La "rottamazione quinquies" è una proposta legislativa attualmente in fase di discussione in Parlamento, volta a introdurre una nuova modalità di definizione agevolata per i debiti fiscali. Il disegno di legge, promosso dalla Lega, è stato presentato il 27 novembre 2024 e ha iniziato il suo iter in Commissione Finanze del Senato il 25 febbraio 2025. L’obiettivo è fornire ai contribuenti uno strumento più flessibile e sostenibile per regolarizzare le proprie posizioni debitorie con il Fisco.
La proposta di legge prevede una serie di facilitazioni rispetto ai precedenti provvedimenti di definizione agevolata definiti “rottamazione”.
Attualmente, la nuova legge si propone di inserire novità significative, quali:
La proposta di legge prevede una serie di facilitazioni rispetto ai precedenti provvedimenti di definizione agevolata definiti “rottamazione”.
Attualmente, la nuova legge si propone di inserire novità significative, quali:
- rateizzazione fino a 120 mesi: il contribuente potrà suddividere il proprio debito in 120 rate mensili, equivalenti a 10 anni. Questa previsione si discosta dalle precedenti rottamazioni, che offrivano piani di pagamento più brevi;
- assenza di maxi-rate iniziali: a differenza di alcune precedenti misure (come ad esempio la rottamazione ter del 2018), non è richiesto il versamento di un acconto iniziale. Questo consente ai debitori di accedere al beneficio senza dover sostenere un esborso immediato particolarmente gravoso;
- maggior tolleranza nella decadenza dal beneficio: il provvedimento prevede che il contribuente perda il diritto alla rateizzazione solo dopo il mancato pagamento di otto rate, anche non consecutive. Questa è una modifica significativa rispetto alle precedenti edizioni della rottamazione, dove la decadenza era più rigida e scattava dopo un numero di cinque rate non pagate;
- ambito di applicazione: il disegno di legge non specifica ancora con precisione quali siano i debiti tributari ammessi alla sanatoria ma, dalle prime indiscrezioni, sembra che potrebbero rientrarvi anche le cartelle esattoriali notificate fino al 2023.
Uno dei nodi principali del provvedimento è la sostenibilità economica. Secondo le stime, la misura potrebbe richiedere una copertura finanziaria di circa 5,2 miliardi di euro, rendendo necessaria una valutazione approfondita degli effetti sul bilancio dello Stato.
Inizialmente, una misura simile era stata inserita come emendamento al Decreto Milleproroghe, ma è stata respinta perché non rientrava nell’ambito della norma e mancava una copertura finanziaria adeguata. Per questo motivo, la proposta è stata presentata separatamente come disegno di legge e ora è in esame presso la Commissione Finanze del Senato.
Dal punto di vista giuridico, la "rottamazione quinquies" solleva diverse questioni, in particolare in relazione al principio di equità fiscale e alla certezza del diritto.
A tal proposito, uno degli aspetti più dibattuti riguarda il trattamento differenziato tra contribuenti: chi ha regolarmente adempiuto ai propri obblighi tributari potrebbe percepire la misura come un’ingiustizia, mentre chi ha accumulato debiti beneficerebbe di condizioni di pagamento più favorevoli. Questo tipo di interventi normativi, infatti, sebbene giustificato dalla necessità di alleggerire il carico fiscale per chi si trova in difficoltà economica, può incentivare comportamenti opportunistici e minare la fiducia nel sistema tributario.
Un’altra criticità riguarda la certezza del diritto: le continue sanatorie e rottamazioni potrebbero dare l’impressione che il pagamento tempestivo delle imposte non sia una priorità e che, prima o poi, lo Stato concederà una nuova definizione agevolata dei debiti. Questo potrebbe avere un impatto negativo sulla disciplina fiscale generale e sulla riscossione delle imposte nel lungo periodo.
Sul piano politico, la proposta è fortemente sostenuta dalla Lega, che ha ribadito l’importanza di una misura strutturata per aiutare milioni di contribuenti italiani alle prese con cartelle esattoriali difficilmente sostenibili. Tuttavia, altre forze politiche hanno espresso perplessità, soprattutto per l’assenza di una chiara copertura finanziaria.
La "rottamazione quinquies" si configura come un tentativo di offrire ai contribuenti una soluzione più flessibile per la regolarizzazione dei debiti fiscali, con un piano di pagamento più diluito nel tempo e una maggiore tolleranza nei ritardi. Tuttavia, l’iter legislativo è ancora in corso e restano aperte diverse questioni, tra cui il reperimento delle risorse necessarie per attuarla e le implicazioni sul principio di equità fiscale.
Sarà fondamentale monitorare gli sviluppi della discussione in Parlamento, per comprendere se - e come - la misura verrà approvata, nonché quali saranno le eventuali modifiche apportate per garantirne la sostenibilità economica.
Inizialmente, una misura simile era stata inserita come emendamento al Decreto Milleproroghe, ma è stata respinta perché non rientrava nell’ambito della norma e mancava una copertura finanziaria adeguata. Per questo motivo, la proposta è stata presentata separatamente come disegno di legge e ora è in esame presso la Commissione Finanze del Senato.
Dal punto di vista giuridico, la "rottamazione quinquies" solleva diverse questioni, in particolare in relazione al principio di equità fiscale e alla certezza del diritto.
A tal proposito, uno degli aspetti più dibattuti riguarda il trattamento differenziato tra contribuenti: chi ha regolarmente adempiuto ai propri obblighi tributari potrebbe percepire la misura come un’ingiustizia, mentre chi ha accumulato debiti beneficerebbe di condizioni di pagamento più favorevoli. Questo tipo di interventi normativi, infatti, sebbene giustificato dalla necessità di alleggerire il carico fiscale per chi si trova in difficoltà economica, può incentivare comportamenti opportunistici e minare la fiducia nel sistema tributario.
Un’altra criticità riguarda la certezza del diritto: le continue sanatorie e rottamazioni potrebbero dare l’impressione che il pagamento tempestivo delle imposte non sia una priorità e che, prima o poi, lo Stato concederà una nuova definizione agevolata dei debiti. Questo potrebbe avere un impatto negativo sulla disciplina fiscale generale e sulla riscossione delle imposte nel lungo periodo.
Sul piano politico, la proposta è fortemente sostenuta dalla Lega, che ha ribadito l’importanza di una misura strutturata per aiutare milioni di contribuenti italiani alle prese con cartelle esattoriali difficilmente sostenibili. Tuttavia, altre forze politiche hanno espresso perplessità, soprattutto per l’assenza di una chiara copertura finanziaria.
La "rottamazione quinquies" si configura come un tentativo di offrire ai contribuenti una soluzione più flessibile per la regolarizzazione dei debiti fiscali, con un piano di pagamento più diluito nel tempo e una maggiore tolleranza nei ritardi. Tuttavia, l’iter legislativo è ancora in corso e restano aperte diverse questioni, tra cui il reperimento delle risorse necessarie per attuarla e le implicazioni sul principio di equità fiscale.
Sarà fondamentale monitorare gli sviluppi della discussione in Parlamento, per comprendere se - e come - la misura verrà approvata, nonché quali saranno le eventuali modifiche apportate per garantirne la sostenibilità economica.