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Parcheggi, le strisce bianche non sono obbligatorie, è inutile contestare le multe: lo dice la Cassazione

Parcheggi, le strisce bianche non sono obbligatorie, è inutile contestare le multe: lo dice la Cassazione
Parcheggi e strisce: quello che non sai sulle strisce bianche
Quello del parcheggio è uno degli incubi degli italiani. Soprattutto in alcune città e nelle zone più visitate, spesso occorre girare e girare prima di trovare un posto per lasciare l'auto. E, naturalmente, quando lo si trova è quasi sempre a pagamento.
Un po' come accade per le spiagge libere che sembrano star scomparendo, trovandosi sui litorali italiani soltanto stabilimenti balneari, le strisce bianche sembrano un miraggio, e le strisce che si trovano per le strade delle nostre città sono blu, richiedendo il pagamento del ticket per una sosta che può dover durare anche ore. Una spesa che, quindi, può risultare non indifferente.

La questione delle strisce bianche è stata recentemente affrontata dalla Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20293 del 23.07.2024.
Nella vicenda all'esame della Suprema Corte, un automobilista era stato multato a Catania per aver parcheggiato, senza pagare il ticket, nelle aree in cui era prevista la sosta regolamentata a orario e a pagamento. Per contestare i verbali di accertamento, l'automobilista aveva, in particolare, fatto leva sulla circostanza che, nei dintorni, gli spazi per la sosta gratuita fossero eccessivamente limitati.

Ai sensi dell'art. 7, comma 8 del Codice della strada, infatti, "qualora il comune assuma l'esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l'installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta". La norma prosegue specificando che "tale obbligo non sussiste per le zone definite a norma dell'art. 3 "area pedonale" e "zona a traffico limitato", nonché per quelle definite "A" dall'art. 2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico".

Ebbene, la questione è arrivata sino ai giudici di Roma, i quali hanno ritenuto di non condividere le ragioni dell'automobilista. Secondo la Cassazione, difatti, nel caso dei centri storici, non sussiste l'obbligo per il Comune di prevedere degli stalli liberi, così come per le aree di particolare valore artistico e pregio ambientale e per le aree circostanti.
Per queste zone, di conseguenza, niente obbligo di strisce bianche. Vi consigliamo quindi di non dimenticare di pagare il ticket, qualora vi troviate nei centri storici. Nel caso di multe, difatti, non potrete invocare a vostro favore l'assenza di strisce bianche.


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