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Nuova sanatoria fiscale, arriva la flat tax per regolarizzare i redditi senza sanzioni e interessi: concordato preventivo

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Nuova sanatoria fiscale, arriva la flat tax per regolarizzare i redditi senza sanzioni e interessi: concordato preventivo
Sanatoria per le partite IVA che aderiranno al concordato preventivo. I contribuenti potranno regolarizzare i redditi non dichiarati pagando un'aliquota ridotta tra il 10% e il 15%, senza sanzioni
In arrivo un’importante novità per le partite IVA che aderiranno al concordato preventivo biennale. Infatti, la Commissione Bilancio e Finanze del Senato ha dato il via libera a un emendamento, proposto dalla maggioranza, che introduce un ravvedimento fiscale speciale per il quadriennio 2018-2022. La finalità è portare alla luce una parte dei redditi non dichiarati, attraverso una tassazione vantaggiosa, senza sanzioni o interessi.
Il testo, approvato dalla Commissione, dovrà comunque essere valutato dalle Camere, insieme al resto del D.L. “Omnibus” in cui è inserito. Esso prevede che i contribuenti - titolari di partite IVA - i quali aderiranno al concordato preventivo biennale potranno dichiarare tra il 5% e il 50% del reddito precedentemente non dichiarato e dei debiti fiscali accumulati tra il 2018 e il 2022, pagando una tassa forfettaria compresa tra il 10% e il 15%, senza essere soggetti ad altri oneri. In questo modo, essi potranno regolarizzare la propria situazione contributiva. Tuttavia, questa misura avrà un impatto sulle finanze statali.

Coloro che aderiranno al meccanismo della sanatoria dovranno, quindi, dichiarare una parte dell’imponibile non pagato. La percentuale da dichiarare varierà in base al voto Isa, ossia all’indice di affidabilità fiscale relativo alle partite IVA. Infatti, si prevede che i contribuenti con voto Isa massimo dovranno dichiarare il 5% dell’imponibile evaso, mentre chi ha un voto Isa minimo dovrà dichiarare fino al 50%.
Sui redditi dichiarati in forza del meccanismo di sanatoria, non saranno dovute né le tasse precedentemente evase, né interessi o sanzioni.
Al loro posto, sarà invece applicata un'aliquota fissa, che varierà anch'essa in base al voto Isa:
  • 10% per chi ha un voto Isa di 8 o superiore;
  • 12% per chi ha un voto compreso tra 6 e 8;
  • 15% per chi ha un voto inferiore a 6.
Inoltre, una novità è prevista anche per le imprese. Queste ultime, infatti, potranno regolarizzare l'Irap al 3,9%, con uno sconto del 30%, per i periodi di lockdown causato dalla pandemia di Covid-19, ossia per il biennio 2020-2021. Il termine per aderire a questa sanatoria è fissato al 31 marzo 2025, con la possibilità di rateizzare il pagamento in 24 mensilità.

La nuova sanatoria persegue due scopi principali. Da un lato, mira a incentivare l'adesione al concordato preventivo biennale, una misura che consente alle partite Iva di concordare in anticipo il pagamento delle imposte per i due anni successivi.
Dall’altro lato, come avviene con ogni condono fiscale, lo Stato spera di recuperare parte dei propri crediti, invitando i contribuenti morosi a regolarizzare la propria posizione.
Tuttavia, anche questa norma comporta un costo per lo Stato. Infatti, parte delle imposte evase, che la sanatoria si propone di recuperare, era già stata inclusa nelle previsioni di bilancio. Si parla di una cifra inferiore al miliardo di euro, che il Governo Meloni aveva già stimato come difficilmente recuperabile.


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