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Nuova sanatoria fiscale 2025, debiti cancellati, il Governo valuta lo stralcio delle cartelle esattoriali per vari anni

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Nuova sanatoria fiscale 2025, debiti cancellati, il Governo valuta lo stralcio delle cartelle esattoriali per vari anni
Il Parlamento valuta un condono tombale per cartelle fiscali irrecuperabili risalenti al 2000-2010, con l’obiettivo di alleggerire il magazzino dell’AdER, ridurre i costi di riscossione e aiutare i contribuenti in difficoltà
Il Parlamento italiano sta valutando una misura straordinaria che potrebbe rivoluzionare il sistema di riscossione fiscale: si tratta di un possibile condono “tombale” per i crediti erariali ritenuti ormai non più recuperabili. A essere coinvolte sarebbero le cartelle esattoriali risalenti a oltre dieci anni fa, molte delle quali legate a contribuenti in gravi difficoltà economiche o addirittura deceduti, falliti o privi di beni aggredibili.

Un fardello da oltre 1.200 miliardi sul sistema fiscale italiano
Secondo l’ultima relazione della Commissione speciale sul sistema fiscale, il c.d. “magazzino” dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha raggiunto numeri impressionanti: oltre 1.272 miliardi di euro in cartelle ancora aperte. Tuttavia, oltre 537 miliardi risultano già classificati come irrecuperabili, perché riferiti a soggetti non più rintracciabili o incapaci di pagare.
L’idea su cui si discute è quella di cancellare in via definitiva tutte le posizioni debitorie ritenute irrimediabilmente perse, in particolare quelle comprese tra il 2000 e il 2010. Una proposta che punta non solo a snellire il carico amministrativo della macchina fiscale, ma anche a razionalizzare le energie verso crediti effettivamente riscuotibili.

Un gesto di equità per milioni di contribuenti in difficoltà
Tra i principali effetti positivi della misura vi sarebbe la possibilità, per milioni di italiani, di chiudere una volta per tutte con pendenze fiscali ormai inutili. Debiti che, nella stragrande maggioranza dei casi, risultano impossibili da saldare a causa di situazioni personali drammatiche, come perdita del lavoro, malattie gravi o eventi imprevedibili.
Il condono consentirebbe, inoltre, allo Stato di ridurre i costi operativi legati alla gestione di pratiche ormai prive di efficacia. Liberare l’AdER da milioni di cartelle obsolete significherebbe risparmiare risorse, ottimizzare i processi di riscossione e focalizzare gli sforzi sui debiti ancora esigibili.
Nel Documento di economia e finanza (DEF) 2025 si leggono aperture verso politiche fiscali più eque e razionali. Il governo ha espresso l’esigenza di adottare interventi correttivi per migliorare l’efficienza del sistema.

Alternative già disponibili: rateizzazione e rottamazione-quater
In attesa dell’eventuale approvazione del condono definitivo, restano disponibili misure di alleggerimento fiscale come la definizione agevolata e la rottamazione-quater, che prevedono il pagamento della sola quota capitale senza sanzioni né interessi, oltre alla rateizzazione fino a 120 mesi.

I pareri critici: i dubbi della Corte dei Conti e dei sindacati
Non mancano tuttavia voci discordanti. La Corte dei Conti ha più volte segnalato l’inefficienza del sistema di riscossione e il rischio che sanatorie ripetute possano minare il senso di equità. Anche la CGIL ha espresso preoccupazione per l’effetto disincentivante sui contribuenti onesti. Tuttavia, una misura strutturata e definitiva potrebbe mettere la parola fine a questa lunga stagione di incertezza.

Una nuova fiducia tra cittadini e Fisco
L’adozione di un condono tombale rappresenterebbe un cambio di rotta nei rapporti tra Stato e contribuenti. Un gesto che non solo libererebbe milioni di persone da un peso ormai insostenibile, ma contribuirebbe anche a ricostruire un rapporto di fiducia con l’amministrazione fiscale, troppo spesso percepita come ostile.
Al momento non è stata fissata una data ufficiale, ma l’iniziativa è all’ordine del giorno nel dibattito parlamentare e potrebbe confluire nella Legge di Bilancio 2026. Se approvato, il condono tombale segnerebbe un punto di svolta nella politica fiscale italiana, ponendo fine a un enorme arretrato e offrendo un nuovo inizio a milioni di cittadini.


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