È in arrivo il nuovo “Decreto Autovelox”, che determinerà cambiamenti importanti relativamente al funzionamento e alla disciplina dei rilevatori di velocità.
È importante sottolineare però che il nuovo decreto, nonostante le importanti novità che contiene, non risolve il nodo legato alle omologazioni degli autovelox, che è stato sollevato dall’ordinanza della Cassazione n. 10505/2024.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha dichiarato che - viste le numerose critiche al funzionamento di tali dispositivi - la finalità del nuovo decreto sarà far sì che gli autovelox siano utilizzati non come mezzi per rimpinguare le casse dei Comuni attraverso le multe per eccesso di velocità, bensì come strumenti di sicurezza, idonei ad impedire il verificarsi di incidenti, limitando quindi i pericoli per la collettività.
Passiamo dunque all’analisi delle novità contenute nel decreto, il quale verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 maggio 2024.
La prima novità riguarda le segnalazioni relative alla presenza di autovelox. Il “Decreto Autovelox”, infatti, dispone che gli stessi dovranno essere oggetto di segnalazione anticipata. Gli utenti della strada dovranno essere messi a conoscenza della presenza di dispositivi di rilevazione automatica della velocità almeno 1 km prima, fuori dai centri urbani.
Inoltre, gli autovelox dovranno essere collocati nel rispetto di alcune distanze minime gli uni dagli altri. Lo scopo in questo caso è evitare il fenomeno delle cc.dd. “multe seriali”, ovvero tutte quelle infrazioni al Codice della Strada commesse a brevi distanze temporali e spaziali. Spesso infatti accade che, nel percorrere un unico tratto di strada, gli automobilisti incorrano in molteplici violazioni a causa di autovelox molto ravvicinati.
Proprio allo scopo di regolamentare al meglio la collocazione degli autovelox, il decreto rafforza i poteri sussistenti in capo ai Prefetti. Saranno gli stessi a determinare dove posizionare tali dispositivi, con particolare attenzione alle aree interessate da un elevato tasso di incidenti.
Inoltre, gli autovelox dovranno essere collocati, sempre su indicazione del Prefetto, nelle aree in cui è particolarmente difficoltosa la contestazione immediata delle eventuali infrazioni commesse.
Sempre con riferimento alle nuove collocazioni, gli autovelox potranno essere installati solo in zone in cui il limite di velocità non è inferiore ai 50 km/h rispetto a quello ordinario previsto per quel tratto di strada (ad es., se in un tratto autostradale, dove il limite ordinario è di 130km/h, il limite previsto è di 110 km/h, non sarà possibile installare un autovelox).
Infine, per rendere il funzionamento degli autovelox più consono ai loro scopi, ovvero ridurre il tasso di incidenti che si verificano quotidianamente su strade e autostrade italiane, il decreto dispone che le rilevazioni della velocità saranno effettuate tenendo conto dei limiti di velocità previsti per i diversi tratti di strada.
L’obiettivo quindi è ottimizzare l’utilizzo degli autovelox. Gli stessi infatti non devono rappresentare uno strumento utile ad incrementare le entrate dei Comuni, bensì un mezzo atto ad evitare incidenti. Ne deriva che, nelle intenzioni del Governo, vi è la volontà di collocare tali dispositivi in aree particolarmente sensibili, come ad esempio scuole, asili oppure presidi ospedalieri, al fine di venire incontro alle esigenze della collettività.