In particolare è l'art. 17 del suddetto Decreto ad essere l'oggetto del provvedimento in quanto si riferisce ai versamenti ricorrenti, rateizzati e predeterminati, di imposte, contributi e altre somme effettuati attraverso servizi telematici.
L'obiettivo di semplificazione delle procedure di pagamento delle somme ricorrenti, permette di evitare dimenticanze e pagamenti in ritardo che possono comportare per il contribuente sanzioni amministrative.
La semplificazione avviene attraverso una delega, denominata I24 e definita dal provvedimento dell'Agenzia delle Entrate come una modalità di addebito delle deleghe F24 presentate tramite i canali telematici dell’Agenzia. Invece la delega F24 è definita come la delega di pagamento relativa ai versamenti unitari di cui all'art. 17 sopracitato.
La delega I24 indica al suo interno la data futura del pagamento, che non può essere superiore a 5 anni e deve riguardare pagamenti come i contributi fissi previdenziali e assistenziali o i piani di rateazione.
Una volta inoltrata la delega all'Agenzia, la stessa procede ad inoltrare le deleghe agli intermediari della riscossione convenzionati, ad esempio banche, Poste Italiane S.p.A. o prestatori di servizi di pagamento non bancari.
La delega I24 per pagamenti futuri può essere utilizzata anche per compensare i crediti fiscali, in questo caso una volta inoltrata la delega i crediti non saranno più utilizzabili, salvo annullamento della delega.
I crediti di compensazione non sono utilizzabili anche nel caso in cui venisse contestata la loro esistenza.
Ciò a cui deve prestare attenzione il contribuente prima di inoltrare la delega per pagamenti futuri è:
- che il conto di addebito sia aperto presso uno degli intermediari convenzionati con l'Agenzia e che disponga delle somme per effettuare il pagamento;
- che la convenzione sussista al momento dell'invio della delega, sia durante il periodo che intercorre tra l'invio e il pagamento;
- che il codice fiscale di chi invia la delega corrisponda a quello di chi è titolare del conto.