La data da tener d'occhio è il 20 settembre, in quanto entro la stessa il Governo dovrà trasmettere all'Unione Europea il Piano strutturale di Bilancio, che contiene le manovre fiscali previste per i prossimi 5 anni e, di conseguenza, quelle attese per il 2025.
Alcune riforme sulle quali si sa già qualcosa sono la riduzione dell'IRPEF - a cui avevamo accennato in un precedente articolo - e la riduzione delle tasse sui redditi da lavoro dipendente.
Tutte queste riforme avranno come obiettivo quello di aumentare il potere d'acquisto delle famiglie attraverso l'aumento degli stipendi.
Ma passiamo alla flat tax sugli straordinari. Questa riforma è già stata attuata per medici e infermieri con un'aliquota del 15%, la stessa che verrà usata anche per tutti gli altri lavoratori dipendenti.
L'obiettivo è quello di evitare la penalizzazione di quei dipendenti che decidono di lavorare più ore poiché, con l'attuale sistema contributivo, tutte queste somme in più percepite dal lavoratore vengono ridotte di molto.
A sostegno di questa riforma abbiamo l'articolo 5 della legge delega n. 111/2023 (legge delega per la riforma fiscale), il quale introduce "un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali, in misura agevolata, sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia".
Ma la flat tax non è prevista solo per gli straordinari. Infatti l'art. 5 sopra citato la prevede anche per:
- i premi di produttività;
- i redditi riferibili alla tredicesima.