Per i lavori sulla rispettiva seconda casa con CILA presentata a luglio 2024, Salvio e Antonio chiedono come saranno trattate le detrazioni fiscali per gli interventi che verranno materialmente effettuati nel 2025.
Nei giorni scorsi è stato infatti preannunciato dalla premier Giorgia Meloni l'addio, a partire dal prossimo anno, ai bonus edilizi sulla seconda e terza casa. Questo perché il governo ha necessità di razionalizzare la spesa pubblica e reperire fondi per la legge di bilancio 2025. Di qui l'esigenza di mettere un freno a bonus edilizi e detrazioni che, negli ultimi anni, sono stati erogati "a pioggia".
La CILA edilizia - si rammenta - è un atto amministrativo che consente di notificare ufficialmente l’inizio dei lavori di ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli immobili. Il significato dell'acronimo è “Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata”; essa viene utilizzata per garantire:
Nei giorni scorsi è stato infatti preannunciato dalla premier Giorgia Meloni l'addio, a partire dal prossimo anno, ai bonus edilizi sulla seconda e terza casa. Questo perché il governo ha necessità di razionalizzare la spesa pubblica e reperire fondi per la legge di bilancio 2025. Di qui l'esigenza di mettere un freno a bonus edilizi e detrazioni che, negli ultimi anni, sono stati erogati "a pioggia".
La CILA edilizia - si rammenta - è un atto amministrativo che consente di notificare ufficialmente l’inizio dei lavori di ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli immobili. Il significato dell'acronimo è “Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata”; essa viene utilizzata per garantire:
- la conformità legale dei lavori: attraverso la CILA è possibile attestare il rispetto delle normative di riferimento per gli interventi effettuati nel campo edilizio e urbanistico;
- il controllo professionale: la comunicazione viene compilata da un tecnico professionista qualificato ai fini della supervisione della correttezza dell’intervento.
Ritornando al quesito di partenza, si segnala che la manovra finanziaria per il 2025 conferma il bonus per le ristrutturazioni straordinarie, ma con delle differenze tra “prima” e “seconda” casa.
Per le “abitazioni principali” si conservano misure più favorevoli mentre l’aliquota scende - progressivamente a partire dal 2025 - se gli interventi vengono realizzati su case di villeggiatura o messe a reddito.
Chi esegue lavori di ristrutturazione straordinaria sulle prime case, per tutto il 2025, può continuare a beneficiare della detrazione Irpef al 50% sul tetto di spesa a 96.000 euro (esattamente come previsto nel 2024). L’aliquota scende al 36% nel 2026 e nel 2027, da calcolare sempre su una spesa massima di 96.000 euro.
Passando alle seconde case, a partire dal 1° gennaio 2025 entra in vigore la nuova aliquota del 36% sul tetto di spesa di 96.000 euro. Tale aliquota è destinata a passare al 30% nel 2027 e nel 2028.
Nei successivi 6 anni - dal 2028 al 2033 - per tutti i lavori, sia su prima casa che su altre abitazioni, l’aliquota sarà del 30% e il tetto di spesa scenderà a 48.000 euro (salvo, ovviamente, modifiche e proroghe che potranno essere decise nel frattempo).
La misura, presumibilmente, farà risparmiare allo Stato oltre 600 milioni di euro.
Altra novità che si prevede per il prossimo anno riguarda i tetti di spesa detraibili: fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro, la soglia massima di spesa detraibile è pari a 14.000 euro, scendendo a 8.000 euro per chi guadagna più di 100.000 euro.
Le spese detraibili complessivamente considerate saranno ammesse a detrazione fino a un ammontare calcolato tenendo conto del numero di figli e della presenza di figli con disabilità (quoziente familiare).
Restano invece invariati i lavori che danno diritto alla detrazione:
- manutenzione straordinaria, ad esempio la ristrutturazione di un sottotetto per ottenere una stanza in più;
- manutenzione ordinaria o straordinaria, restauro e risanamento conservativo su parti comuni di condomini residenziali;
- ripristino delle parti danneggiate dell’immobile a seguito di eventi calamitosi;
- restauro e risanamento conservativo, ad esempio l’adeguamento delle altezze dei solai e l’apertura di finestre;
- manutenzione ordinaria, esclusivamente per i lavori sulle parti comuni del condominio, come la sostituzione di pavimenti e infissi e l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze.
A titolo esemplificativo, tra i lavori ammessi nella maxi detrazione per il 2025 si annoverano:
- installazione di ascensori
- rifacimento di scale e recinzioni
- interventi volti al risparmio energetico
- sostituzione degli infissi
- eliminazione delle barriere architettoniche
- interventi per prevenire furti
- bonifica dell’amianto
- messa in sicurezza.