Le altissime temperature portate dall'anticiclone africano stanno mettendo a dura prova gli utenti dei mezzi pubblici, in particolare a Roma, dove i tram sono sprovvisti di aria condizionata.
Con il caldo di questi giorni, viaggiare su tali convogli equivale ad una discesa dantesca negli inferi. La problematica era nota, eppure nessuna misura è stata adottata per assicurare ai cittadini un servizio dignitoso.
I tram sono datati, lenti, rumorosi e, soprattutto, su di essi non c'è aria condizionata.
I sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Fna non hanno tardato ad intervenire, e hanno chiesto all'Atac (l'Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma) una misura che potremo definire "drastica": fermare i tram Stanga, che sono circa una ventina.
Tali tram risalgono agli anni Quaranta e, come sottolineato dal Segretario Regionale Fit Cisl del Lazio, Roberto Ricci, salirci sta divenendo impossibile sia per chi ci lavora sia per chi ne usufruisce.
La risposta dell'Atac alla richiesta di uno stop di questi vecchi mezzi è stata negativa, e non sembra esserci spazio neppure per un compromesso che porterebbe ad utilizzarli solo nelle ore meno calde della giornata.
Ma allora cosa ha proposto l'azienda pubblica per risolvere la situazione e far fronte ai lamentati disagi?
Le soluzioni adottabili sarebbero ventilatori a bordo e distributori di acqua minerale ai capolinea. Fondamentalmente, il minimo per rinfrescarsi e avere un po' di sollievo con i picchi di temperatura che si stanno registrando nel nostro paese.
Ma queste idee verranno tradotte in fatti?
L'Atac si è resa disponibile a discuterne in incontri informali con le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), che si terranno lunedì. Bisognerà capire se, effettivamente, i convogli verranno forniti di ventilatori - comunque una soluzione meno dispendiosa e più rapida di impianti di area condizionata - o se si tratta solo di proposte avanzate per guadagnare un po' di tempo.
Ma quella dei tram non è l'unica problematica dei trasporti nella città di Roma. Difatti, anche i filobus scarseggiano, almeno sulle strade.
Nella rimessa di Monte Sacro, ce ne sarebbero circa venti, di cui soltanto un paio vengono quotidianamente utilizzati.
Anche su tale questione si è pronunciato il Segretario Ricci, spiegando che alcuni filobus sono guasti, mentre l'uso degli altri non sarebbe prudente perché mancherebbero gli addetti alla manutenzione, anche questi in numero non sufficiente.
Di conseguenza, non ci sono le condizioni per mettere in strada questi mezzi, meno inquinanti e più spaziosi.
È un periodo nero per i trasporti, una delle problematiche per eccellenza dell'Italia, soprattutto nelle grandi città.
E proprio per lunedì 24 luglio, da nord a sud è previsto uno sciopero dei mezzi pubblici, che durerà però soltanto mezza giornata.
A Roma, la protesta del sindacato Usb riguarderà tram, autobus, filobus, metro e ferrovie ex concesse.
Con il caldo di questi giorni, viaggiare su tali convogli equivale ad una discesa dantesca negli inferi. La problematica era nota, eppure nessuna misura è stata adottata per assicurare ai cittadini un servizio dignitoso.
I tram sono datati, lenti, rumorosi e, soprattutto, su di essi non c'è aria condizionata.
I sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Fna non hanno tardato ad intervenire, e hanno chiesto all'Atac (l'Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma) una misura che potremo definire "drastica": fermare i tram Stanga, che sono circa una ventina.
Tali tram risalgono agli anni Quaranta e, come sottolineato dal Segretario Regionale Fit Cisl del Lazio, Roberto Ricci, salirci sta divenendo impossibile sia per chi ci lavora sia per chi ne usufruisce.
La risposta dell'Atac alla richiesta di uno stop di questi vecchi mezzi è stata negativa, e non sembra esserci spazio neppure per un compromesso che porterebbe ad utilizzarli solo nelle ore meno calde della giornata.
Ma allora cosa ha proposto l'azienda pubblica per risolvere la situazione e far fronte ai lamentati disagi?
Le soluzioni adottabili sarebbero ventilatori a bordo e distributori di acqua minerale ai capolinea. Fondamentalmente, il minimo per rinfrescarsi e avere un po' di sollievo con i picchi di temperatura che si stanno registrando nel nostro paese.
Ma queste idee verranno tradotte in fatti?
L'Atac si è resa disponibile a discuterne in incontri informali con le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), che si terranno lunedì. Bisognerà capire se, effettivamente, i convogli verranno forniti di ventilatori - comunque una soluzione meno dispendiosa e più rapida di impianti di area condizionata - o se si tratta solo di proposte avanzate per guadagnare un po' di tempo.
Ma quella dei tram non è l'unica problematica dei trasporti nella città di Roma. Difatti, anche i filobus scarseggiano, almeno sulle strade.
Nella rimessa di Monte Sacro, ce ne sarebbero circa venti, di cui soltanto un paio vengono quotidianamente utilizzati.
Anche su tale questione si è pronunciato il Segretario Ricci, spiegando che alcuni filobus sono guasti, mentre l'uso degli altri non sarebbe prudente perché mancherebbero gli addetti alla manutenzione, anche questi in numero non sufficiente.
Di conseguenza, non ci sono le condizioni per mettere in strada questi mezzi, meno inquinanti e più spaziosi.
È un periodo nero per i trasporti, una delle problematiche per eccellenza dell'Italia, soprattutto nelle grandi città.
E proprio per lunedì 24 luglio, da nord a sud è previsto uno sciopero dei mezzi pubblici, che durerà però soltanto mezza giornata.
A Roma, la protesta del sindacato Usb riguarderà tram, autobus, filobus, metro e ferrovie ex concesse.
Lo sciopero sulla rete Atac andrà avanti per quattro ore, dalle 8.30 alle 12.30.
A Napoli, per i servizi gestiti dall'Anm, l'interruzione durerà dalle ore 9.00 circa alle ore 13.00 circa, con le ultime corse che dovrebbero partire sino a poco dopo le 9:00, per metro e funicolari, e riprendere dopo le 13:00.
Tram, bus e filobus, invece, dovrebbero partire fino a 30 minuti prima l'inizio dello sciopero, e riattivarsi dalle 13:30 in poi.
Minori disagi dovrebbero invece interessare Milano, dove lo sciopero, programmato dalle ore 09:01 alle ore 13:00, dovrebbe riguardare esclusivamente il personale del gestore dell’infrastruttura Ferrovienord, con possibili ricadute sul servizio Trenord.
L'inizio della settimana sarà quindi incentrato sui trasporti, con le rivendicazioni dei lavoratori e i disagi per gli utenti.
L'inizio della settimana sarà quindi incentrato sui trasporti, con le rivendicazioni dei lavoratori e i disagi per gli utenti.