Divenuto legge (la n. 105 di quest'anno), il decreto Salva Casa (D.L. n. 69 del 2024) modifica in modo permanente il Testo unico edilizia, facilita il cambio di destinazione d'uso e include disposizioni per la regolarizzazione delle opere costruite e la semplificazione urbanistica.
Assai utili a sanare piccole irregolarità edilizie e costruttive, le regole procedurali contenute nel citato decreto - operativo da pochi mesi - hanno, finora, creato alcuni dubbi interpretativi e difficoltà di applicazione da parte degli enti locali, impedendo di fatto una piena attuazione di disposizioni pensate per rendere più semplice il conseguimento della sanatoria e, quindi, lo stato legittimo degli immobili in caso di irregolarità, rimettendo sul mercato questi ultimi.
Ecco perché il Ministero delle Infrastrutture intende offrire due ulteriori strumenti per facilitare ed attuare le sanatorie edilizie, ossia un prontuario tecnico con istruzioni operative per i Comuni e per i tecnici dei suoi uffici, e nuovi moduli unificati per le pratiche edilizie (ad esempio Scia o Cila).
Tali strumenti serviranno ad eliminare dubbi e ostacoli interpretativi che, nei primi cinque mesi dal varo del decreto Salva Casa, hanno prodotto non poca confusione tra gli enti locali e i professionisti del settore. Anzi, grazie a queste novità, le procedure potranno auspicabilmente essere uniformate entro la fine dell’anno, in modo da garantire una efficace applicazione del decreto.
Redatto dall'ufficio legislativo del Ministero, il prontuario tecnico sarà un testo chiave nel dare interpretazioni “autentiche” - ossia fornite direttamente dal Ministero - e univoche, per l’applicazione tempestiva di norme recanti significative misure di semplificazione e regolarizzazione delle cc.dd. lievi difformità edilizie. Grazie a questo manuale, quindi, i tecnici comunali e i professionisti potranno gestire con minor difficoltà le istanze di sanatoria edilizia e quantificare i costi delle sanzioni legate ad opere eseguite senza titolo. Il Ministero ha, infatti, chiarito che sarà così possibile comprendere facilmente quali interventi regolarizzare e in cambio di quali cifre, applicando il decreto, ad esempio, a grondaie, sottotetti, verande, gradini o caminetti e quindi a situazioni di rilievo per le casse degli enti locali.
Ecco perché la citata interpretazione autentica delle norme, fornita dal Ministero delle Infrastrutture, potrà mettere al riparo i tecnici e gli stessi Comuni dal rischio di eventuali contestazioni. In particolare, il prontuario tecnico includerà un listino prezzi, che eviterà ai tecnici comunali di prendersi la responsabilità di stabilire l’importo della sanzione, permettendo altresì di evadere le pratiche velocemente e senza intoppi. In altre parole, il manuale eviterà al funzionario pubblico la paura di firmare documenti, tanto da rischiare il blocco delle pratiche di sanatoria edilizia.
Come accennato all'inizio, nel corso di un recente question time alla Camera, il Ministro delle Infrastrutture ha annunciato come imminente anche l’approvazione della nuova modulistica, per agevolare la corretta ed omogenea applicazione del decreto Salva Casa da parte dei singoli Comuni. Ci riferiamo quindi all'aggiornamento e revisione di moduli standard per le istanze edilizie, come ad esempio le note Cila o Scia, a cui sta lavorando una commissione di esperti in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture. Ciò andrà a risolvere l’altra difficoltà nell’applicazione pratica del Salva Casa, segnalata in questi mesi dai tecnici comunali, ossia la mancanza di moduli unici adeguati alle nuove tipologie di istanze edilizie.
Concludendo, se è vero che il decreto Salva Casa è stato scritto nella finalità di alleggerire e "sburocratizzare" alcune procedure edilizie mirate alla sanatoria dei piccoli abusi, è altrettanto vero che il manuale tecnico rappresenta un'ottima notizia per gli enti locali, che potranno contare altresì su chiarimenti riferiti all'integrazione tra le norme del decreto e le regole regionali e locali vigenti. Non a caso, finora soltanto quattro regioni italiane (Emilia Romagna, Liguria, Umbria e Sicilia), nonché il comune di Roma hanno cominciato a dare le prime indicazioni sull’applicabilità delle nuove disposizioni, in riferimento alle proprie regole territoriali.
