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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15892 del 9 aprile 2014
«Incorre nella violazione del divieto della "reformatio in pejus" il giudice di appello che, in assenza di impugnazione del pubblico ministero, applichi all'imputato una misura di sicurezza personale, quando nessuna misura di sicurezza sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12363 del 17 marzo 2014
«Nel giudizio di appello instaurato a seguito di impugnazione del solo imputato, viola il divieto di "reformatio in peius", il giudice che, assolvendo il giudicabile da uno dei reati a lui ascritti in continuazione, non elimina dal cumulo delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39837 del 25 settembre 2013
«Nel giudizio di appello instaurato a seguito di impugnazione del solo imputato, viola il divieto della reformatio in peius, il giudice che, in ipotesi di reato continuato, assolva l'imputato dalla violazione ritenuta più grave in primo grado e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 33752 del 2 agosto 2013
«Il giudice di appello, dopo aver escluso una circostanza aggravante o riconosciuto un'ulteriore circostanza attenuante in accoglimento dei motivi proposti dall'imputato, può, senza incorrere nel divieto di "reformatio in peius", confermare la pena...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4162 del 28 gennaio 2013
«Nel giudizio di rinvio a seguito di annullamento della sola condanna per il reato più grave, il giudice non è vincolato nella determinazione della pena per il reato residuo, meno grave, alla quantità di pena già individuata quale aumento "ex" art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15648 del 20 aprile 2011
«È illegittima, per contrasto col divieto di "reformatio in peius", l'ordinanza del giudice d'appello che, in assenza di impugnazione dell'imputato, proceda a correggere la pena irrogata nel dispositivo della sentenza di primo grado aumentandola...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 48334 del 17 dicembre 2009
«Non viola il divieto di "reformatio in pejus" il giudice di appello che, applicato dal primo giudice il minimo edittale secondo la previgente disposizione, abbia tenuto conto della riduzione per novella legislativa di quel parametro applicando...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5835 del 12 febbraio 2010
«Non viola il divieto della "reformatio in peius" il giudice di appello che, richiesto dell'applicazione della continuazione tra più reati per uno dei quali è stata pronunciata sentenza di condanna a pena sospesa, revochi, nel riconoscere la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19132 del 7 maggio 2009
«Non costituisce violazione del divieto di "reformatio in peius" il fatto che il giudice di appello, sul gravame del solo imputato, nel riderminare la pena, a seguito della nuova disciplina in tema di stupefacenti introdotta dalla L. n. 49 del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42134 del 12 novembre 2008
«È illegittima la decisione con cui il giudice di appello - in assenza di impugnazione del pubblico ministero e della parte civile, e di richiesta di quest'ultima nel corso del giudizio - aumenti l'importo della somma a titolo di provvisionale,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37980 del 3 ottobre 2008
«In caso di appello presentato dal solo imputato per il mancato riconoscimento della continuazione tra i reati per cui è intervenuta condanna, il divieto di reformatio in peius riguarda ogni componente che concorre alla determinazione della pena...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37464 del 2 ottobre 2008
«La Corte di cassazione, anche se il ricorso è proposto dall'imputato, ha il potere-dovere di attribuire al fatto la sua esatta definizione giuridica, senza che ciò comporti violazione del generale principio del divieto di reformatio in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10091 del 5 marzo 2008
«Nel caso in cui la sentenza di appello sia stata annullata con rinvio, ed in applicazione del divieto di reformatio in pejus (operante anche nel giudizio di rinvio) la pena già determinata dal giudice dell'appello non possa essere aggravata...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17050 del 18 maggio 2006
«Il divieto della reformatio in peius trova applicazione nel giudizio di rinvio conseguente ad annullamento pronunciato dalla Corte di cassazione, su ricorso del solo imputato, per vizi che non si riverberano sugli atti propulsivi del giudizio, ma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41096 del 20 ottobre 2004
«In assenza di impugnazione da parte del pubblico ministero, costituisce violazione del divieto di reformatio in pejus l'affermazione, in grado di appello, della penale responsabilità dell'imputato in ordine ad un reato, pur formalmente contestato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15961 del 5 aprile 2004
