Però, improvvisarsi giardinieri può esporre al rischio di subire sanzioni molto pesanti, soprattutto quando un soggetto vuole dedicarsi alla cura delle proprie siepi e piante che affacciano su uno spazio pubblico come strade, marciapiedi, piazze, vie o altre zone pubbliche.
L’attenzione deve essere alta, perché si potrebbe andare incontro ad una sanzione addirittura superiore ai 600 euro.
Quando c’è il pericolo di subire questa sanzione?
In poche parole, si rischia la multa quando si mette in pericolo la sicurezza pubblica.
Basti pensare a siepi ed alberi che, sporgendosi in uno spazio pubblico, si estendono sulla strada o sull’autostrada: siepi lasciate in stato di abbandono, piante e rami sporgenti possono costituire un pericolo per la sicurezza della circolazione stradale e diventare vere e proprie minacce per i pedoni, gli automobilisti e tutti gli utenti della strada.
Pensiamo all’ipotesi in cui, per molti anni, un soggetto non abbia potato la siepe adiacente al marciapiede. Questa mancata cura ha portato la siepe ad invadere il marciapiede confinante, fino al punto di impedire il passaggio dei pedoni.
È chiaro che una situazione come quella appena vista dovrà essere sanzionata.
La norma di riferimento è l’art. 29 del Codice della strada (rubricata "piantagioni e siepi").
Cosa stabilisce il Codice della Strada?
L’art. 29 del Codice della Strada prevede una serie di obblighi in capo al proprietario di piantagioni e siepi confinanti con una strada o un marciapiede.
Innanzitutto, il proprietario ha l’obbligo di mantenere le siepi in modo che queste non riducano o non danneggino la strada o l’autostrada. Lo scopo è quello di evitare che, se lasciata incolta, la siepe possa intralciare la strada e ostacolare il passaggio di pedoni, biciclette e veicoli motorizzati.
Ancora, in base alla normativa in esame, il proprietario ha anche il dovere di tagliare i rami delle piante che si sviluppano oltre il confine stradale e che creano problemi in termini di visibilità della segnaletica, nascondendola o comunque pregiudicandone la leggibilità dalla distanza e dall’angolazione necessarie.
Dunque, in cosa consiste la sanzione prevista dall’art. 29 del Codice della Strada?
Peraltro, il problema delle siepi e delle piantagioni adiacenti alla strada deve essere analizzato anche in relazione al meteo. Infatti, la normativa stabilisce che, nel caso di condizioni metereologiche avverse (per capirci, temporali o altre calamità naturali), se un albero piantato in un terreno laterale cade ed occupa la strada, il proprietario ha l’obbligo di rimuoverlo nel più breve tempo possibile.
Quindi, cosa rischia chi non rispetta quanto stabilito dal Codice della Strada?
In sintesi, l’art. 29 stabilisce l’obbligo di potatura e di rimozione di rami, foglie o piante che possono occupare la strada pubblica, rendendo la circolazione impraticabile.
Colui che viola le disposizioni appena viste rischia una sanzione molto salata, che può oltrepassare la somma di 600 euro.
Difatti, stando a quanto previsto dall’art. 29, il trasgressore potrà essere soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma che va da 169 a 679 euro.
E non finisce qui.
Sempre secondo l’art. 29 del Codice della Strada, alla violazione delle precedenti disposizioni consegue anche una sanzione amministrativa accessoria per colui che realizza opere abusive sulla strada: l’autore dell’opera abusiva avrà l’obbligo del ripristino, a sue spese, dei luoghi o della rimozione dell’opera stessa, secondo le norme vigenti in materia.
In conclusione, bisogna fare attenzione quando si vuole svolgere un’attività come il giardinaggio, dovendo rispettare la legge anche in queste situazioni, per evitare sanzioni.