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Legge 104, ecco quando puoi fare ricorso gratis o quasi se la richiesta viene respinta: tutti i casi in base al reddito

Legge 104, ecco quando puoi fare ricorso gratis o quasi se la richiesta viene respinta: tutti i casi in base al reddito
Presentare un ricorso per ottenere i benefici della Legge 104 può comportare dei costi, ma per chi ha un reddito basso esistono diverse agevolazioni che permettono di ridurre o eliminare le spese legali
Lo strumento più importante a tutela dei soggetti affetti da disabilità è costituito dalla Legge 104, la quale garantisce misure di sostegno al fine di ridurre le difficoltà nell’inserimento lavorativo e nella vita sociale. Questa normativa prevede una serie di strumenti a favore dei disabili, tra cui permessi retribuiti per i lavoratori e agevolazioni fiscali relativamente a specifici acquisti.
L’accesso ai benefici previsti dalla Legge 104 è subordinato ad una valutazione ad opera di una commissione medico-legale dell’ASL, integrata da un medico dell’INPS. Il processo inizia con l’invio di un certificato introduttivo - redatto dal medico curante - all’INPS, che ha un termine massimo di 120 giorni per convocare il richiedente per visitarlo.
Se la richiesta viene respinta, è possibile presentare ricorso al Tribunale entro sei mesi, avvalendosi dell’assistenza di un avvocato. Tuttavia, l’esperimento di un’azione legale può comportare costi, che in alcuni casi possono essere evitati rispettando specifici requisiti di reddito.

Gratuito patrocinio: chi vi ha diritto?
Per chi si trova in una situazione economica svantaggiata, il gratuito patrocinio consente di ottenere l’assistenza legale a spese dello Stato. Questo beneficio è accessibile solo se il reddito familiare annuo non supera una determinata soglia, che viene aggiornata ogni due anni.
Attualmente, il limite è fissato a 12.838,01 euro di reddito imponibile annuo, basandosi sull’ultima dichiarazione fiscale. Per la valutazione del requisito, vengono considerati anche i redditi degli altri componenti del nucleo familiare, compresi quelli esenti da IRPEF o soggetti a imposta sostitutiva o ritenuta alla fonte.
Chi rientra in questa soglia può presentare domanda al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, generalmente per il tramite dell’avvocato incaricato.

Esenzione dal contributo unificato nei ricorsi per la Legge 104
Oltre al costo del legale nominato, ogni procedimento giudiziario è subordinato al pagamento di una tassa chiamata “contributo unificato”, che ammonta a 43 euro. Tuttavia, nei ricorsi relativi alla Legge 104 o all’invalidità civile, questo importo non è dovuto se il reddito familiare complessivo non supera i 38.514,03 euro, ossia tre volte la soglia prevista per il gratuito patrocinio.
Per beneficiare di questa esenzione, è necessario compilare e sottoscrivere una dichiarazione sostitutiva di certificazione, specificando la composizione del nucleo familiare e i relativi redditi.

Esenzione dalle spese di soccombenza nei ricorsi contro l’INPS
Un altro possibile costo può derivare dalla regola della soccombenza, secondo cui il ricorrente che perde in giudizio deve farsi carico anche delle spese legali dell’INPS e del compenso del consulente tecnico nominato dal giudice.
Tuttavia, anche in questo caso lo Stato viene in soccorso dei soggetti meno abbienti, prevedendo che coloro i quali posseggono un reddito familiare inferiore a 25.676,02 euro (il doppio della soglia per il gratuito patrocinio) sono esonerati dal pagamento di tali oneri, anche in caso di esito negativo del ricorso.

Riepilogo delle condizioni per un ricorso senza costi
Ebbene, in base alla normativa vigente, chi presenta ricorso per ottenere la Legge 104 può beneficiare di diverse esenzioni a seconda del proprio reddito familiare. Di seguito un riepilogo:
  • fino a 12.838,01 euro di reddito familiare annuo: chi rientra in questa fascia ha diritto al gratuito patrocinio, ovvero l’assistenza legale a spese dello Stato. Questo significa che l’interessato non dovrà sostenere alcun costo per l’avvocato, poiché la sua parcella sarà coperta dal fondo pubblico destinato a tutelare le persone con redditi bassi;
  • fino a 25.676,02 euro di reddito familiare annuo: in questa fascia di reddito, se il ricorso viene respinto, il ricorrente non è tenuto a pagare le spese di soccombenza, ovvero i costi legali dell’INPS e il compenso del consulente tecnico d’ufficio nominato dal giudice. Questo evita un ulteriore aggravio economico per chi ha già difficoltà finanziarie;
  • fino a 38.514,03 euro di reddito familiare annuo: chi si colloca in questa fascia è esonerato dal pagamento del contributo unificato, una tassa fissa di 43 euro richiesta per avviare il procedimento giudiziario. Questa agevolazione riduce i costi di accesso alla giustizia per chi, pur avendo un reddito superiore alla soglia per il gratuito patrocinio, non dispone di risorse elevate.
Le soglie di reddito indicate vengono aggiornate ogni due anni; pertanto, è importante verificarle prima di avviare un ricorso per il riconoscimento della Legge 104.


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