«Il giudice dell'impugnazione che accolga l'appello dell'imputato relativamente a circostanze o a reati concorrenti, anche se unificati dalla continuazione, ha il solo obbligo di diminuire la pena complessiva irrogata e non anche quello di lasciare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31966 del 27 agosto 2001
«La sospensione condizionale della pena può essere revocata dal giudice di secondo grado, senza che ciò integri violazione del divieto della reformatio in pejus, non solo quando esista sul punto appello del pubblico ministero, ma anche quando la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5963 del 22 maggio 2000
«Una volta che l'imputato abbia investito, con l'appello, il punto della sentenza concernente la configurabilità del tentativo di omicidio in relazione al tipo di dolo che sorregge l'azione, legittimamente il giudice di secondo grado ritiene, ferma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7892 del 4 luglio 1998
«La disposizione di cui all'art. 597 c.p.p., secondo la quale in ogni caso, se è accolto l'appello dell'imputato relativo a circostanze o a reati concorrenti anche se unificati per la continuazione, la pena complessiva irrogata è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4075 del 2 aprile 1998
«In materia di cognizione del giudice di appello, se la nuova definizione giuridica, a differenza di quella originaria, non consente l'applicazione di una causa estintiva del reato, il giudice deve escludere tale applicazione — e la conseguente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1133 del 28 gennaio 1998
«Le disposizioni di cui all'art. 597 terzo comma c.p.p. (divieto di reformatio in peius) e 597 quarto comma (obbligo di diminuzione della pena complessiva irrogata, in caso di accoglimento di appello relativo a circostanze o a reati concorrenti)...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2432 del 13 marzo 1997
«In forza dell'art. 597, quarto comma. cp.p., secondo cui se è accolto l'appello dell'imputato relativo a circostanze o a reati concorrenti la pena complessiva irrogata è corrispondentemente diminuita, il giudice dell'appello che concede ex...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9546 del 11 settembre 1995
«Il divieto della reformatio in peius riguarda il dispositivo della sentenza di appello e non si riferisce anche alla motivazione, potendo il giudice di secondo grado fornire una spiegazione logico-giuridica diversa da quella prospettata dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10101 del 24 settembre 1994
«Il principio secondo cui il divieto di reformatio in peius, ai sensi dell'art. 597 comma quarto c.p.p., deve riferirsi alla pena nelle sue componenti e non solo a quella complessiva, per quanto concerne il reato continuato, presuppone tuttavia che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 804 del 26 gennaio 1994
«Non costituisce violazione del divieto di reformatio in peius la maggiorazione, da parte del giudice dell'impugnazione, della percentuale di aumento per la continuazione applicata dal giudice di primo grado, se la misura della pena complessiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11406 del 14 dicembre 1993
«Non viola il divieto di reformatio in peius il giudice di appello che — sulla base delle circostanze di fatto già contenute nella sentenza di primo grado, di condanna dell'imputato per il delitto contestato (detenzione illecita di sostanza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45236 del 8 novembre 2013
«Viola il divieto della "reformatio in peius" il giudice di appello che, a seguito di impugnazione del solo imputato, concedendo un'ulteriore attenuante diminuisca complessivamente la pena inflitta, operando, però, una minore riduzione per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7544 del 28 febbraio 2005
«Il potere attribuito dall'articolo 597, comma 5, del c.p.p. al giudice di appello di applicare con la sentenza anche di ufficio il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è un potere eccezionale e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21273 del 15 maggio 2003
«Il potere del giudice di appello di applicare, anche d'ufficio, la sospensione condizionale della pena, il beneficio della non menzione della condanna e una o più circostanze attenuanti è un potere eccezionale e discrezionale rispetto al principio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32966 del 4 settembre 2001
«Il giudice d'appello deve, sia pure sinteticamente, dare ragione del concreto esercizio, positivo o negativo, del potere-dovere attribuitogli dall'art. 597, comma 5, c.p.p., qualora ricorrano le condizioni previste dalla legge per l'applicazione...»