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Regalare denaro con bonifico, ecco cosa devi scrivere nella causale per evitare controlli dell'AdE: tutti i suggerimenti

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Regalare denaro con bonifico, ecco cosa devi scrivere nella causale per evitare controlli dell'AdE: tutti i suggerimenti
Ecco quali parole utilizzare nella causale del bonifico, in caso di regali in denaro a figli e nipoti, per giustificare l'operazione e restare al riparo da verifiche e accertamenti dell'Agenzia delle Entrate
Il bonifico è un'operazione bancaria che consente di trasferire una somma di denaro da un conto corrente a un altro. La transazione in oggetto include alcuni elementi fondamentali, ossia il mittente (colui che invia il denaro), il beneficiario che lo riceve, l'IBAN di quest'ultimo e - per quanto qui specificamente interessa - la causale. Quest'ultima altro non è che la motivazione del trasferimento di denaro, non obbligatoria ma preferibilmente da inserire al fine di giustificare la transazione agli occhi del Fisco.

Pensiamo alle frequentissime elargizioni di modico valore, ad esempio a quella del fratello alla sorella per il compleanno o a quella del nonno per la vacanza della figlia: in casi come questi, sul bonifico ci si può limitare ad indicare la causale "regalo"? La domanda, che ricorre spesso ad esempio nel familiare che – per spirito di liberalità – vuole fare una donazione, pare piuttosto banale ma così non è. Può ben succedere che al momento del versamento, per fretta o per distrazione, si scelga di inserire solo questo termine nella causale: è conveniente oppure esistono rischi che il movimento sia ritenuto sospetto dall'Agenzia delle Entrate?

Nella consapevolezza che, oggi, l'Anagrafe dei conti correnti dà una grossa mano all'Amministrazione finanziaria nell'individuare digitalmente bonifici senza causale (ed eventuali casi di evasione fiscale), il miglior suggerimento per evitare ambiguità e "zone grigie" - che potrebbero esporre a inaspettati controlli - è quello di usare espressioni inequivoche e precise, come ad esempio "Regalo nonno a mio nipote Ettore", "Regalo papà a mia figlia Eleonora". Inoltre, qualora la donazione si compia per un motivo specifico, sarà di gran lunga preferibile specificarla nella causale (ad esempio "Regalo per comunione mio nipote Ettore" o "Regalo per matrimonio di mia figlia Eleonora").

In alternativa - o insieme - alla parola "regalo" si può usare nella causale la parola "donazione", in modo da evidenziare che si tratta di una somma donata e non di un pagamento o di altro tipo di reddito sottoposto a tassazione. Inoltre, anche nei bonifici di ridotto importo, è opportuno specificare sempre il rapporto familiare da cui scaturisce l'elargizione di denaro. Infatti, come ha chiarito la Cassazione nella sentenza n. 7258 del 2017, la causale del bonifico, nella quale si indica che il denaro è donato al figlio o al destinatario prescelto, basta a escludere che la somma sia di natura reddituale e, quindi, da dichiarare al Fisco perché tassabile.

Per questa via, infatti, all'Agenzia delle Entrate non sarà dato spazio per alimentare dubbi e sospetti, che potrebbero sfociare in verifiche sugli adempimenti fiscali.

Concludendo, qualora si intenda spostare una somma di denaro via bonifico ed elargirla a familiari e parenti, è di tutta l'evidenza l'essenzialità di inserire la causale. Così sarà possibile provare che si tratta di un comportamento lecito, che non lede o mette a rischio i diritti di nessuno e che non integra un illecito fiscale.

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