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Dipendenti pubblici, nuovi aumenti in arrivo, settimana di quattro giorni, buoni pasto in smart working: nuovo contratto

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Dipendenti pubblici, nuovi aumenti in arrivo, settimana di quattro giorni, buoni pasto in smart working: nuovo contratto
L'ultima bozza del contratto collettivo per il pubblico impiego introduce la settimana lavorativa corta e il diritto ai buoni pasto in smart working. Ecco cosa cambierebbe per circa 200 mila dipendenti
Il nuovo contratto per il settore pubblico potrebbe portare novità importanti per i dipendenti delle Funzioni centrali, tra cui ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici come INPS e INAIL.
La bozza preparata dall’Aran – l’agenzia che rappresenta il governo nelle trattative con i sindacati – prevede, infatti, di ridurre la settimana lavorativa a quattro giorni - mantenendo però le stesse 36 ore settimanali - e di estendere i buoni pasto anche a chi lavora da remoto.
La proposta della settimana lavorativa corta per i dipendenti pubblici
La possibilità di una settimana lavorativa di quattro giorni nel settore pubblico è una delle proposte più interessanti della bozza di contratto. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, questa sperimentazione prevederebbe di distribuire le attuali 36 ore su soli quattro giorni, dando così un giorno libero in più senza riduzione dello stipendio.
L’obiettivo è offrire una maggiore flessibilità ai dipendenti pubblici e migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata, che negli ultimi anni è diventato sempre più importante.
Questa iniziativa riguarda circa 200 mila dipendenti delle Funzioni centrali, un comparto che include il personale dei ministeri, delle agenzie fiscali e di enti pubblici economici come INPS e INAIL, oltre a enti tecnologici come AgID ed ENAC.
Se la proposta dovesse essere approvata, il cambiamento potrebbe rappresentare un esempio di modernizzazione per il lavoro nel settore pubblico italiano.
Estensione dei buoni pasto anche in smart working
Un'altra novità rilevante, contenuta nella bozza del nuovo contratto, è la possibilità di ricevere buoni pasto anche per chi lavora da casa. Attualmente, i buoni pasto vengono riconosciuti solo ai lavoratori presenti in ufficio, ma le nuove modalità di lavoro a distanza hanno spinto i sindacati a chiedere una parità di trattamento per chi lavora in smart working.
L’introduzione dei buoni pasto per il lavoro da remoto è stata sostenuta dalle principali sigle del pubblico impiego, come Confsal-Unsa e FLP, e rappresenta una richiesta che Aran ha accolto positivamente. Tuttavia, per rendere effettiva questa misura, è necessario che il Ministero dell’Economia e delle Finanze verifichi la disponibilità di risorse adeguate per coprire i costi aggiuntivi.
Aumenti salariali per i dipendenti pubblici: i nuovi importi previsti
Oltre alla riduzione della settimana lavorativa e all’estensione dei buoni pasto, la bozza di contratto prevede anche aumenti salariali per diverse categorie di dipendenti statali. Secondo il documento, l’aumento mensile lordo varierà in base al ruolo ricoperto. In dettaglio, si prevede un incremento di:
  • 121,40 euro al mese per gli assistenti (la categoria base dei dipendenti ministeriali);
  • 127,70 euro per gli operatori;
  • 155,10 euro per i funzionari;
  • fino a 193,90 euro per le professionalità con qualifiche elevate.

Questi incrementi sono un tentativo di adeguare i salari alla situazione attuale, garantendo un miglioramento economico per diverse figure del comparto delle Funzioni centrali.


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