L’Assegno di inclusione (ADI) viene riconosciuto ed erogato a quei nuclei che presentano la richiesta, che sottoscrivono il Patto di Attivazione digitale (PAD) e la cui domanda supera con esito positivo tutti i controlli preventivi relativi ai requisiti previsti dalla normativa.
ll Patto di Attivazione Digitale è a tutti gli effetti una conferma, che viene fornita all’Inps, dei propri dati e di quelli del nucleo familiare. Tutte queste informazioni vengono poi trasmesse ai centri per l'impiego o alle agenzie per il lavoro. La convocazione viene inviata entro 120 giorni dalla firma del Patto. L’esito delle domande è consultabile dall’utente nella procedura gestionale a cui si accede tramite le proprie credenziali.
L’Assegno di Inclusione, si ricorda, è strettamente collegato all’ISEE del nucleo familiare. Per questo motivo è necessario presentare il valore corretto e aggiornato, per poter verificare il rispetto dei requisiti per ricevere il sostegno. Questo valore non deve superare 9.360 euro. A partire dal mese di marzo 2024, per le erogazioni si tiene conto dell’ISEE 2024, per cui se il beneficiario non ha ancora presentato tutti i dati per il rinnovo, l’INPS dispone la sospensione temporanea in attesa delle informazioni.
Se è la prima volta che si riceve il beneficio economico dell’Assegno di Inclusione, è necessario ritirare la carta ADI su cui verrà accreditato. Il ritiro va effettuato personalmente, alle poste, presentando i propri documenti di identità e il codice fiscale. La carta ADI, come chiarito dall’INPS (mess. 14 febbraio 2024, n. 684), viene consegnata anche nei casi in cui il soggetto titolare non abbia ricevuto il relativo sms.
L’INPS ha anche chiarito quali sono le date in cui aspettarsi l’accredito dell’Assegno di Inclusione nell’apposita carta, per i prossimi mesi, date che sono riportate qui di seguito:
ll Patto di Attivazione Digitale è a tutti gli effetti una conferma, che viene fornita all’Inps, dei propri dati e di quelli del nucleo familiare. Tutte queste informazioni vengono poi trasmesse ai centri per l'impiego o alle agenzie per il lavoro. La convocazione viene inviata entro 120 giorni dalla firma del Patto. L’esito delle domande è consultabile dall’utente nella procedura gestionale a cui si accede tramite le proprie credenziali.
L’Assegno di Inclusione, si ricorda, è strettamente collegato all’ISEE del nucleo familiare. Per questo motivo è necessario presentare il valore corretto e aggiornato, per poter verificare il rispetto dei requisiti per ricevere il sostegno. Questo valore non deve superare 9.360 euro. A partire dal mese di marzo 2024, per le erogazioni si tiene conto dell’ISEE 2024, per cui se il beneficiario non ha ancora presentato tutti i dati per il rinnovo, l’INPS dispone la sospensione temporanea in attesa delle informazioni.
Se è la prima volta che si riceve il beneficio economico dell’Assegno di Inclusione, è necessario ritirare la carta ADI su cui verrà accreditato. Il ritiro va effettuato personalmente, alle poste, presentando i propri documenti di identità e il codice fiscale. La carta ADI, come chiarito dall’INPS (mess. 14 febbraio 2024, n. 684), viene consegnata anche nei casi in cui il soggetto titolare non abbia ricevuto il relativo sms.
L’INPS ha anche chiarito quali sono le date in cui aspettarsi l’accredito dell’Assegno di Inclusione nell’apposita carta, per i prossimi mesi, date che sono riportate qui di seguito:
- Venerdì 26 aprile 2024;
- Martedì 28 maggio 2024;
- Giovedì 27 giugno 2024;
- Sabato 27 luglio 2024.
Per chi, invece, deve ricevere questo accredito per la prima volta, l’INPS ha stabilito che l’erogazione possa avvenire il mese successivo all’esito positivo della richiesta, ovvero:
- Martedì 16 aprile 2024 per domande con esito positivo presentate a marzo 2024;
- Mercoledì 15 maggio 2024 per domande con esito positivo presentate ad aprile 2024;
- Sabato 15 giugno 2024 per domande con esito positivo presentate a maggio 2024;
- Martedì 16 luglio 2024 per domande con esito positivo presentate a giugno 2024.
Con l’assegno di inclusione, le famiglie riceveranno fino a 6.000 euro annui, quindi 500 euro al mese, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. A tale somma si aggiunge anche l’eventuale contributo per l’affitto, massimo 280 euro mensili.
Un limite che aumenta, rispettivamente, a 7.560 euro annui e 1.800 euro annui se il nucleo familiare è composto interamente da persone con almeno 67 anni, oppure da persone con più di 67 anni e da altri familiari disabili o non autosufficienti.