-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3141 del 15 marzo 1994
«Neppure è necessario che l'uso della violenza o della minaccia sia contestuale al rapporto sessuale per tutto il tempo, dall'inizio fino al congiungimento: è sufficiente, invece, che il rapporto sessuale non voluto dalla parte offesa sia consumato...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7186 del 24 maggio 1990
«L'assorbimento del delitto di atti di libidine violenti in quello di violenza carnale si ha soltanto in caso di contestualità degli atti integranti i due reati: in tal caso infatti il delitto di cui all'art. 519 c.p. assume la configurazione di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4426 del 13 maggio 1997
«Infatti, il soggetto attivo del reato è punibile non già per l'effetto dell'automatismo derivante dalla malattia mentale della vittima, ma per aver indotto costei al compimento di atti sessuali abusando di tale condizione di inferiorità:...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8907 del 4 ottobre 1996
«La disposizione di cui all'art. 1 legge 15 febbraio 1996, n. 66 (norme contro la violenza sessuale), che recita: «Il capo primo del titolo dodicesimo del libro secondo del codice penale e gli articoli. . . sono abrogati», va interpretata nel senso...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11541 del 11 ottobre 1999
«Il reato di cui all'art. 609 octies c.p. (violenza sessuale di gruppo) si configura come fattispecie autonoma di reato, a carattere necessariamente plurisoggettivo proprio, e richiede per la sua integrazione, oltre all'accordo delle volontà dei...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5308 del 7 giugno 1984
«Esso rileva ancor più sotto il profilo artistico, perché rappresenta il momento delle scelte, il momento in cui l'ideazione diventa creazione, in cui le scene girate sono accettate o respinte e, comunque, il momento in cui le riprese, divenute...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 135 del 10 gennaio 1998
«Infatti la capacità offensiva dell'osceno è condizionata dal contesto ambientale in cui è presentato; conseguentemente lo spettacolo osceno che si svolga con particolari modalità di riservatezza e di cautela in presenza di sole persone adulte non...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16085 del 5 dicembre 1990
«La corruzione del minore diviene giuridicamente rilevante come reato autonomo (art. 530 c.p.) qualora il concorrente reato di violenza carnale (art. 519 c.p.) o di atti di libidine violenti (art. 521 c.p.) venga a perdere qualcuno dei suoi...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5309 del 7 giugno 1984
«Il delitto di corruzione di minorenni, di cui all'art. 530 c.p., rimane assorbito nei reati previsti dagli artt. 519 (violenza carnale), 520 (congiunzione carnale commessa con abuso della qualità di pubblico ufficiale) e 521 c.p. (atti di libidine...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44822 del 30 novembre 2007
«In materia di delitti contro il sentimento per gli animali, la fattispecie di maltrattamento di animali (art. 544 ter c.p.) configura un reato a dolo specifico nel caso in cui la condotta lesiva dell'integrità e della vita dell'animale è tenuta...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39044 del 5 ottobre 2004
«La circostanza aggravante prevista dal terzo comma dell'art. 600 c.p., come sostituito dall'art. 1 legge 11 agosto 2003, n. 228, concorrendo ad interpretare la espressione «poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà» di cui al primo...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6318 del 30 maggio 1994
«Mentre nel caso di sostituzione di neonato già denunciato allo stato civile (art. 567, comma 1, c.p.) l'interesse tutelato è quello (della collettività e del neonato) alla conservazione dello stato civile acquisito in forza dell'iscrizione,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37419 del 17 ottobre 2001
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, l'obbligo di fornire i mezzi di sussistenza al figlio minore ricorre anche quando vi provveda in tutto o in parte l'altro genitore con i proventi del proprio lavoro e con l'intervento...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1283 del 2 febbraio 2000
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, la semplice indicazione dello stato di disoccupazione dell'obbligato non è sufficiente a fare venire meno l'obbligo di fornire i mezzi di sussistenza alla famiglia, quando non risulti...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3450 del 19 marzo 1998
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, non vi è interdipendenza tra il reato di cui all'art. 570, secondo comma n. 2, c.p. e l'assegno liquidato dal giudice civile, sia che tale assegno venga corrisposto, sia che non venga...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10539 del 20 novembre 1997
