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Mutuo prima casa 2025, agevolazioni per giovani e famiglie con la garanzia dello Stato: ecco le novità in Manovra 2025

Mutuo prima casa 2025, agevolazioni per giovani e famiglie con la garanzia dello Stato: ecco le novità in Manovra 2025
La Legge di Bilancio 2025 proroga e amplia il Fondo di garanzia per la prima casa, riservando l'accesso alle categorie prioritarie - incluse famiglie numerose e giovani sotto i 36 anni - e introducendo garanzie statali fino al 90% per i nuclei con più figli, con l’obiettivo di favorire l’acquisto di abitazioni nonostante l’aumento dei tassi d’interesse
Con la legge di Bilancio 2025, il Fondo di garanzia per la prima casa è stato prorogato e ampliato, introducendo nuove categorie prioritarie. L’obiettivo dichiarato dall’esecutivo è sostenere con maggiore incisività i giovani e le famiglie nell’acquisto della prima abitazione.
Tra le innovazioni principali si segnalano gli aggiornamenti sui benefici per le famiglie numerose e i nuovi criteri che regolano l’accesso alla garanzia statale.

Una delle modifiche più rilevanti è il prolungamento del Fondo di garanzia per la prima casa, che prevede una copertura statale sui mutui fino all’80% della quota capitale. Grazie alla nuova manovra finanziaria, la disciplina speciale - che innalza la garanzia massima per le “categorie prioritarie” - sarà disponibile fino al 31 dicembre 2027. Tra le categorie incluse:
  • coppie giovani;
  • nuclei familiari monoparentali con figli minorenni;
  • conduttori di alloggi popolari (IACP);
  • giovani sotto i 36 anni con ISEE inferiore a 40mila euro.
Un cambiamento significativo - introdotto dal comma 115 dell'art. 1 della legge di Bilancio 2025 - è la trasformazione della garanzia statale: essa sarà concessa esclusivamente (e non più in via prioritaria) alle categorie sopra menzionate.

Un’ulteriore innovazione riguarda l’estensione dei benefici alle famiglie numerose, ora comprese tra le categorie prioritarie del Fondo. A seconda del numero di figli e dell’ISEE, sono previste percentuali di garanzia incrementate:
  • 80% per famiglie con tre figli minori di 21 anni e ISEE massimo di 40mila euro;
  • 85% per famiglie con quattro figli sotto i 21 anni e ISEE entro 45mila euro;
  • 90% per famiglie con cinque o più figli minori di 21 anni e ISEE non superiore a 50mila euro.
Questi benefici si applicano alle richieste presentate entro il 31 dicembre 2024, al fine di facilitare l’accesso al credito immobiliare per famiglie altrimenti escluse dal mercato.

Le regole attuative - stabilite dal decreto ministeriale del 31 luglio 2014 - prevedono che, per i mutui prioritari, il Tasso Effettivo Globale (TEG) non possa eccedere il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM), quest’ultimo pubblicato ogni trimestre dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tuttavia, il D.L. n. 144 del 2022 consente che la garanzia statale all’80% venga concessa anche qualora il TEG superi il TEGM, con riferimento alle categorie prioritarie e purché siano rispettate specifiche condizioni, in particolare nei casi di mutui superiori all’80% del valore dell’immobile.
Il TEGM rappresenta il tasso medio annuale applicato dagli intermediari finanziari per operazioni analoghe, fungendo da parametro per individuare gli interessi usurari.
Il TEG, invece, indica il tasso globale effettivo praticato da un istituto di credito in un determinato contratto di mutuo, anch’esso calcolato su base annua.

Come evidenziato nella legge di Bilancio, la crescita dei tassi d’interesse dal 2022 ha generato problematiche nei mutui agevolati. L’applicazione retrospettiva del TEGM ha creato un disallineamento rispetto ai tassi di mercato, con un conseguente calo dell’offerta di mutui agevolati. Tale situazione potrebbe spingere verso l’adozione di mutui a tasso variabile, aumentando il rischio finanziario per le famiglie nel lungo periodo.


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