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Sicurezza sul lavoro, bollino rosso per i lavoratori: arriva lo smart working

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Sicurezza sul lavoro, bollino rosso per i lavoratori: arriva lo smart working
La Ministra del lavoro Calderone propone lo smart working per combattere il caldo e lavora ad altre misure per i lavoratori contro le alte temperature.
Il caldo sta diventando soffocante e mette ogni giorno a dura prova milioni di lavoratori. Così nella riunione intercorsa tra il Ministro del lavoro Marina Calderone, i sindacati, l'INPS, l'INAIL e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro si è ragionato sulla possibilità di un nuovo supporto per i lavoratori: lo Smart Working per il caldo.

Questa sarebbe una vera ventata d’aria fresca (in tutti i sensi) per i lavoratori italiani, i quali non sarebbero più costretti a estenuanti spostamenti con temperature da bollino rosso e potrebbero rimanere comodamente a casa a svolgere il proprio lavoro.
La Ministra ha specificato che, ai fini della tutela della salute di milioni di lavoratori sottoposti ogni giorno al caldo torrido, con temperature ben al di sopra dei 30 gradi, possono essere utilizzate le stesse armi usate contro il Covid: lavoro agile emergenziale e cassa integrazione per il caldo eccessivo (già attiva).
Inoltre, la Calderone ha parlato anche di una possibilità di modifica degli attuali modelli organizzativi delle aziende per consentire una diversa modulazione degli orari di lavoro e delle pause, adattandole al caldo.

Proposta di lavoro agile per il caldo
Anche se, per ora, quella dello smartworking per il caldo è solo una proposta. La Ministra ha fatto intendere che la stessa si rivolgerà a diverse categorie di lavoratori.
In primis, a beneficiarne potrebbero essere i lavoratori cc.dd. da ufficio (indoor), i quali lavorino in uffici senza la possibilità di condizionatori o scarsamente raffreddati o ancora coloro che, per lavoro, sono esposti a forti fonti di calore.
Un’altra categoria interessata sarebbe quella dei lavoratori che sono costretti a lunghi spostamenti per raggiungere il posto di lavoro o che sono in trasferta.
Le linee guida per la tutela dal caldo sul luogo di lavoro, pubblicate dal Ministero del Lavoro, spiegano che per i lavoratori da ufficio, laddove non sia possibile agevolare il lavoro a causa delle alte temperature, il datore di lavoro deve ricorrere allo smartworking.
Tuttavia, non vi sono chiarimenti sulle modalità o sui tempi di attuazione della misura e soltanto se la proposta del Ministro diventerà legge si potranno conoscere tutti i dettagli di questa forma rinnovata di lavoro agile.

Le altre proposte per combattere il caldo
Innanzitutto la Ministra ha ricordato che già dal 2023 sono stati disposti fondi per le imprese, le quali possono ricorrere, già da ora, alla cassa integrazione, per la tutela della salute del lavoratore, nel caso in cui le temperature siano tanto elevate da non consentire la gestione in sicurezza del lavoro.
Calderone ha riconosciuto l’importanza di arrivare alla stesura di un protocollo emergenziale, insieme alle parti sociali, per una riorganizzazione del modello aziendale di lavoro, sulla base delle nuove possibili emergenze climatiche future. Su questo fronte, la Ministra prevede infatti:
  • rimodulazione dell’orario di lavoro e delle pause;
  • forniture di DPI (dispositivi di protezione) adeguati per i lavoratori;
  • supporti anticalore;
  • campagne informative sui rischi del caldo, al fine di preservare la salute dei lavoratori.
L’attenzione è ora puntata sulla nuova convocazione di martedì 25 luglio. La ministra del lavoro Calderone intanto rassicura che è arrivata l’ora di «intervenire potenziando gli strumenti già esistenti e disegnando ulteriori strategie».


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