«Ai fini della sussistenza del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, di cui all'art. 570 cpv. n. 2 c.p., per avere il soggetto fatto mancare i mezzi di sussistenza alle persone indicate dalla norma, devono concorrere, oltre...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5523 del 4 giugno 1996
«...e. Invero la nozione di mezzi di sussistenza comprende solo ciò che è necessario per la sopravvivenza dei familiari dell'obbligato nel momento storico in cui il fatto avviene. Pertanto, nell'ipotesi di mancata corresponsione da parte del...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12400 del 17 settembre 1990
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 570, comma secondo, n. 2 c.p. lo stato di bisogno del figlio minore ricorre anche quando alla somministrazione dei mezzi di sussistenza provveda la madre o altri congiunti in mancanza di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12670 del 20 settembre 1989
«... Di conseguenza il pagamento di una somma inferiore a quella imposta a titolo di assegno non basta ad integrare gli estremi del delitto di cui all'art. 570, secondo comma c.p. Se, però, non viene corrisposta alcuna somma o, vengono versate...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5431 del 28 maggio 1985
«In tema di applicazione dell'art. 570 cpv. n. 2, c.p., l'inadempimento del soggetto obbligato in via principale ad eliminare lo stato di bisogno del coniuge integra la fattispecie criminosa ivi prevista, anche se lo stato di bisogno sia venuto...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8650 del 24 settembre 1996
«In tema di reati contro la famiglia, ed in particolare di reati tra coniugi, occorre di volta in volta verificare se la condotta irrispettosa dell'un coniuge verso l'altro abbia carattere meramente estemporaneo ed occasionale, nel senso che sia...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7442 del 26 giugno 1992
«Infatti, affinché lo stato di separazione tra i coniugi possa ritenersi interrotto a causa di riconciliazione, è necessaria la ricostituzione del consorzio familiare attraverso la restaurazione della comunione materiale e spirituale dei coniugi,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3789 del 26 marzo 1998
«In tema di abuso di mezzi di correzione e di disciplina, di cui all'art. 571 c.p., mentre non possono ritenersi preclusi quegli atti, di minima valenza fisica o morale che risultino necessari per rafforzare la proibizione, non arbitraria né...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4904 del 16 maggio 1996
«Il delitto di maltrattamenti di minore (art. 572 c.p.) si consuma non soltanto attraverso azioni, ma anche mediante omissioni giacché «trattare» un figlio (per di più minore degli anni 14) da parte di un padre implica almeno il rispetto della...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10841 del 14 ottobre 1986
«Il reato di cui all'art. 613 c.p., concernente lo stato di incapacità procurato mediante violenza, può essere accertato, anche esclusivamente, mediante prova per testi, in ossequio al principio del libero convincimento del giudice e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16491 del 3 maggio 2005
«In tema di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, la nozione di malattia nella mente (il cui rischio di causazione implica la rilevanza penale della condotta) è più ampia di quelle concernenti l'imputabilità o i fatti di lesione personale,...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1032 del 6 febbraio 1997
«Quando il minorenne non fa semplicemente da spettatore, ma egli stesso è destinatario delle attenzioni dell'agente, e cioè subisce gli atti sessuali, non si potrà più ipotizzare il delitto di «corruzione di minorenne», ma la diversa figura...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37019 del 26 settembre 2003
«Nel reato di maltrattamenti di cui all'art. 572 c.p. l'oggetto giuridico non è costituito solo dall'interesse dello Stato alla salvaguardia della famiglia da comportamenti vessatori e violenti, ma anche dalla difesa dell'incolumità fisica e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3419 del 30 gennaio 2007
«Configura il delitto di maltrattamenti previsto dall'art. 572 c.p. la condotta di chi, avuto in consegna un minore allo scopo di accudirlo, educarlo ed avviarlo ad una istruzione, consente che viva in stato di abbandono in strada, per vendere...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15098 del 31 marzo 2003
«Perché sia configurabile l'aggravante di cui all'art. 61, n. 4 c.p. occorre che le modalità della condotta esecutiva di un delitto, ad esempio quello di maltrattamenti, siano caratterizzate dalla volontà di infliggere un patimento, ulteriore...»