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Assegno Unico 2025, ti spettano gli arretrati dall'INPS, hai tempo fino a giugno: ecco la procedura e i requisiti

Assegno Unico 2025, ti spettano gli arretrati dall'INPS, hai tempo fino a giugno: ecco la procedura e i requisiti
Stai attento alle scadenze: potresti ritrovarti un Assegno Unico più basso di quello che ti spetta. Vediamo perché e cosa fare per rimediare
Siamo ad aprile inoltrato, ma bisogna attendere ancora qualche giorno per ricevere l'Assegno unico.
L'INPS, rispondendo alle numerose domande degli utenti sui social network, ha infatti confermato che i pagamenti dell'Assegno Unico di aprile saranno erogati dopo Pasqua. Invero l'Istituto non ha fornito una data specifica, ma è probabile che gli accrediti partano già dal primo giorno feriale utile dopo le festività, quindi da martedì 22 aprile.

L'Assegno Unico e universale per i figli a carico, per comodità abbreviato in “Assegno Unico” – si ricorda – è un contributo corrisposto mensilmente, destinato ai nuclei familiari con figli a carico fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per figli disabili a carico. Possono richiederlo sia i lavoratori dipendenti, sia i lavoratori autonomi, ma anche pensionati, disoccupati e inoccupati.

Può accadere che qualcuno, consultando il proprio estratto conto, si ritrovi di fronte a un'amara sorpresa: ovvero scoprire che gli è stata accreditata una somma molto più bassa del solito, pari all'importo minimo della misura che attualmente corrisponde a 57,50 euro, in assenza di ISEE.
Si tratta, peraltro, della somma che spetta a chi ha un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) superiore al livello massimo previsto (ossia 45.939,56 euro).

C'è, però, anche una buona notizia: e cioè che è possibile rimediare. Vediamo come.

L'INPS ha ricordato come può avvenire il recupero degli arretrati nel caso in cui l'ISEE non sia stato rinnovato entro il 28 febbraio 2025. C'è tempo fino al 30 giugno 2025 per farlo.

Iniziamo col dire che l'importo minimo (che attualmente, come si anticipava, corrisponde a poco più di 57 euro) viene pagato non solo a chi ha un ISEE superiore alla soglia massima prevista, ma anche a chi, per scelta o per dimenticanza:
  • non ha presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e di conseguenza non ha ottenuto l'attestazione ISEE;
  • non ha provveduto ad "aggiornare" tempestivamente la propria situazione reddituale e patrimoniale, fotografata appunto dall'ISEE.

Come è noto, per il pagamento dell'Assegno Unico è stato previsto un meccanismo di rinnovo automatico. Ciò significa che, se la domanda di Assegno Unico viene accolta, poi non deve essere ripresentata ogni anno.

C’è, però, un unico adempimento che il beneficiario dell’Assegno Unico deve preoccuparsi di compiere ogni anno: ovvero provvedere a richiedere (tra poco vedremo anche, in maniera più precisa, entro quale termine) una nuova attestazione ISEE, che consentirà all’INPS di verificare i requisiti reddituali e patrimoniali che servono per quantificare l’importo dell’Assegno.

Se, invece, non si dispone di un ISEE aggiornato, l’INPS erogherà il beneficio nella misura minima che abbiamo già visto.

Ma quando, in concreto, va presentato l’ISEE per poter essere considerato aggiornato?

L’ISEE ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della DSU. Quindi, l’ISEE presentato nel 2024 aveva, appunto, validità fino al 31 dicembre 2024.

Questo non significa che al 1° gennaio di ogni anno si debba fare immediatamente un nuovo ISEE: chiaramente, la normativa vigente mette a disposizione del cittadino un certo periodo di tempo per adeguarsi.

In particolare, dunque, il nuovo ISEE va fatto entro la fine di febbraio: quindi, di regola, entro il 28 febbraio.

Cosa succede se non ho aggiornato l’ISEE? Rischio di perdere qualcosa?

Calma, non tutto è perduto. Chi non ha ancora compilato la nuova DSU, e ha quindi ottenuto un ISEE aggiornato, ha tempo ancora fino al 30 giugno 2025.

Se, dunque, si presenta l’ISEE entro il 30 giugno 2025, si potranno recuperare gli arretrati, vale a dire la (eventuale) differenza tra l’importo spettante con le maggiorazioni e l’importo base, dovuti a partire da marzo 2025, e naturalmente cominciare a percepire i “nuovi” importi, calcolati sulla base dell’ISEE.

Quindi, se ancora non hai provveduto, affrettati a richiedere il nuovo ISEE 2025.

Ricordiamo che la procedura è molto semplice: puoi richiedere il tuo ISEE comodamente da casa, utilizzando l’apposita sezione del portale INPS.

Naturalmente dovrai accedere all’area riservata utilizzando SPID, CIE o CNS, e tenere a portata di mano la documentazione occorrente (ad esempio quella riguardante eventuali conti correnti, proprietà di immobili, ecc.).

Una volta compilata e firmata la DSU - il tutto telematicamente! - la nuova attestazione ISEE arriverà nella tua casella di posta elettronica nel giro di pochissimi giorni.

In alternativa, se non hai dimestichezza con l'uso degli strumenti informatici, potrai rivolgerti per assistenza a un patronato o CAF della tua zona, per ricevere assistenza nella compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica valida ai fini dell'ISEE.

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