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Quanto costa l'accettazione dell'eredità? Ecco come fare senza notaio e vantaggi di accettare con beneficio d'inventario

Quanto costa l'accettazione dell'eredità? Ecco come fare senza notaio e vantaggi di accettare con beneficio d'inventario
Il codice civile disciplina diverse modalità con cui il soggetto può accettare l’eredità. Tuttavia, ciascuna modalità può comportare dei costi diversi per l’erede
Nel corso della vita di ciascuno sarà capitato sicuramente di sentir parlare di “eredità” e di “accettazione dell’eredità”.
Tali espressioni vengono impiegate per indicare il fenomeno successorio in forza del quale, a seguito di accettazione, un soggetto subentra nella titolarità del complesso o di una quota dei rapporti giuridici sia attivi (crediti) che passivi (debiti) del defunto (c.d. “de cuius”).

Per essere considerato erede è necessario, innanzitutto, accettare l’eredità.

Le modalità con cui può avvenire l’accettazione dell’eredità sono disciplinate all’interno del codice civile agli art. 470 e ss.
Ciascuna modalità presenta sia vantaggi che svantaggi, oltre che un costo differente per l’erede.
Ma vediamole insieme.

- Accettazione tacita (art. 476 c.c.)
L’accettazione tacita si realizza attraverso il compimento di atteggiamenti e/o azioni che il soggetto potrebbe compiere solo in qualità di erede (come, ad esempio, l’avvio di una causa giudiziale volta ad ottenere la divisione ereditaria, il pagamento di debiti ereditari, ecc.).
Tale tipologia di accettazione è sicuramente la più economica, non presentando alcun costo da sopportare per l’erede.
Bisogna, però, tener presente che l’erede sarà chiamato a rispondere dei debiti ereditari, non solo con la propria quota ereditaria, ma anche con il proprio patrimonio personale.

- Accettazione espressa (art. 475 c.c.)
L’accettazione è espressa quando la volontà di accettare l’eredità viene esplicitata dall’erede attraverso un atto pubblico o una scrittura privata.
Per formalizzare l’accettazione dell’eredità è necessario rivolgersi ad un notaio o alla Cancelleria del Tribunale del luogo dove si è aperta la successione.
Nel primo caso, il costo è rappresentato dall’onorario del professionista (solitamente circa euro 2.000,00), mentre nella seconda ipotesi, rendendo la dichiarazione direttamente in Cancelleria, i costi sono più contenuti (circa euro 300,00 – 500,00).

- Accettazione con beneficio d’inventario (art. 484 e ss c.c.)
L’accettazione con beneficio d’inventario rappresenta l’opzione più costosa per le spese immediate che l’erede è chiamato a sostenere ma che – probabilmente – presenta i maggiori vantaggi.
Tale tipologia di accettazione, infatti, permette di mantenere distinti il patrimonio del defunto e quello dell’erede. Ciò significa che l’erede non sarà tenuto a pagare i debiti del defunto oltre a quanto abbia ricevuto per effetto della successione stessa.
Per la dichiarazione di accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario, l’erede deve rivolgersi alla Cancelleria del Tribunale del luogo in cui si è aperta la successione oppure ad un notaio che trasmetterà, poi, l’atto al Tribunale e ne curerà la trascrizione.
Affinché tale accettazione produca effetti è necessario che la dichiarazione sia proceduta o seguita dalla redazione dell’inventario dei beni ereditari.
Tale tipologia di accettazione è obbligatoria qualora l’erede sia un minore, un interdetto, un minore emancipato, un inabilitato o una persona giuridica (società, associazione ecc.).
Per quanto riguarda il costo dell’accettazione beneficiata, oltre ai costi fissi dovuti per la redazione dell’inventario (euro 98,00 per contributo unificato e euro 27 per marca da bollo), la trascrizione dell’atto (euro 294,00) e marche da bollo da apporvi (circa euro 100,00), bisognerà conteggiare anche l’onorario del professionista (di circa euro 2.000,00), che può variare a seconda della complessità del patrimonio da inventariato.

In ogni caso, a prescindere dalla modalità prescelta, è opportuno ricordare che l’accettazione retroagisce al momento dell’apertura della successione (cioè al giorno della morte del de cuius) ancorché effettuata, magari, a distanza di anni.
Tuttavia, il diritto di accettare l’eredità si prescrive nel termine di 10 anni dal giorno dell’apertura della successione.
Inoltre, una volta che l’eredità è stata accettata, ed il soggetto ha acquisito la qualità di erede, non è più possibile rinunciarvi.


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