La Manovra 2025, lanciata dal governo Meloni, porta con sé una modifica importante riguardo alle detrazioni fiscali per i figli a carico. A partire dal prossimo anno, questa agevolazione sarà eliminata per i figli che hanno superato i 30 anni.
Solo i figli tra i 21 e i 29 anni potranno ancora beneficiarne. Tuttavia, per i figli con disabilità, ci sarà la possibilità di continuare a ricevere le detrazioni fiscali e l'Assegno unico, in conformità con quanto stabilito dall’art. 3 della legge 104.
Questa modifica non impatterà solamente sulle detrazioni, ma avrà conseguenze dirette anche sull’art. 12 del T.U.I.R..
Le nuove disposizioni sono evidenziate nelle prime pagine della relazione tecnica alla Legge di Bilancio, nel capitolo che si concentra sulla “Riduzione della pressione fiscale”.
Obiettivo di risparmio e conseguenze per le famiglie
Il Governo ha annunciato che questa manovra mira a generare un risparmio di circa 320 milioni di euro all'anno. Tuttavia, l’abolizione delle detrazioni per i figli over 30 si tradurrà in un incremento della pressione fiscale per tali famiglie, in quanto si troveranno a dover affrontare maggiori oneri fiscali.
Il limite di reddito - che stabilisce se un figlio può essere considerato fiscalmente a carico dei genitori - rimarrà però invariato, ovvero:
- 4.000 euro per i figli fino a 24 anni;
- 2.840,51 euro per i figli tra 25 e 29 anni (inclusi).
Il fenomeno dei “bamboccioni” in Italia
La nuova Manovra del Governo si inserisce in un contesto sociale in cui i giovani italiani tendono a rimanere a casa con i genitori per più tempo rispetto ai coetanei di altri Paesi. Per questo motivo, Tommaso Padoa-Schioppa - ministro del Lavoro durante il governo Prodi – li definì allora “bamboccioni”.
Secondo i dati forniti dall'Istat, ben il 63,3% dei giovani nella fascia d'età 18-34 anni vive ancora con i genitori. Il dato equivale a circa 6,5 milioni di ragazzi, distribuiti come segue:
- 2,5 milioni sono studenti
- 2,5 milioni sono occupati
- 1,3 milioni sono in cerca di lavoro.
La situazione, inoltre, varia notevolmente a seconda della regione di residenza, come si evince dalla seguente tabella:
Territorio | Percentuale |
Italia
|
63,3% |
Nord | 59,7% |
Nord-ovest | 59,5% |
Nord-est | 60,0% |
Centro | 63,7% |
Mezzogiorno | 67,6% |
Sud | 68,2% |
Isole | 66,2% |
Altre misure della Legge di Bilancio
La Legge di Bilancio 2025 prevede ulteriori tagli in vari settori. Tra le altre misure ci sono:
- riduzione degli sgravi fiscali per i lavoratori extracomunitari;
- un forte ridimensionamento degli incentivi per il settore automobilistico, che è uno dei principali settori manifatturieri del Paese, con una perdita stimata di 4,6 miliardi di euro;
- un abbassamento del tetto salariale per i dirigenti pubblici, che passerà da 240.000 a 160.000 euro.
Queste scelte politiche evidenziano le sfide economiche che il Governo sta cercando di affrontare, ma sollevano anche interrogativi sulle ripercussioni per le famiglie e per l’intera economia nazionale.
La riforma è senza dubbio ambiziosa, ma sarà fondamentale monitorare come si tradurrà nella vita quotidiana dei cittadini italiani e quale sarà l'effetto a lungo termine sulle loro finanze e sul mercato del lavoro.