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Agenzia delle Entrate, ecco il nuovo redditometro, in arrivo controlli sulle spese degli ultimi cinque anni: i rischi

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Agenzia delle Entrate, ecco il nuovo redditometro, in arrivo controlli sulle spese degli ultimi cinque anni: i rischi
Per combattere l’evasione, l’Agenzia delle Entrate mette in campo il nuovo redditometro
L’Agenzia delle Entrate ha messo a punto uno strumento di controllo avanzato delle spese degli italiani, chiamato redditometro.
Attraverso questo strumento, l’AdE monitora i movimenti dei contribuenti e interviene in caso di anomalie. L’obiettivo principale è individuare i trasgressori e combattere l’evasione.
Il redditometro, introdotto nel 2024, è uno strumento attraverso il quale l’Agenzia delle Entrate esamina tutte le spese effettuate dai contribuenti negli ultimi cinque anni.
Tra i mezzi a disposizione dell’amministrazione fiscale, un ruolo importante è assolto dall’Intelligenza Artificiale, che aiuta a realizzare accertamenti fiscali dettagliati.
In sostanza, si tratta di uno strumento attraverso il quale il Fisco può determinare il reddito presunto delle persone. L’obiettivo è verificare se le spese dichiarate dal contribuente coincidano effettivamente con il tenore di vita dello stesso.

Secondo l'articolo 3 del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 7 maggio 2024, l’Agenzia calcola il reddito accertabile dei contribuenti basandosi su vari fattori, tra cui:
  1. l’ammontare delle spese, anche diverse rispetto a quelle indicate nella tabella A, che, dai dati presenti nel Sistema informativo dell’anagrafe tributaria o comunque nella disponibilità dell’amministrazione finanziaria, risultano sostenute dal contribuente;
  2. l’ammontare delle ulteriori spese riferite ai beni nella disponibilità del contribuente, presenti nella tabella A, nella misura determinata considerando una spesa minima presunta, ricavata dall’indagine annuale dell’ISTAT sulle spese delle famiglie, o tramite analisi e studi socio-economici applicati al dato certo relativo al possesso o all’utilizzo di un bene o servizio;
  3. la quota parte, attribuibile al contribuente, dell’ammontare della spesa per i beni e servizi considerati essenziali per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile (c.d. «Soglia di povertà assoluta») per una famiglia corrispondente alla tipologia di nucleo familiare di appartenenza;
  4. la quota relativa agli incrementi patrimoniali del contribuente imputabile al periodo d’imposta, nella misura determinata con le modalità indicate nella tabella A;
  5. della quota di risparmio riscontrata, formatasi nell’anno e non utilizzata per consumi, investimenti e altre spese”.
Il redditometro costituisce dunque una procedura innovativa, che permette un confronto approfondito tra le entrate e le uscite di ciascun contribuente, facilitando così l’individuazione di anomalie e di potenziali evasori.

Al fine di combattere l’evasione, il Fisco esaminerà le dichiarazioni precedenti e richiederà ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale e contributiva, qualora sia necessario. I contribuenti, da parte loro, hanno la possibilità di dimostrare la correttezza delle loro dichiarazioni, attraverso documentazione che attesti la provenienza legale dei fondi, come redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte.
In caso di impossibilità di fornire tale prova, è necessario saldare quanto richiesto dall’amministrazione fiscale per evitare conseguenze spiacevoli, come il pignoramento.


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