Brocardi.it - L'avvocato in un click! REDAZIONE

Pensioni, in arrivo tagli e riduzione degli assegni dall'INPS con la nuova Legge di Bilancio: ecco chi è più a rischio

Pensioni, in arrivo tagli e riduzione degli assegni dall'INPS con la nuova Legge di Bilancio: ecco chi è più a rischio
L'obiettivo della prossima Legge di Bilancio sarà quello di ridurre il debito pubblico per rispettare gli accordi con l'Ue. Vediamo quindi a cosa potremmo dire addio e quali tagli ci dovremo aspettare, a seguito anche del discorso del Ministro Giorgetti
Comincia ad accendersi il dibattito sulle misure che verranno adottate nella prossima Legge di Bilancio. La prima mossa è stata fatta con il Documento economia e finanza che, per ridurre il debito pubblico, prevede il passaggio dall'attuale 7,4% al 3% entro il 2026, per rispettare i nuovi parametri fissati con l'ultimo Patto di stabilità Ue.
Una cosa è certa: con molta probabilità il 2025 non sarà l'anno delle pensioni.
Come ha spiegato il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, si dirà addio alla formula "Lsd, lassismo, sussidi e debito", poiché le misure si concentreranno sul taglio del cuneo fiscale e sul sostegno alle fasce più vulnerabili. Un piano che si scontra con i programmi di alcuni partiti, come la Lega che, sul fronte pensioni, aveva affermato di voler passare da Quota 103 a Quota 41, andando ad eliminare il requisito anagrafico e richiedendo solo il rispetto dei 41 anni di contributi versati per poter andare in pensione.

Dalle parole del Ministro Giorgetti, sembra che bisognerà dire addio alle misure di flessibilità nel programma della Lega e all'aumento straordinario delle pensioni minime nel programma di Forza Italia.
Come detto poc'anzi, in merito alle misure di flessibilità, non solo non ci sarà alcun passaggio da Quota 103 a Quota 41, facendo quindi restare il vincolo dell'età, ma si potrebbe dire addio alla stessa misura (introdotta nel 2023 e modificata nel 2024) ed in scadenza il 31 dicembre.
Non c'è da temere per l'Ape Sociale che, seppur in scadenza a fine anno, sarà sicuramente confermata, in quanto ad inizio anno è scattato l'incremento di 5 mesi per l'età anagrafica.

Veniamo all'incremento straordinario del 2,7% sulle pensioni minime, che permetterebbe il passaggio da 598,61 euro a 614,77 euro. In questo caso, non sarà un addio netto ma graduale, in quanto è stata effettuata una nuova rivalutazione pari all'1,6%, che permette alle pensioni minime di arrivare a 608,18 euro. Quindi basterebbe un incremento straordinario dell'1,083% per garantire l'aumento percepito per il 2024, risparmiando anche la metà delle risorse che sono state necessarie nel 2024 per garantire l'aumento.

Infine, non sarebbe a rischio tagli l'Irpef, per la quale sarà confermata l'aliquota del 23% per i redditi tra i 15 mila e i 28 mila euro. Misura che, nel 2024, ha visto un incremento di 260 euro l'anno del reddito per chi ha una pensione uguale o superiore a 28 mila euro ed entro i 50 mila.


Notizie Correlate

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.