Il curioso caso è avvenuto a Como. Uscito a piedi da un ristorante in compagnia di un amico, un quarantenne si accorgeva di alcuni vigili che stavano multando la sua auto posta in divieto di sosta. Pertanto, l'uomo si avvicinava per capire meglio la situazione. Gli agenti poi decidevano di sottoporre il quarantenne all'alcol test, il quale risultava di poco superiore ai valori consentiti. Infine i vigili, nonostante l'uomo non fosse alla guida dell'auto ma a piedi, lo multavano e gli sospendevano la patente per guida in stato di ebbrezza.
Dopo aver fatto ricorso al Giudice di Pace, il quarantenne ha ottenuto prima la sospensione del provvedimento e poi la restituzione della patente. L'udienza di discussione che metterà fine alla faccenda è fissata a breve, quindi non ci resta che aspettare.
Tuttavia, gli interrogativi rimangono: perché i vigili hanno sospeso la patente all'uomo per guida in stato di ebbrezza nonostante fosse a piedi? Cosa dice la legge al riguardo?
Guida in stato di ebbrezza e il caso di Como
L'art. 186 del codice della strada prevede che “è vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell'uso di bevande alcoliche”.
In particolare, le sanzioni in caso di guida in stato di ebbrezza sono diverse a seconda della soglia di tasso alcolemico superata:
- Tasso alcolico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l): sono previste sia la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 543 a euro 2.170, sia la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi.
- Tasso alcolico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l): si applicano, invece, l' ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l' arresto fino a sei mesi, oltre alla sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno.
- Tasso alcolico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l): in queste ipotesi si applicano l'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, l'arresto da sei mesi ad un anno, nonché la sospensione della patente di guida da uno a due anni e la decurtazione di 10 punti della patente.
In ogni caso, affinché i vigili possano accertare la guida in stato di ebbrezza e procedere al ritiro della patente, la persona sottoposta al controllo deve trovarsi alla guida dell'auto o deve essere stata vista poco prima guidare l'autovettura, in modo che, una volta scesa dall'auto e sottopostasi all'alcoltest, il tasso alcolemico sia risultato superiore al limite legale.
Come si spiega allora il caso di Como? Rimanendo nel campo delle ipotesi, i vigili possono aver creduto che l'uomo, di lì a poco, si sarebbe messo al volante dell'auto e quindi avrebbero voluto, in qualche modo, prevenire una condotta scorretta. Ma questo è possibile?
Nel diritto penale esistono i cc.dd. reati tentati: ad esempio, se estraggo una pistola per spararti, anche se poi vengo bloccato prima di agire, potrò essere accusato di tentato omicidio. In tal caso, per l'incriminazione è sufficiente la sola volontà di uccidere, anche se la condotta non è stata portata a termine.
Tuttavia, per le sanzioni amministrative ciò non è possibile. Nel caso della guida in stato di ebbrezza, se un poliziotto vede una persona scendere dall'auto in stato di alterazione, le farà l'alcol test e se da quello risulta ubriaca, solo in quel caso potrà sanzionarla. Ciò in quanto la dichiarazione del pubblico ufficiale di aver visto la persona guidare ubriaca e poi scendere dall'auto fa piena prova. Tuttavia se, al contrario, la persona si stava solo avvicinando all'auto ma di fatto non aveva ancora acceso il motore, allora non sarà possibile sanzionarla e la patente dovrà ritenersi salva.