La legge di bilancio 2025 ha introdotto diverse misure di supporto alle famiglie, in un periodo in cui la gestione economica familiare è particolarmente complessa. Fra queste si colloca il cosiddetto "bonus extra scuola", misura finanziata attraverso il Fondo Dote Famiglia.
Il Fondo Dote Famiglia è un programma di supporto economico, creato per aiutare i nuclei familiari a coprire alcune spese necessarie, come quelle per l’educazione, la cura dei bambini o altre attività extra scolastiche. È un fondo che può erogare contributi diretti alle famiglie, in particolare quelle con un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) basso, al fine di sostenere chi è in difficoltà economica.
Ma chi può accedere al bonus extra scuola?
Per accedere al bonus finalizzato a sostenere le attività extrascolastiche, le famiglie dovranno rispettare un requisito fondamentale: avere un ISEE inferiore a 15.000 euro. Il contributo - d’importo pari a 500 euro - sarà assegnato ad ogni under 14 che partecipa ad attività extrascolastiche, garantendo così un impatto diretto su ogni bambino coinvolto. Le spese devono riguardare servizi offerti da enti pubblici, privati o del Terzo Settore.
Al fine di evitare abusi e ottenere che il beneficiario del bonus sia effettivamente chi vi ha diritto, alle famiglie interessate sarà richiesto di presentare una documentazione completa e verificabile, che includa:
Il Fondo Dote Famiglia è un programma di supporto economico, creato per aiutare i nuclei familiari a coprire alcune spese necessarie, come quelle per l’educazione, la cura dei bambini o altre attività extra scolastiche. È un fondo che può erogare contributi diretti alle famiglie, in particolare quelle con un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) basso, al fine di sostenere chi è in difficoltà economica.
Ma chi può accedere al bonus extra scuola?
Per accedere al bonus finalizzato a sostenere le attività extrascolastiche, le famiglie dovranno rispettare un requisito fondamentale: avere un ISEE inferiore a 15.000 euro. Il contributo - d’importo pari a 500 euro - sarà assegnato ad ogni under 14 che partecipa ad attività extrascolastiche, garantendo così un impatto diretto su ogni bambino coinvolto. Le spese devono riguardare servizi offerti da enti pubblici, privati o del Terzo Settore.
Al fine di evitare abusi e ottenere che il beneficiario del bonus sia effettivamente chi vi ha diritto, alle famiglie interessate sarà richiesto di presentare una documentazione completa e verificabile, che includa:
- prova dell’avvenuto pagamento per le attività frequentate dai minori;
- ricevute o fatture rilasciate dagli enti organizzatori;
- certificazioni che attestino l’idoneità dell’organizzazione a ricevere i fondi.
A differenza di altre misure di aiuto, questo contributo non esclude l’accesso ad altri benefici fiscali o assistenziali. Ciò significa che le famiglie potranno sommare il bonus ad altri strumenti di supporto finanziario, aumentando così le risorse disponibili per garantire ai propri figli un’educazione più ricca e stimolante.
Le regole dettagliate per la richiesta e l’erogazione del bonus saranno definite, tuttavia, con un decreto governativo atteso per fine marzo.
Si ricorda inoltre che, nell’ambito delle misure disposte a supporto delle famiglie, la legge di bilancio 2025 ha aumentato il limite massimo detraibile per ogni alunno, portandolo da 800 euro a 1.000 euro per la frequenza delle scuole dell'infanzia, del primo ciclo d'istruzione e della scuola secondaria di secondo grado, anche per gli istituti paritari.
L’impatto - si fa notare - non sarà immediato: queste spese, infatti, potranno essere detratte dalla dichiarazione dei redditi 2026, ma riguardano le spese sostenute nel 2025.
Come funziona?
Innanzitutto occorre chiarire che le spese detraibili includono:
- tasse d'iscrizione e frequenza e contributi obbligatori e volontari decisi dalla scuola;
- servizi scolastici integrativi, come mensa e pre/post scuola, anche se forniti da enti esterni;
- gite scolastiche, assicurazioni e attività extracurriculari organizzate dalla scuola;
- trasporto scolastico e abbonamenti ai trasporti pubblici.
Le spese per l'acquisto di materiale scolastico (come libri e cancelleria) non sono detraibili, come specificato nella circolare 3/E dell'Agenzia delle Entrate del 2016.
Le spese elencate possono essere detratte al 19% della spesa totale sostenuta durante l'anno fiscale. Tuttavia, il limite massimo di spesa detraibile varia in base al tipo di istituto frequentato:
- asili nido: 632 euro (detrazione massima di 120 euro);
- scuole materne, elementari, medie e superiori: 800 euro (detrazione massima di 152 euro);
- università pubbliche: nessun limite massimo, detrazione del 19% sull'intero importo;
- università non statali: detrazione limitata a quanto previsto dal Ministero dell'Università e della Ricerca;
- affitto per studenti fuori sede: detrazione per un massimo di 2.633 euro.