A partire dal 2025, ogni dipendente pubblico dovrà partecipare a corsi di formazione per un totale di 40 ore all’anno. Questo nuovo obbligo mira a responsabilizzare i dirigenti, che dovranno assicurarsi che ogni lavoratore riceva la giusta formazione.
Le amministrazioni sono chiamate a monitorare l’efficacia degli interventi formativi e a verificare che questi contribuiscano realmente a migliorare la qualità del servizio pubblico.
Gli obiettivi principali della nuova direttiva sono:
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garantire che la formazione sia allineata con gli obiettivi strategici delle amministrazioni;
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valutare l’efficacia della formazione e il suo impatto nel creare valore pubblico.
La piattaforma Syllabus per i percorsi personalizzati
Uno degli strumenti principali per raggiungere questi obiettivi è la piattaforma “Syllabus”, un sistema che permette di creare percorsi formativi personalizzati per ciascun dipendente pubblico. Ogni lavoratore verrà valutato inizialmente per capire le proprie competenze e lacune, e sulla base di questa analisi verranno proposti corsi adeguati.
Syllabus offre una
vasta gamma di corsi, che vanno da quelli più generali, come il miglioramento delle competenze di base, a quelli più specifici e specializzati. Lo scopo è quello di creare un ecosistema formativo continuo, in grado di rispondere alle sfide tecnologiche e normative che riguardano la
Pubblica Amministrazione.
I principali vantaggi di Syllabus includono:
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monitoraggio continuo delle competenze, con report dettagliati sul progresso individuale e collettivo;
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promozione di una cultura della formazione continua, che mira a migliorare l’efficacia del lavoro pubblico;
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supporto all’attuazione degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con particolare attenzione alla transizione digitale ed ecologica.
Le amministrazioni sono obbligate a registrarsi sulla piattaforma Syllabus e a
garantire l’accesso a tutti i dipendenti, compresi i neoassunti. Inoltre, vengono previsti percorsi formativi su temi come:
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leadership e gestione del personale;
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competenze digitali, cruciali per l'innovazione tecnologica;
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etica professionale e trasparenza;
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prevenzione della violenza di genere, un tema centrale nelle politiche pubbliche.
Regole per le amministrazioni: monitoraggio e rendicontazione
Le amministrazioni che devono predisporre il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) sono tenute a fornire informazioni dettagliate su ogni intervento formativo, tra cui:
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l'area di competenza e la relativa descrizione;
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se la formazione è obbligatoria, con il riferimento normativo;
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i destinatari dei corsi;
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le modalità di erogazione (formazione in aula, online, ecc.);
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il numero di ore previste per ogni corso;
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le risorse utilizzabili, come Syllabus o altre piattaforme formative;
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i tempi di erogazione.
Nel monitoraggio, le amministrazioni dovranno registrare quante persone hanno effettivamente completato i percorsi formativi.
Le criticità: le 40 ore annue e le sfide per le amministrazioni
Nonostante l’obiettivo positivo della direttiva, ci sono delle criticità da considerare. Il principale rischio riguarda la pressione che l’obbligo delle 40 ore di formazione potrebbe esercitare sulle amministrazioni, specialmente quelle con risorse limitate. Inoltre, l’efficacia di queste iniziative dipenderà molto dalla capacità dei dirigenti di trasformare l’apprendimento in miglioramenti concreti nella gestione pubblica.
Anche se i fondi del PNRR e il supporto di enti come la Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) possono essere utili, c’è bisogno di un coordinamento attento per evitare sprechi di risorse. Va inoltre verificato se la piattaforma Syllabus sia in grado di rispondere alle necessità di tutti i settori della Pubblica Amministrazione.