Il problema della pirateria e dello streaming illegale è difficile da depennare e, nonostante molti siti vengano bloccati, chi mette a disposizione illegalmente tali contenuti trova sempre un nuovo "spazio" dove caricarli.
Nonostante il grande successo delle legali piattaforme di streaming, come Netflix o Amazon Prime, i siti pirata continuano ad esistere e ad attirare una grande fetta di pubblico.
Negli anni, la pirateria si è evoluta e ad oggi è possibile trovare contenuti multimediali anche sulle cosiddette app.
In particolare, i prodotti televisivi, cinematografici e sportivi possono essere guardati illegalmente, oltre che sui siti di streaming, anche su Telegram, il servizio di messaggistica istantanea. Ma cosa rischia chi guarda film e serie tv in questo modo?
In primo luogo, è importante ricordare che la pirateria va a ledere il diritto d'autore.
Nel nostro paese, la legge a tutela di tutte le opere dell'ingegno a carattere creativo è la legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive modificazioni. Tale legge è stata recentemente modificata dalla legge 14 luglio 2023, n. 93, entrata in vigore l'8 agosto 2023, e finalizzata alla prevenzione e alla repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore mediante le reti di comunicazione elettronica.
È evidente che chi diffonde il contenuto pirata, violando il copyright, va incontro a responsabilità civile e penale, ma cosa rischia chi si limita a guardare film e serie tv diffusi illegalmente?
Prima di tutto, è importante sapere che il fruitore dei contenuti, cioè chi si limita a farne un
uso personale, senza diffonderli o utilizzarli per fini di lucro, non commette un
reato, bensì un illecito amministrativo. Si rischia quindi di dover pagare sanzioni, anche molto salate.
Ai sensi dell'
art. 174 ter della
legge n. 633/1941, chi abusivamente
utilizza, anche via etere o via cavo, duplica, mette a disposizione, riproduce, in tutto o in parte, con qualsiasi procedimento, anche avvalendosi di strumenti atti ad eludere le misure tecnologiche di protezione, opere o materiali protetti, oppure
acquista o noleggia supporti o servizi audiovisivi, fonografici, informatici o multimediali non conformi alle prescrizioni di tale legge, è punito,
"purché il fatto non concorra con i reati di cui agli articoli 171, 171-bis, 171-ter, 171-quater, 171-quinquies, 171-septies e 171-octies" di tale legge, con la sanzione amministrativa pecuniaria di
euro 154.
La legge n. 633/1941, quindi, punisce anche chi usufruisce dei contenuti pirata ad uso personale.
Ma vi è di più! Infatti, in seguito alle modifiche intervenute con la legge n. 93/2023, ai sensi del secondo comma dell'art. 174-ter della legge n. 633/1941, tale sanzione amministrativa può essere aumentata sino ad euro 5.000, qualora il contenuto illegale sia di quantità ingente.
Fatte queste doverose premesse, tuttavia, è opportuno evidenziare che in molti ritengono che sia sanzionabile esclusivamente chi effettua il download dei contenuti, e non chi si limita a guardarli senza scaricarli, ad esempio su Telegram o sui siti di streaming.
Tuttavia, anche in attesa di orientamenti giurisprudenziali in merito, è importante conoscere le sanzioni per chi accede, unicamente con finalità di uso personale, a film e serie tv che si trovano illegalmente su Internet.