L'Agenzia delle Entrate ha recentemente annunciato un piano di verifiche mirate per il 2024, focalizzandosi particolarmente sui contribuenti che adottano il regime forfettario.
Il regime forfettario – sembra utile ricordare - è un regime fiscale agevolato, destinato alle persone fisiche - titolari di partita IVA - esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
Accedono al regime forfettario i contribuenti che, nell’anno precedente, hanno contemporaneamente:
Il regime forfettario – sembra utile ricordare - è un regime fiscale agevolato, destinato alle persone fisiche - titolari di partita IVA - esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
Accedono al regime forfettario i contribuenti che, nell’anno precedente, hanno contemporaneamente:
- rispettato il limite di fatturato per il regime forfettario, ovvero conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a € 85.000;
- sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a € 20.000 lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari.
Il contribuente in regime forfettario non è soggetto agli studi di settore - ovvero le analisi fatte dall’Agenzia delle entrate – identificati con l'acronimo “ISA” (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale). Gli ISA determinano quanto dovrebbe guadagnare un’attività in alcuni settori. Se il contribuente ha un’attività in questi settori e guadagna meno degli indicatori, dovrà pagare delle tasse aggiuntive per portarsi in linea con la media.
Se, ad esempio, ha un genere di e-commerce che dovrebbe pagare 10.000 € di tasse e l’indicatore dice che gli e-commerce di quel genere dovrebbero pagare 14.000 €, il contribuente pagherà la differenza di 4.000 €.
In regime forfettario, l'attività invece non viene presa in considerazione e non dovranno essere pagate, quindi, tasse aggiuntive.
Quali gli obiettivi della campagna di verifica?
L'obiettivo principale di questa campagna è verificare che i soggetti, i quali scelgono questo regime, rispettino effettivamente i requisiti previsti dalla legge e compilino correttamente la dichiarazione dei redditi. A tal fine le verifiche si concentreranno su diversi aspetti chiave:
- soglia dei ricavi e compensi: come si anticipava, il limite per poter accedere al regime forfettario è attualmente fissato a 85.000 euro di ricavi o compensi annui; qualsiasi superamento di questa soglia comporterebbe la fuoriuscita dal regime;
- spese per dipendenti e collaboratori: i forfettari non possono superare i 20.000 euro di spese relative a collaboratori e dipendenti; questo tetto sarà oggetto di controllo per prevenire gli abusi;
- altri redditi: saranno esaminati eventuali redditi da lavoro dipendente o pensione superiore a 30.000 euro, che escluderebbero il contribuente dall'accesso al regime;
- possibili irregolarità contrattuali: un'attenzione particolare sarà rivolta ai contribuenti che potrebbero aver trasformato un rapporto di lavoro subordinato in autonomo, pur mantenendo caratteristiche di dipendenza;
- aliquota agevolata del 5%: anche l'applicazione dell'aliquota agevolata per i primi cinque anni di attività sarà oggetto di rigorosi controlli.
In caso di irregolarità, le sanzioni applicabili saranno incrementate del 10%, in base all'articolo 1, comma 74 della Legge n. 190 del 2014.
Si segnala, infine, che l'Agenzia ha deciso di intensificare i controlli procedendo anche con accessi brevi, diretti a verificare la corretta compilazione del quadro RS nelle dichiarazioni dei redditi.