Il Comitato Scientifico, incaricato per la valutazione degli esiti del Reddito di cittadinanza (RdC) e della Pensione di Cittadinanza (PdC), ha pubblicato lo scorso 13 giugno la relazione relativa alla valutazione dell’impatto delle prestazioni.
Al riguardo, il Presidente del Comitato, Natale Forlani, ha concluso che, con l’introduzione del Reddito di cittadinanza, il rapporto tra la spesa impegnata e i risultati ottenuti, in termini di riduzione del numero delle persone povere e di efficacia delle misure per l’inclusione sociale, non sono stati soddisfacenti: "Le nuove misure introdotte dalla riforma, l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro, consentono di rimediare alcune criticità del Reddito di cittadinanza e di rafforzare il ruolo delle politiche attive nel contesto di una forte crescita dell’occupazione, ma dovranno essere valutate anche per l’efficacia della riduzione della povertà. Di qui una serie di proposte suggerite alle istituzioni".
Si ricorda che lo strumento che sostiene l'applicazione di queste misure è l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), avente la funzione di stabilire, nella maniera più equa, le risposte offerte ai bisogni dei cittadini al fine di indirizzare correttamente gli interventi d'inclusione e di contrasto alla povertà. Esso, inoltre, è alla base delle diverse agevolazioni gestite da Regioni e Comuni e da altri enti erogatori, per l'accesso a prestazioni di diversa natura (mense scolastiche, nidi, residenze sanitarie assistenziali, etc.).
Quali le raccomandazioni suggerite ?
Nello specifico, il Comitato Scientifico ha formulato le seguenti raccomandazioni:
- L’opportunità di aggiornare le soglie Isee per la partecipazione alle nuove misure, in particolare la soglia del reddito annuale di 6mila euro, aumentato dalla scala di equivalenza sulla base dei carichi familiari, tenendo conto dell’impatto dell’inflazione avvenuto negli anni recenti.
- Inoltre, il sussidio erogato a livello nazionale dovrebbe essere considerato come un livello minimo della prestazione, da integrare con misure personalizzate e con programmi di potenziamento dei servizi, che tengano conto delle caratteristiche dei nuclei familiari e del territorio di appartenenza, predisponendo dei pacchetti nazionali di misure facilmente accessibili e da erogare sulla base dei fabbisogni che possono emergere dalla valutazione multidimensionale dei nuclei familiari (sanitaria, assistenziale, abitativa, lavorativa).
- La promozione, da parte delle Istituzioni locali, di attività di coinvolgimento degli attori privati sociali e del terzo settore, per valutare le iniziative che possono concorrere a migliorare i livelli di partecipazione alle misure e la promozione di servizi adeguati con il concorso di più attori.
- Potenziare le politiche attive del lavoro con il concorso delle Agenzie per il lavoro e aumentare la cumulabilità tra l’indennità di sostegno al reddito e i salari percepiti dalle prestazioni lavorative, anche per incentivare il tasso di impiego dei lavoratori sottoccupati e per contrastare il lavoro sommerso.
- Finalizzare prioritariamente i Progetti Utili per la Collettività (PUC) alle persone in età di lavoro che presentano particolari disagi di natura lavorativa e sociale, coinvolgendo per lo scopo anche le Organizzazioni del terzo settore.
- Rafforzare le piattaforme nazionali finalizzate a condividere le informazioni relative all’attivazione delle misure e alle prestazioni economiche erogate dalle Istituzioni competenti per migliorare l’efficacia delle misure, la razionalizzazione della spesa e il sistema dei controlli preventivi.