie in maggiori difficoltà. Tuttavia, arriva una cattiva notizia, in quanto il budget stanziato per il 2025 è stato ridotto a 500 milioni di euro, mentre per il 2024 esso è stato pari a 676 milioni.
Infine, la Manovra 2025 introduce un’altra misura a sostegno della natalità e delle famiglie, ovvero la Carta dei nuovi nati, destinata ai bambini che nasceranno nel 2025. In particolare, tale misura prevede l’erogazione di un contributo di 1000 euro.
Si tratta indubbiamente di un importo significativo; tuttavia l’accesso a tale misura è subordinato al possesso di un Isee non superiore a 40.000 euro. Questo significa che molte famiglie potrebbero trovarsi escluse da tale beneficio.
Tuttavia, secondo le stime del governo, una parte consistente delle 10 milioni di famiglie italiane rientrerà in questo limite di reddito.


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