In quasi tutte le città italiane ci sono questi spazi, , individuati dalle famose “strisce blu”.
Come noto, laddove ci si trovi a dover parcheggiare in queste aree, è necessario recarsi presso il parchimetro, inserire il denaro e ritirare l’apposito bigliettino da apporre bene in vista sul parabrezza, attestante l’ora di arrivo e l’ora in cui si dovrà poi spostare l’automobile.
Il mancato pagamento del biglietto ci espone, infatti, al rischio di dover subire la sanzione amministrativa (volgarmente detta "multa").
Ma cosa succede se paghiamo regolarmente ma non esponiamo il tagliandino? In questo caso è legittima la multa che ci venga eventualmente fatta dai vigili?
Proprio su quest’argomento si è recentemente pronunciata la Corte di Cassazione, la quale, con la sentenza n. 8282 del 2016, ha fornito alcune interessanti precisazioni.
In particolare, secondo la Corte, la mancata esposizione del biglietto, non può essere in alcun modo equiparata al mancato pagamento del parcheggio, con la conseguenza che la multa non potrebbe ritenersi legittima.
Nel caso di specie, già la Corte d’Appello, in sede di secondo grado di giudizio, aveva escluso la sanzionabilità del comportamento dell’automobilista che, pur pagando il biglietto, non lo esponeva, in quanto “la mancata regolare esposizione non può essere assimilata alla mancanza di titolo abilitante la sosta”.
La Corte rilevava, tuttavia come il vigile si fosse comunque comportato in maniera corretta mettendo la multa “giacchè l’auto era in sosta senza tagliando di pagamento” e “solo successivamente è emerso che il contravventore – opponente aveva pagato il corrispettivo della sosta” ma che, appunto per questo motivo, la stessa andava annullata e le spese di giudizio andavano compensate.
Tali argomentazioni vengono accolte anche dalla Corte di Cassazione, la quale, conferma l’adeguatezza della decisione relativa alla compensazione delle spese di giudizio, dal momento che “il comportamento del vigile risulta corretto perché non era dato riscontrare la presenza del tagliando, né, se anche fosse stato lasciato sul sedile, in tale posizione non sarebbe stato agevole operare il dovuto controllo”.
Precisa la Corte come, “al riguardo, data la tipologia della infrazione, è evidentemente affidato al buon senso dei conducenti esporre in modo visibile il tagliando, per agevolare l’attività di controllo e per evitare disguidi”.
Di conseguenza, è del tutto corretto escludere “che la mancata adeguata esposizione del tagliando potesse legittimare la contestazione della violazione” ma è altrettanto corretto affermare “che la specifica vicenda non poteva consentire di individuare un errore o negligenza riferibile al vigile e di conseguenza all’Autorità amministrativa, ai fini anche della regolazione delle spese di giudizio”.
Quindi, attenzione a non esporre il tagliando attestante il pagamento del parcheggio! Se è vero, infatti, che l’eventuale multa elevata andrebbe comunque annullata, le spese di giudizio, però, si sarà in ogni caso tenuti a pagarle, non potendo essere poste esclusivamente a carico dell’Autorità amministrativa, dal momento che non è possibile sostenere il vigile si sia comportato in maniera negligente.
E’ chiaro, infatti, che se il tagliando non è esposto, il vigile non può che pensare che non avete pagato e, quindi, del tutto legittimamente, vi ha messo la multa sul parabrezza!