Brocardi.it - L'avvocato in un click! REDAZIONE

Squalifica Sinner, ecco il piano difensivo del tennista e cosa dovrebbe dimostrare la Wada per vincere: battaglia legale

Squalifica Sinner, ecco il piano difensivo del tennista e cosa dovrebbe dimostrare la Wada per vincere: battaglia legale
Cosa potrebbe succedere al tennista numero uno al mondo, tra accuse di negligenza e un possibile stop di 1-2 anni
Jannik Sinner, attuale numero uno del tennis mondiale, è stato accusato di negligenza dalla Wada (World Anti-Doping Agency), che ha chiesto per lui una squalifica compresa tra 1 e 2 anni.
Se questa sospensione fosse confermata, le ripercussioni sarebbero devastanti: ne risentirebbero non solo la sua carriera sportiva, ma anche le sue collaborazioni con brand di prestigio come Gucci, Rolex, Alfa Romeo e Intesa Sanpaolo.
Si parla di cifre enormi, con un guadagno stimato di circa 50 milioni di dollari l'anno tra premi e sponsorizzazioni, che verrebbero drasticamente ridotti da uno stop forzato.
Per contrastare queste gravi accuse, Sinner ha deciso di affidarsi allo studio legale Onside Law di Londra, specializzato in diritto sportivo. A capo della sua difesa c’è Jamie Singer, avvocato che lo ha già rappresentato con successo in altre cause. Tuttavia, la Wada ha fatto ricorso al Tribunale arbitrale dello sport (Tas) dopo la sentenza di assoluzione emessa dall’International Tennis integrity agency (Itia).
Il Tas, il massimo organo di giustizia sportiva, avrà il compito di esaminare il caso e decidere se confermare o annullare la sentenza precedente. Una decisione che potrebbe avere conseguenze decisive per il futuro del tennista.
Il ruolo del Tribunale arbitrale dello sport
Il processo presso il Tas segue un iter rigido e formale. Tre arbitri decideranno il destino di Sinner: uno nominato dalla Wada, uno dalla difesa del tennista, e un terzo scelto direttamente dal tribunale.
Il presidente del Tas è John Coates, noto per il suo coinvolgimento nelle Olimpiadi di Sydney del 2000 (si è auto-accusato di aver comprato voti da due membri del CIO).
Coates sarà responsabile della selezione dei giudici e della supervisione del procedimento. Questo aspetto aggiunge un ulteriore livello di complessità al caso, vista la reputazione e l’influenza del presidente all’interno dello sport mondiale.
La pomata Trofodermin: il centro del caso. Negligenza e mancanza di controlli per la WADA
Il punto focale dell'accusa riguarda la presunta negligenza di Sinner nel controllo dell’uso di una pomata proibita, il Trofodermin, che sarebbe stata utilizzata dal fisioterapista del suo team, Giacomo Naldi, per curare una ferita al dito.
La Wada sostiene che, sebbene Sinner avesse chiesto informazioni a Naldi riguardo ai farmaci utilizzati, non avrebbe fatto abbastanza per evitare il contatto con sostanze proibite. Secondo l’agenzia antidoping, il tennista avrebbe dovuto verificare l’etichettatura della pomata e prendere ulteriori precauzioni per evitare rischi di contaminazione.
Oltre a questo, la Wada contesta la mancanza di protezione nei contratti del team di Sinner. Umberto Ferrara, preparatore atletico del tennista, era responsabile del rispetto dei protocolli antidoping, ma l'agenzia sostiene che non ci fossero misure sufficienti per prevenire contaminazioni accidentali.
Questo, secondo la Wada, sarebbe un chiaro segnale della negligenza di Sinner, che avrebbe dovuto controllare con maggiore attenzione il rispetto delle regole da parte del suo staff.
La difesa: impossibile controllare tutto
Dall’altra parte, la difesa di Sinner sostiene come non sia realistico aspettarsi che un atleta sia responsabile di ogni minimo dettaglio della gestione del proprio staff. Gli avvocati potrebbero argomentare che, anche se Sinner fosse stato informato dell’uso della pomata, non avrebbe potuto impedirne l’uso, dato che era necessario per curare una ferita.
Inoltre, la difesa potrebbe far leva sul fatto che il fisioterapista Naldi fosse appena arrivato in California e stesse soffrendo di jetlag, circostanza che potrebbe aver contribuito a incomprensioni o comunicazioni incomplete.
Il futuro di Sinner: un verdetto che decide tutto
Il futuro di Jannik Sinner ora dipende dal verdetto del Tas. Se la Wada riuscirà a dimostrare che il tennista è stato negligente nella gestione del suo team e nell’uso di sostanze proibite, la squalifica potrebbe diventare realtà, compromettendo non solo la sua carriera sportiva, ma anche i suoi contratti pubblicitari e la sua reputazione.
D'altro canto, se la difesa riuscirà a dimostrare che Sinner ha agito con la dovuta diligenza e che non poteva fare di più per evitare la contaminazione, il numero uno mondiale potrà continuare la sua ascesa e mantenere il suo status di campione.


Notizie Correlate

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.