Le dichiarazioni rese dalla persona offesa di un reato sessuale, per poter essere legittimamente utilizzate come elemento di prova, non necessitano di altri elementi di prova che ne confermino l’attendibilità, essendo sorrette da una... (continua a leggere)
La Cassazione ha precisato che il condomino può utilizzare liberamente il bene comune (nella specie, il muro esterno) per l'installazione di un condizionatore, a patto che non venga alterata la destinazione della cosa comune e che venga... (continua a leggere)
La Corte di Cassazione conferma la condanna ad un medico per "rifiuto di atti d'ufficio", in quanto lo stesso aveva rifiutato di prescrivere alla paziente dei farmaci di cui necessitava con urgenza. (continua a leggere)
Secondo la Cassazione, i beni in dotazione ai servizi igienici presenti sulle aree di sosta autostradale possono essere utilizzati esclusivamente sul posto ed in relazione ad esigenze strettamente personali, non potendo gli stessi essere oggetto... (continua a leggere)
Il Tribunale di Catania ha ritenuto che l'intimazione del licenziamento via "whatsapp" rispettasse il requisito della forma scritta previsto dall'art. 2 della legge n. 604 del 1966. (continua a leggere)
Secondo la Cassazione, il badge non è un semplice "rilevatore di presenza" ma uno "strumento di controllo a distanza" dei lavoratori, in quanto lo stesso consente di comparare immediatamente i dati di tutti i lavoratori,... (continua a leggere)
Il TAR Piemonte ha precisato che rientra tra i poteri del Sindaco quello di disciplinare gli orari delle sale giochi e degli esercizi nei quali sono installate le apparecchiature per il gioco. (continua a leggere)
La finanziaria non può segnalare un proprio cliente come cattivo pagatore se non ha prima inviato apposito preavviso all'interessato. (continua a leggere)
Al fine della valutazione della responsabilità penale del medico che abbia operato in equipe non si può prescindere dalla adeguata considerazione delle mansioni svolte in concreto dal medesimo. (continua a leggere)
Secondo la Cassazione, i segnali stradali operano solo per chi li riesce a percepire nella normale condotta di guida e, dunque, solo nel senso di marcia del mezzo. (continua a leggere)