Assai utili a sanare piccole irregolarità edilizie e costruttive, le regole procedurali contenute nel citato decreto - operativo da pochi mesi - hanno, finora, creato alcuni dubbi interpretativi e difficoltà di applicazione da parte degli enti locali, impedendo di fatto una piena attuazione di disposizioni pensate per rendere più semplice il conseguimento della sanatoria e, quindi, lo stato legittimo degli immobili in caso di irregolarità, rimettendo sul mercato questi ultimi.
Ecco perché il Ministero delle Infrastrutture intende offrire due ulteriori strumenti per facilitare ed attuare le sanatorie edilizie, ossia un prontuario tecnico con istruzioni operative per i Comuni e per i tecnici dei suoi uffici, e nuovi moduli unificati per le pratiche edilizie (ad esempio Scia o Cila).
Tali strumenti serviranno ad eliminare dubbi e ostacoli interpretativi che, nei primi cinque mesi dal varo del decreto Salva Casa, hanno prodotto non poca confusione tra gli enti locali e i professionisti del settore. Anzi, grazie a queste novità, le procedure potranno auspicabilmente essere uniformate entro la fine dell’anno, in modo da garantire una efficace applicazione del decreto.
Redatto dall'ufficio legislativo del Ministero, il prontuario tecnico sarà un testo chiave nel dare interpretazioni “autentiche” - ossia fornite direttamente dal Ministero - e univoche, per l’applicazione tempestiva di norme recanti significative misure di semplificazione e regolarizzazione delle cc.dd. lievi difformità edilizie. Grazie a questo manuale, quindi, i tecnici comunali e i professionisti potranno gestire con minor difficoltà le istanze di sanatoria edilizia e quantificare i costi delle sanzioni legate ad opere eseguite senza titolo. Il Ministero ha, infatti, chiarito che sarà così possibile comprendere facilmente quali interventi regolarizzare e in cambio di quali cifre, applicando il decreto, ad esempio, a grondaie, sottotetti, verande, gradini o caminetti e quindi a situazioni di rilievo per le casse degli enti locali.
Ecco perché la citata interpretazione autentica delle norme, fornita dal Ministero delle Infrastrutture, potrà mettere al riparo i tecnici e gli stessi Comuni dal rischio di eventuali contestazioni. In particolare, il prontuario tecnico includerà un listino prezzi, che eviterà ai tecnici comunali di prendersi la responsabilità di stabilire l’importo della sanzione, permettendo altresì di evadere le pratiche velocemente e senza intoppi. In altre parole, il manuale eviterà al funzionario pubblico la paura di firmare documenti, tanto da rischiare il blocco delle pratiche di sanatoria edilizia.
Come accennato all'inizio, nel corso di un recente question time alla Camera, il Ministro delle Infrastrutture ha annunciato come imminente anche l’approvazione della nuova modulistica, per agevolare la corretta ed omogenea applicazione del decreto Salva Casa da parte dei singoli Comuni. Ci riferiamo quindi all'aggiornamento e revisione di moduli standard per le istanze edilizie, come ad esempio le note Cila o Scia, a cui sta lavorando una commissione di esperti in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture. Ciò andrà a risolvere l’altra difficoltà nell’applicazione pratica del Salva Casa, segnalata in questi mesi dai tecnici comunali, ossia la mancanza di moduli unici adeguati alle nuove tipologie di istanze edilizie.
Concludendo, se è vero che il decreto Salva Casa è stato scritto nella finalità di alleggerire e "sburocratizzare" alcune procedure edilizie mirate alla sanatoria dei piccoli abusi, è altrettanto vero che il manuale tecnico rappresenta un'ottima notizia per gli enti locali, che potranno contare altresì su chiarimenti riferiti all'integrazione tra le norme del decreto e le regole regionali e locali vigenti. Non a caso, finora soltanto quattro regioni italiane (Emilia Romagna, Liguria, Umbria e Sicilia), nonché il comune di Roma hanno cominciato a dare le prime indicazioni sull’applicabilità delle nuove disposizioni, in riferimento alle proprie regole territoriali.