In attuazione di alcune delle disposizioni del "decreto Caivano" del novembre dello scorso anno (relative all'obbligo, da parte dei siti pornografici, di controllare la maggiore età degli utenti), l'Agcom - Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni - ha da poco stabilito nuove linee guida mirate a tutelare i minori da contenuti potenzialmente dannosi.
Lo scorso 24 settembre l'Agcom ha, infatti, approvato un nuovo schema di regolamento, che fissa le modalità tecniche e di processo per l'accertamento dell'età anagrafica degli utenti del web. Il testo - frutto di un confronto con varie associazioni di consumatori e con il Garante Privacy - fissa non soltanto l'obbligo di verifica dei 18 anni compiuti per accedere a piattaforme a contenuto pornografico, ma dispone altresì lo stesso vincolo per accedere a siti web per il gioco d'azzardo e le scommesse. Insomma, non basteranno più le attuali verifiche dell'età fatte con un semplice clic su schermo, poco sicure e decisamente a "maglie larghe", ma servirà un'autenticazione ufficiale.
L'obiettivo è creare un ambiente digitale più sicuro per i minori, senza compromettere eccessivamente la libertà di accesso degli adulti. Ecco perché il nuovo sistema di verifica dell'identità digitale si fonderà su un modello di c.d. doppio anonimato, tale da assicurare la riservatezza degli utenti. In sostanza, i fornitori di servizi non avranno accesso ai dettagli personali degli utenti, né sapranno quale specifico servizio vuole la verifica. L'impostazione aspira a bilanciare il dovere di tutelare i minori con il diritto alla privacy della popolazione adulta.
Al fine di accertare che l'utente abbia effettivamente compiuto 18 anni, sarà utilizzabile lo Spid, ma non solo. Infatti l'AgCom ha tracciato un quadro di linee guida, che darà ai fornitori di servizi la libertà di scegliere il metodo più appropriato per controllare l'età degli utenti, a condizione di rispettare rigorosi standard di privacy e sicurezza. Quindi, con tutta probabilità, ci sarà spazio anche per modalità alternative di verifica come la Carta d'Identità Elettronica o il futuro IT Wallet, un portafoglio digitale che includerà una varietà di documenti personali.
Inoltre, i fornitori di servizi potrebbero sviluppare app ad hoc o altri metodi di autenticazione, sempre che rispettino le linee guida AgCom e il Gdpr. Le piattaforme, comunque, dovranno sempre avere la certezza che l’utente sia maggiorenne, prima di permetterne l’accesso ai contenuti web.
L'iniziativa, in attesa dell'ok definitivo della Commissione Europea, costituisce un passo chiave nella tutela dei minori online e - come spiegato dalla stessa AgCom alla stampa - rappresenta il testo attuativo di una legge nazionale, inizialmente focalizzata sui soli siti porno. Inoltre le novità in oggetto si inseriscono in parallelo a quanto previsto dall'Europa che, con il regolamento Digital Services Act, dispone l'obbligo di verifica dell'età a tutela degli under 18 e sta per emanare specifiche linee guida di adeguamento.
L’entrata in vigore del nuovo sistema, che si estende alla generalità delle piattaforme con contenuti potenzialmente a rischio – compresi scommesse e gioco d'azzardo - è prevista per il 2025.
Lo scorso 24 settembre l'Agcom ha, infatti, approvato un nuovo schema di regolamento, che fissa le modalità tecniche e di processo per l'accertamento dell'età anagrafica degli utenti del web. Il testo - frutto di un confronto con varie associazioni di consumatori e con il Garante Privacy - fissa non soltanto l'obbligo di verifica dei 18 anni compiuti per accedere a piattaforme a contenuto pornografico, ma dispone altresì lo stesso vincolo per accedere a siti web per il gioco d'azzardo e le scommesse. Insomma, non basteranno più le attuali verifiche dell'età fatte con un semplice clic su schermo, poco sicure e decisamente a "maglie larghe", ma servirà un'autenticazione ufficiale.
L'obiettivo è creare un ambiente digitale più sicuro per i minori, senza compromettere eccessivamente la libertà di accesso degli adulti. Ecco perché il nuovo sistema di verifica dell'identità digitale si fonderà su un modello di c.d. doppio anonimato, tale da assicurare la riservatezza degli utenti. In sostanza, i fornitori di servizi non avranno accesso ai dettagli personali degli utenti, né sapranno quale specifico servizio vuole la verifica. L'impostazione aspira a bilanciare il dovere di tutelare i minori con il diritto alla privacy della popolazione adulta.
Al fine di accertare che l'utente abbia effettivamente compiuto 18 anni, sarà utilizzabile lo Spid, ma non solo. Infatti l'AgCom ha tracciato un quadro di linee guida, che darà ai fornitori di servizi la libertà di scegliere il metodo più appropriato per controllare l'età degli utenti, a condizione di rispettare rigorosi standard di privacy e sicurezza. Quindi, con tutta probabilità, ci sarà spazio anche per modalità alternative di verifica come la Carta d'Identità Elettronica o il futuro IT Wallet, un portafoglio digitale che includerà una varietà di documenti personali.
Inoltre, i fornitori di servizi potrebbero sviluppare app ad hoc o altri metodi di autenticazione, sempre che rispettino le linee guida AgCom e il Gdpr. Le piattaforme, comunque, dovranno sempre avere la certezza che l’utente sia maggiorenne, prima di permetterne l’accesso ai contenuti web.
L'iniziativa, in attesa dell'ok definitivo della Commissione Europea, costituisce un passo chiave nella tutela dei minori online e - come spiegato dalla stessa AgCom alla stampa - rappresenta il testo attuativo di una legge nazionale, inizialmente focalizzata sui soli siti porno. Inoltre le novità in oggetto si inseriscono in parallelo a quanto previsto dall'Europa che, con il regolamento Digital Services Act, dispone l'obbligo di verifica dell'età a tutela degli under 18 e sta per emanare specifiche linee guida di adeguamento.
L’entrata in vigore del nuovo sistema, che si estende alla generalità delle piattaforme con contenuti potenzialmente a rischio – compresi scommesse e gioco d'azzardo - è prevista per il 2025.