La legge di Bilancio per il 2023 ha disposto la cancellazione del reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024. Ad oggi, tra le misure di sostegno alle fasce della popolazione più bisognose rientrano il supporto per la formazione e il lavoro e l’assegno per l’inclusione sociale, che sarà attivo dal 1° gennaio 2024.
Per ora, a partire dal 1° settembre, tutti i cittadini che ne hanno diritto potranno fare richiesta per ottenere il “Supporto per la formazione e il lavoro” (Sfl), un sussidio di 350 euro al mese della durata massima di un anno.
Questo strumento è stato introdotto dal governo come stimolo al lavoro ed è destinato, tra gli altri, anche agli ex percettori di Reddito di cittadinanza occupabili. La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, già il 2 settembre sosteneva che dal sito dell’INPS risultavano già oltre diecimila domande. Calderone ha affermato: «Questo vuol dire che la procedura sta funzionando. Il nostro obiettivo è quello di creare un ambiente nel quale tutti i soggetti che hanno competenze nel mondo del lavoro conferiscano i loro dati all’interno della piattaforma».
Il supporto per la formazione e il lavoro è rivolto alle persone tra i 18 e i 59 anni di età (i cosiddetti soggetti “occupabili”), con un Isee familiare inferiore a 6 mila euro e che non hanno i requisiti per accedere all’assegno di inclusione sociale. Quest’ultimo, invece, si rivolge alle famiglie in cui è presente almeno un minore, o una persona con più di sessant’anni di età, o un disabile.
Il sussidio, che ha un valore di 350 euro mensili, viene erogato a seguito di iscrizione a corsi di formazione professionali riconosciuti dal Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa (Siisl).
Per semplificare il tutt, l’INPS ha creato un tutorial, che è possibile visionare sul suo sito, che spiega passo passo sia quali sono i requisiti per accedere al sussidio sia come procedere per la presentazione della domanda.
In pratica la domanda va fatta sul sito dell’INPS stesso, previa autenticazione con Spid, Carta di identità elettronica o Carta nazionale dei servizi, oppure tramite i patronati. Dal 1° gennaio 2024 sarà anche possibile presentare l'istanza direttamente ai Caf di zona.
Nel caso in cui il beneficiario dell’assegno mensile dovesse rifiutare un’offerta di lavoro, il sussidio decadrà automaticamente. La tipologia di offerta di lavoro che non è possibile rifiutare è innanzitutto quella a tempo indeterminato, senza limiti di distanza dal luogo di residenza. Ciò ad alcune condizioni: che il lavoro offerto sia a tempo pieno o un part-time non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno, e che rispetti i minimi salariali previsti dal contratto collettivo di riferimento. Per i contratti a tempo determinato non è possibile rifiutare le offerte di lavoro entro gli 80 chilometri dal domicilio del beneficiario o che siano raggiungibili in meno di 120 minuti con i mezzi pubblici.
In più il si perde il diritto al sussidio se il “soggetto occupabile” non si presenta ai servizi sociali o al servizio per il lavoro competente o se non partecipa alle iniziative di carattere formativo organizzate nel percorso di riqualificazione professionale.