La riforma del voto di condotta introduce novità piuttosto rilevanti, in particolare con riferimento alla bocciatura - che scatterà con un 5 in condotta - e anche alla sospensione, prevista invece per gli alunni che prenderanno 6. L’attenzione della riforma, quindi, si appunta sul comportamento degli studenti, che avrà un impatto significativo sul loro percorso scolastico.
Con riferimento poi alla scuola secondaria di primo grado, cioè alle medie, il voto in condotta sostituisce il giudizio, quindi il comportamento sarà valutato con un numero.
Come abbiamo detto, la legge che riforma il voto di condotta prevede alcuni cambiamenti, tra cui la bocciatura per chi prende 5 e la sospensione del giudizio per chi ottiene 6. In particolare, la normativa prevede quanto segue:
- un debito formativo, con rimando a settembre per lo studente che prende 6 in condotta. Il consiglio di classe, inoltre, assegnerà allo studente l’incarico di presentare un elaborato critico avente ad oggetto la cittadinanza attiva e solidale. Il giudizio sospeso richiede quindi un recupero a settembre per essere ammessi alla classe successiva;
- l’alunno che prende un 5 in condotta viene bocciato. Pertanto, il consiglio di classe deciderà per la non ammissione all'anno successivo o agli esami finali;
- infine, senza un 9 in condotta non sarà possibile ottenere il massimo punteggio nella fascia di attribuzione del credito scolastico per l’esame di maturità.
La riforma però non riguarda solo il voto in condotta, ma i voti in generale. Nella scuola primaria, infatti, si torna ai giudizi sintetici, con valutazioni che vanno da “ottimo” a “insufficiente”.
Un'altra novità della riforma del voto di condotta riguarda la sospensione degli alunni e una revisione dello statuto degli studenti. La legge infatti prevede che:
- per sospensioni fino a due giorni, lo studente dovrà svolgere un’attività di approfondimento, con la stesura di un elaborato finale, così come già avviene oggi;
- per sospensioni superiori a due giorni, lo studente parteciperà a iniziative di cittadinanza solidale in strutture convenzionate con le scuole.
“La legge approvata dal Parlamento rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti”, ha dichiarato Valditara. “Il nostro obiettivo è sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e di tutto il personale scolastico perché ai giovani siano chiari non solo i diritti ma anche i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro. Con la riforma del voto in condotta – ha concluso il ministro – si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti.”