Ciononostante, esistono diverse misure accessibili anche a chi vive da solo, purché si rispettino determinati requisiti di reddito e patrimonio, ovvero:
- l’Assegno di inclusione, destinato a chi si trova in condizioni di fragilità economica e sociale, con importi aumentati nel 2025;
- il Supporto per la formazione e il lavoro, rivolto ai disoccupati in cerca di occupazione, anch’esso potenziato a partire dal 1° gennaio 2025;
- l’Assegno sociale, erogato ai cittadini over 67 con redditi molto bassi.
Assegno di inclusione: chi può richiederlo e quanto spetta
Per beneficiare dell’Assegno di inclusione, chi vive da solo deve dimostrare di risiedere in Italia da almeno cinque anni (di cui gli ultimi due continuativamente) e rientrare in almeno una di queste categorie:
- avere più di 60 anni;
- essere in condizioni di disabilità;
- trovarsi in una situazione di svantaggio sociale e prendere parte a programmi di assistenza da parte dei servizi socio-sanitari.
L’assegno riconosciuto varia in base al reddito: chi non percepisce alcun introito ha diritto a 541,66 euro mensili, cifra che sale a 682,50 euro per gli over 67. A questi importi può aggiungersi un contributo per l’affitto fino a 303,33 euro mensili (162,50 euro per chi ha più di 67 anni). Complessivamente, dunque, il sostegno massimo ottenibile raggiunge 845 euro al mese per 18 mesi, con possibilità di rinnovo dopo una sospensione di un mese.
Il Supporto per la formazione e il lavoro: un aiuto per chi cerca un’occupazione
Chi ha tra i 18 e i 59 anni, vive da solo ed è in grado di lavorare può accedere al Supporto per la formazione e il lavoro, un programma che non prevede un’erogazione automatica di denaro, ma richiede l’adesione ad attività di formazione e orientamento professionale organizzate dai servizi per l’impiego.
Per i partecipanti è previsto un contributo mensile di 500 euro, con una durata massima di 12 mesi. La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto la possibilità di proroga per ulteriori 12 mesi, a condizione che il beneficiario continui a frequentare le attività formative previste.
I criteri di accesso sono gli stessi dell’Assegno di inclusione, ma le due misure non sono cumulabili: chi usufruisce di una non può percepire l’altra.
L’Assegno sociale: il sostegno per gli over 67
A differenza delle altre due misure, l’Assegno sociale è destinato a chi ha almeno 67 anni e un reddito personale inferiore alla soglia massima della prestazione. Se il richiedente è coniugato, si tiene conto anche del reddito del coniuge, un aspetto che non riguarda chi vive da solo.
Nel 2025, il limite di reddito per accedere all’Assegno sociale è fissato a 7.002,84 euro annui. Chi non ha alcuna fonte di reddito ha diritto all’importo massimo, pari a 538,68 euro al mese per 13 mensilità. Per chi percepisce un reddito parziale, la somma erogata viene ridotta in proporzione.
Dal 70° anno di età, è prevista una maggiorazione pari a 201,15 euro, che può portare l’assegno fino a 739,83 euro mensili.
L’Assegno sociale è compatibile con l’Assegno di inclusione, ma le due prestazioni non si sommano interamente: l’importo dell’Assegno sociale viene detratto da quello di inclusione, in modo che la somma complessiva non superi 845 euro mensili.
Invece, l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro non possono essere percepiti contemporaneamente: chi beneficia di uno dei due strumenti deve rinunciare all’altro.