Non ne siamo certi, ovviamente, però il dubbio che Silvio abbia utilizzato "un equivoco" per beneficiare il suo secondo figlio maschio (rispetto alle sue sorelle) ci è venuto leggendo il terzo dei suoi tre testamenti olografi (ovvero scritti di suo pugno), i cui testi da un paio di giorni girano sul web.
Andiamo per gradi.
Silvio Berlusconi ha lasciato dal suo notaio di fiducia Attilio Roveda due testamenti. Il contenuto di entrambi è stato divulgato alla stampa giovedì 6 luglio.
IL PRIMO TESTAMENTO
Nel primo testamento, che porta data 2 ottobre 2006, Berlusconi ha scritto quanto segue:
"Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti uguali ai miei figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi".
Prima cosa da capire: cosa è "la disponibile".
Nel nostro ordinamento giuridico è imposto al genitore di lasciare ai propri figli una parte del proprio patrimonio. Non è prevista la cosiddetta "diseredazione", che tanto spesso si vede nei film americani. Nel caso di più figli (e nessuna moglie) la legge (art. 457 del c.c.) riserva loro la quota dei 2/3 del patrimonio (cosiddetta "indisponibile"), da dividersi in parti uguali tra tutti i figli. L'1/3 che rimane... è la cosiddetta "disponibile", ovvero quella quota del patrimonio di cui il genitore può disporre come vuole. Potrebbe anche lasciarla al prete o... alla propria amante, o badante o a chi vi pare.
Silvio ha deciso di lasciarla a due dei sui cinque figli: Marina e Pier Silvio (figli della prima moglie).
In virtù di quanto sopra ecco le fette della torta.
A Marina e Pier Silvio andrà, per ciascuno, metà della disponibile. Vale a dire, considerando (per mera comodità di calcolo) il patrimonio totale 30/30, 5/30 ciascuno come quota "disponibile" + 1/5 della "indisponibile", vale a dire altri 4/30.
Facciamo noi tutti i conti: Marina e Pier Silvio avranno in totale ben 9/30 ciascuno.
Ai figli della seconda moglie Veronica Lario, che sono Barbara, Eleonora e Luigi, andranno 4/30 ciascuno.
IL SECONDO TESTAMENTO
Nel secondo testamento, scritto in data 5 ottobre 2020, si legge invece: "Confermo le disposizioni del 2006 e aggiungo in favore di mio fratello Paolo Berlusconi una donazione di 100 milioni a titolo di legato".
IL TERZO TESTAMENTO
Il terzo testamento non lo ha lasciato dal notaio Roveda. Lo teneva in custodia la Fascina, la sua ultima compagna, di anni 33.
In questo testamento, datato 19 gennaio 2022, è stato scritto quanto segue: "Cara Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare, vi prego di prendere atto di quanto segue. Dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni:
Paolo Berlusconi euro 100 milioni
Marta Fascina euro 100 milioni
Marcello dell'Utri euro 30 milioni".
Cosa notate? Manca il figlio Luigi.
Rileggete bene, dice: "Cara Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora..."
Solo a loro, quindi, chiede di farsi carico ("... dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare...) dei legati milionari a favore di Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Marcello dell'Utri.
Cosa significa questo? Significa che Luigi non dovrà partecipare al pagamento di questi 230 milioni di euro!
Silvio, ci sembra, era troppo accorto per commettere un "errore" simile. Dimenticarsi sulla penna il nome di un figlio non gli sarebbe mai capitato. Molto più probabilmente, ci pare, ha voluto dare a Luigi un segno di affetto particolare, per "ricompensarlo" di quella disponibile che non ha avuto, e che ha avuto invece il suo fratellastro maschio Pier Silvio. Una questione tra maschi di famiglia.
Andiamo per gradi.
Silvio Berlusconi ha lasciato dal suo notaio di fiducia Attilio Roveda due testamenti. Il contenuto di entrambi è stato divulgato alla stampa giovedì 6 luglio.
IL PRIMO TESTAMENTO
Nel primo testamento, che porta data 2 ottobre 2006, Berlusconi ha scritto quanto segue:
"Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti uguali ai miei figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi".
Prima cosa da capire: cosa è "la disponibile".
Nel nostro ordinamento giuridico è imposto al genitore di lasciare ai propri figli una parte del proprio patrimonio. Non è prevista la cosiddetta "diseredazione", che tanto spesso si vede nei film americani. Nel caso di più figli (e nessuna moglie) la legge (art. 457 del c.c.) riserva loro la quota dei 2/3 del patrimonio (cosiddetta "indisponibile"), da dividersi in parti uguali tra tutti i figli. L'1/3 che rimane... è la cosiddetta "disponibile", ovvero quella quota del patrimonio di cui il genitore può disporre come vuole. Potrebbe anche lasciarla al prete o... alla propria amante, o badante o a chi vi pare.
Silvio ha deciso di lasciarla a due dei sui cinque figli: Marina e Pier Silvio (figli della prima moglie).
In virtù di quanto sopra ecco le fette della torta.
A Marina e Pier Silvio andrà, per ciascuno, metà della disponibile. Vale a dire, considerando (per mera comodità di calcolo) il patrimonio totale 30/30, 5/30 ciascuno come quota "disponibile" + 1/5 della "indisponibile", vale a dire altri 4/30.
Facciamo noi tutti i conti: Marina e Pier Silvio avranno in totale ben 9/30 ciascuno.
Ai figli della seconda moglie Veronica Lario, che sono Barbara, Eleonora e Luigi, andranno 4/30 ciascuno.
IL SECONDO TESTAMENTO
Nel secondo testamento, scritto in data 5 ottobre 2020, si legge invece: "Confermo le disposizioni del 2006 e aggiungo in favore di mio fratello Paolo Berlusconi una donazione di 100 milioni a titolo di legato".
IL TERZO TESTAMENTO
Il terzo testamento non lo ha lasciato dal notaio Roveda. Lo teneva in custodia la Fascina, la sua ultima compagna, di anni 33.
In questo testamento, datato 19 gennaio 2022, è stato scritto quanto segue: "Cara Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare, vi prego di prendere atto di quanto segue. Dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni:
Paolo Berlusconi euro 100 milioni
Marta Fascina euro 100 milioni
Marcello dell'Utri euro 30 milioni".
Cosa notate? Manca il figlio Luigi.
Rileggete bene, dice: "Cara Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora..."
Solo a loro, quindi, chiede di farsi carico ("... dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare...) dei legati milionari a favore di Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Marcello dell'Utri.
Cosa significa questo? Significa che Luigi non dovrà partecipare al pagamento di questi 230 milioni di euro!
Silvio, ci sembra, era troppo accorto per commettere un "errore" simile. Dimenticarsi sulla penna il nome di un figlio non gli sarebbe mai capitato. Molto più probabilmente, ci pare, ha voluto dare a Luigi un segno di affetto particolare, per "ricompensarlo" di quella disponibile che non ha avuto, e che ha avuto invece il suo fratellastro maschio Pier Silvio. Una questione tra maschi di famiglia.