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Bolletta troppo alta? Puoi contestarla, spetta al gestore provare che il contatore funzioni: nuova sentenza Cassazione

Bolletta troppo alta? Puoi contestarla, spetta al gestore provare che il contatore funzioni: nuova sentenza Cassazione
Contestazione di una bolletta eccessiva: arriva un'importante sentenza della Corte di Cassazione
Siamo ad ottobre, le vacanze sono finite e, benché il clima sia ancora mite, l'inverno è dietro l'angolo.
Il freddo, soprattutto da qualche anno, preoccupa molti italiani, angosciati non solo dai ricordi estivi ormai lontani, ma soprattutto dalla prospettiva di bollette salate, in particolare quando diviene inevitabile accendere i riscaldamenti.

Ma cosa fare se arriva una bolletta non semplicemente alta ma che appare decisamente spropositata? Naturalmente, il dubbio che qualcosa non funzioni con il contatore sorge.

Quello che vogliamo spiegarvi oggi è se conviene o meno contestare, in questi casi, o meglio cosa bisogna provare nel caso di contestazione, in particolare alla luce di una recente sentenza della Corte di Cassazione.

In linea di massima, l'utente che contesta una bolletta deve naturalmente produrre prove a sostegno di quanto affermato, ma questo onere viene affievolito, per così dire, nel caso in cui il costo addebitato risulti eccessivo, come hanno recentemente affermato gli Ermellini.

In particolare, la Suprema Corte, con la recente sentenza n. 25542/2024, si è occupata del caso di un imprenditore, il quale, avendo ricevuto una bolletta della luce riportante consumi 10 volte superiori a quelli ordinari, aveva portato la questione in Tribunale.
L'azienda era risultata vincitrice in primo grado, ma il giudice d'appello aveva ribaltato la pronuncia e dato ragione al fornitore, condannando così l'imprenditore al pagamento della fattura. La vicenda era quindi proseguita sino in Cassazione.

Vediamo quindi cosa ha detto, sul punto, la Corte.
Secondo i giudici di Roma, il dato riportato nel contatore ha il valore di una presunzione semplice di veridicità. Quindi, se l’utente contesta tale dato, sarà il fornitore a dover dimostrare che la rilevazione è invece avvenuta correttamente.

Ebbene, sulla base di quanto affermato dalla Cassazione, l'utente è quindi tenuto a dimostrare i consumi, ma può farlo utilizzando il consumo rilevato nelle precedenti bollette. Nel caso di consumo eccessivo, spropositato, l'onere di provare il funzionamento del contatore senza vizi è in capo al fornitore.

Ciò premesso, è importante sapere questo non esonera, però, il cliente dal dover provare che i consumi eccessivi rilevati non sono imputabili a lui. Occorre, difatti, dimostrare che siano imputabili a terzi o, in ogni caso, che non vi sia stata sua negligenza.


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