Una cosa è certa: con molta probabilità il 2025 non sarà l'anno delle pensioni.
Dalle parole del Ministro Giorgetti, sembra che bisognerà dire addio alle misure di flessibilità nel programma della Lega e all'aumento straordinario delle pensioni minime nel programma di Forza Italia.
Come detto poc'anzi, in merito alle misure di flessibilità, non solo non ci sarà alcun passaggio da Quota 103 a Quota 41, facendo quindi restare il vincolo dell'età, ma si potrebbe dire addio alla stessa misura (introdotta nel 2023 e modificata nel 2024) ed in scadenza il 31 dicembre.
Non c'è da temere per l'Ape Sociale che, seppur in scadenza a fine anno, sarà sicuramente confermata, in quanto ad inizio anno è scattato l'incremento di 5 mesi per l'età anagrafica.
Veniamo all'incremento straordinario del 2,7% sulle pensioni minime, che permetterebbe il passaggio da 598,61 euro a 614,77 euro. In questo caso, non sarà un addio netto ma graduale, in quanto è stata effettuata una nuova rivalutazione pari all'1,6%, che permette alle pensioni minime di arrivare a 608,18 euro. Quindi basterebbe un incremento straordinario dell'1,083% per garantire l'aumento percepito per il 2024, risparmiando anche la metà delle risorse che sono state necessarie nel 2024 per garantire l'aumento.
Infine, non sarebbe a rischio tagli l'Irpef, per la quale sarà confermata l'aliquota del 23% per i redditi tra i 15 mila e i 28 mila euro. Misura che, nel 2024, ha visto un incremento di 260 euro l'anno del reddito per chi ha una pensione uguale o superiore a 28 mila euro ed entro i 50 mila.