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Detrazioni fiscali ristrutturazione casa, il padre può detrarre le spese della casa intestata al figlio: ecco come fare

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Detrazioni fiscali ristrutturazione casa, il padre può detrarre le spese della casa intestata al figlio: ecco come fare
Interventi di ristrutturazione per la casa del figlio a carico e detrazione fiscale: ecco cosa stabilisce la legge
Molto spesso capita che padre o madre o entrambi i genitori acquistino casa al figlio, per i motivi più svariati. Magari perché il figlio non può permettersela, per fargli un regalo oppure solo per sfruttare le agevolazioni “prima casa” previste per l'acquisto dell'abitazione principale, che consentono di risparmiare in misura rilevante sulle imposte, tra cui quella di registro.

In tale ipotesi, sorge spontanea una domanda: il genitore, che si accolla il costo dell'immobile, può detrarre le spese per la casa del figlio?

Innanzitutto occorre dire che la legge italiana permette la detrazione delle spese per la ristrutturazione edilizia di un immobile intestato a terzi, ma solo a determinate condizioni.

A chiarire il tutto è intervenuta recentemente una circolare dell'Agenzia delle Entrate, precisamente la n. 28/E/2022, la quale precisa che la detrazione spetta al familiare convivente (nel nostro caso il genitore che ha pagato l'immobile) del possessore o detentore dell'immobile oggetto dell'intervento (cioè, il figlio). Così è stabilito anche nell'art. 16 bis del Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

Quindi, in sostanza, il familiare convivente e non proprietario, che ha sostenuto la spesa, potrà beneficiare delle detrazioni fiscali. Dove per “familiari” si intendono il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.
Dal 2016, la detrazione spetta altresì al convivente di fatto del possessore o detentore dell'immobile anche in assenza di contratto di comodato. Ciò in quanto la disponibilità dell'immobile da parte del convivente risulta dal rapporto di stabile convivenza disciplinata ai sensi dell'art. 1, commi 36 e 37 della legge n.76/2016.

Come fare per detrarre le spese della casa intestata al figlio?

In realtà, per beneficiare della detrazione, non è necessario che i familiari dimostrino di aver stipulato un contratto di comodato d'uso dell'immobile. Il familiare dovrà semplicemente attestare di essere un familiare convivente del proprietario dell'immobile, tramite dichiarazione sostitutiva di atto notorio.

A tal riguardo, l'Agenzia delle Entrate ha fatto una precisazione. Con la risoluzione n. 184/2002, l' Agenzia ha sottolineato che la convivenza del familiare deve esserci fin dall'avvio dei lavori di ristrutturazione. Però, la convivenza deve sussistere al momento del sostenimento dei costi da detrarre, nel caso in cui le spese siano state fatte prima di iniziare i lavori (si pensi, ad esempio, all'anticipo versato per l'acquisto dei materiali). Pertanto, se vuole sostenere i lavori sull'immobile del figlio, il genitore può beneficiare della detrazione per i dieci anni anche se si limita a trasferire la propria residenza solo per il tempo dei lavori.

Inoltre, è necessario che il familiare, oltre a risultare convivente, dovrà trovarsi nella “disponibilità dell'immobile”. Ciò significa che l'immobile oggetto dei lavori può anche essere una seconda o una terza abitazione, o una qualsiasi delle abitazioni “a disposizione”, purché risulti che in tale immobile si esplichi la convivenza.

Occorre evidenziare che i due requisiti appena visti (convivenza e disponibilità dell'immobile) sono richiesti e devono essere presenti nel momento in cui sono sostenute le spese. Però, non è necessario che tali presupposti persistano per tutto il periodo di fruizione della detrazione stessa.

Ma quali sono i costi per cui è possibile la detrazione?

La detrazione spetta in relazione alle spese sostenute per gli interventi fatti su una qualsiasi delle abitazioni in cui si convive, purché si tratti di un immobile che risulti a disposizione.

Infine, da un punto di vista fiscale, sarà necessario che le fatture per le spese sostenute e gli interventi di ristrutturazione siano intestati al genitore (o al familiare). Inoltre, i pagamenti dovranno avvenire sempre a mezzo bonifico parlante.

Questa tipologia di bonifico, pensata proprio per richiedere le detrazioni fiscali, permette di tenere traccia dei dati sia del destinatario che del contribuente. Nel caso specifico, andranno inseriti sia il codice fiscale, sia i dati del genitore (o familiare) quale beneficiario della detrazione.


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