Il Consiglio dei ministri è partito con la revisione di tre decreti del ’97 e del D.lgs. 74/2000, la legge sulle cosiddette "manette agli evasori", ma i lavori continuano, in modo che le novità siano pronte a partire da settembre.
Infatti, nelle prossime settimane, dovrebbero arrivare i nove Testi Unici, per cui si è appena conclusa la consultazione pubblica, anche con la partecipazione di professionisti, imprese, docenti universitari e addetti ai lavori.
Riguardo a tale riforma, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha spiegato, anche nei mesi scorsi, che si interviene sulle sanzioni tributarie, sia amministrative che penali e che, in particolare, le sanzioni amministrative verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole così ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità.
In merito alle sanzioni penali, invece, il viceministro ha affermato che verranno adeguate le norme relative alla non punibilità agli indirizzi emersi dalla giurisprudenza, aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore e chi decide comunque di mettersi in regola, anche mediante la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi.
Vi è poi la questione dei crediti d'imposta non dovuti.
Per i crediti d'imposta inesistenti sono individuate due categorie:
- il caso in cui vi sia assenza di requisiti oggettivi o soggettivi, con sanzione del 70%;
- il caso di frodi, con sanzioni dal 105% al 140%.
Nel caso, invece, di crediti d'imposta non spettanti, pare si vogliano individuare quattro categorie, con sanzioni più contenute, ossia sanzioni al 25%:
- l'assenza di ulteriori requisiti, diversi da quelli oggettivi e soggettivi, o di elementi qualitativi, come nel caso della novità;
- il mancato rispetto delle modalità previste dalla norma, quali la compensazione o altra modalità;
- l'utilizzo per una cifra eccedente quella prevista;
- l'inosservanza degli adempimenti amministrativi espressamente previsti. Per questa ultima fattispecie, dovrebbe poi essere prevista un’ulteriore distinzione, con riduzione della sanzione nel caso di sanatoria entro un certo termine.