Da qualche anno, siamo ormai tutti abituati alla parola "smart working". Il lavoro agile, disciplinato già con la legge n. 81/2017, e dilagato, in particolare, nel periodo pandemico, è una soluzione adottata ancora oggi da tanti datori di lavoro.
Se, all'inizio, del lavorare da casa si apprezzavano soprattutto i vantaggi, ad un certo punto ci si è resi conto che, in questo modo, si finiva per essere sempre reperibili.
Ci si chiede, quindi, se il lavoratore abbia diritto a disconnettersi. La risposta è sì.
Difatti, la legge prevede un vero e proprio
diritto alla disconnessione, ossia il diritto del lavoratore a disconnettere i propri dispositivi digitali e a non rendersi reperibile al di fuori degli orari di lavoro.
In particolare, l'
art. 19 della
legge 22 maggio 2017, n. 81 prevede che datore di lavoro e lavoratore individuino
"i tempi di riposo del lavoratore nonché le misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro."
Inoltre, ai sensi dell'
art. 18 della predetta legge, la prestazione lavorativa va, in ogni caso, svolta entro i limiti di durata massima dell'
orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla
legge e dalla
contrattazione collettiva.
Questo perché il
lavoro agile, ossia lo
smart working, costituisce semplicemente una modalità alternativa di svolgere l'attività lavorativa.
Il
datore di lavoro, quindi, non può approfittare della circostanza che il dipendente lavori da casa per tenerlo incollato alla scrivania più ore del dovuto, in quanto, esattamente come quando è in ufficio, il lavoratore ha diritto di staccare quando la sua giornata lavorativa è terminata.
Il
diritto alla disconnessione, difatti, è una delle forme in cui si estrinseca l'obbligo del [[def red=datore di lavoro]] di tutelare l'
integrità fisica e la
personalità morale del dipendente, sancito dall'art.
2087 del Codice Civile.
Anche il dipendente in
smart working, quindi, ha diritto al riposo e a godere del proprio tempo libero, senza ingerenze da parte del
datore di lavoro.
Difatti, mentre il dipendente in sede, al termine della propria giornata lavorativa, si allontana dall'ufficio, chi svolge la propria prestazione a casa può ritrovarsi a lavorare anche oltre l'orario previsto.
Ma, come abbiamo visto, sulla base della normativa predetta, si ha diritto a disconnettere i dispositivi aziendali.
Inoltre, tale
diritto alla disconnessione ha a che fare anche con la tutela della
privacy. Attraverso gli strumenti aziendali, infatti, non deve verificarsi un'ingerenza da parte del
datore di lavoro nella sfera privata del proprio dipendente, che ha diritto a rendersi irreperibile una volta terminata la giornata lavorativa.
Come abbiamo visto, quindi, la legge predispone una normativa che mira a tutelare il dipendente, anche nel caso in cui lavori dalla propria abitazione.
Il lavoro agile continua a presentare diversi vantaggi, soprattutto per i genitori di bambini piccoli, ma non deve essere impropriamente utilizzato dai datori di lavoro e non deve portare al protrarsi dell'orario per i dipendenti.
Infatti, è bene ricordare che, terminata la giornata lavorativa, anche chi è in smart working ha il diritto al riposo e a disconnettere tutti i dispositivi.