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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45830 del 5 febbraio 1999
«Invero il diritto dello Stato estero ad intervenire nel procedimento di estradizione (diritto riconosciuto dall'art. 702 c.p.p.) legittima lo Stato suddetto ad impugnare — con ricorso per cassazione — le sentenze pronunziate dalla corte di appello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 49384 del 24 dicembre 2003
«Ne consegue che l'Autorità giudiziaria non può essere vincolata all'osservanza di condizioni ulteriori rispetto a quelle accettate dal Ministro della giustizia. (Fattispecie in cui la Corte ha rigettato il ricorso proposto da un imputato latitante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4095 del 21 settembre 1995
«Detto effetto preclusivo all'esecuzione delle pene concernenti reati non compresi nella concessa estradizione opera sia quando lo Stato richiesto abbia direttamente consegnato a quello richiedente il soggetto interessato, sia nell'ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43950 del 6 dicembre 2001
«Ne consegue che le disposizioni di diritto interno, in forza delle quali è demandato alla corte d'appello del luogo in cui deve procedersi agli atti richiesti il potere di exequatur, sono tuttora in vigore e che è legittimo il provvedimento con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1365 del 18 giugno 1999
«In tema di competenza territoriale in ordine alle rogatorie internazionali, la competenza stabilita dal primo comma dell'art. 724 c.p.p. riguarda la corte d'appello cui è demandato il controllo giurisdizionale sulla eseguibilità nell'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3375 del 23 gennaio 2003
«In tema di richiesta di procedimento, il termine di tre mesi dalla notizia del fatto, previsto dall'art. 128, primo comma, c.p. per la proposizione della richiesta di procedimento, non è applicabile ai reati per la cui punibilità è necessaria la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5938 del 26 febbraio 1998
«La competenza a decidere sia sulla necessità del sequestro richiesto ed eseguito all'estero, sia sul suo mantenimento ai fini del procedimento penale, non può che essere dello Stato richiedente, il quale soltanto ha la possibilità di stabilire, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 873 del 5 febbraio 1997
«Dall'insieme delle norme che regolano la rogatoria internazionale per l'acquisizione probatoria all'estero si ricavano due postulati: la prova non può essere acquisita in contrasto con i principi fondamentali ed inderogabili dell'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37774 del 8 novembre 2002
«In tema di rogatoria internazionale all'estero, l'art. 3, par. 3 della convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959 non impone allo Stato richiesto una prescrizione a carattere cogente di trasmettere copie o...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10885 del 20 marzo 2012
«È legittimo il riconoscimento della sentenza penale straniera di patteggiamento a pena detentiva pari ad anni sei, posto che essa, benché avente ad oggetto una pena superiore ai limiti edittali previsti per l'applicazione del corrispondente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40883 del 7 novembre 2007
«Ai fini del riconoscimento di una sentenza straniera ai sensi dell'art. 733 c.p.p., non è necessario che il reato riceva identico o analogo trattamento sanzionatorio nell'ordinamento italiano ed in quello straniero. (Fattispecie nella quale è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1219 del 23 maggio 1995
«Pertanto, quando l'interessato adduca di aver agito nel processo in cui è stato condannato «per coprire la propria attività segreta a favore dello Stato italiano», la norma suddetta non trova applicazione, dal momento che essa non attribuisce...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3597 del 28 dicembre 1993
«In tema di attuazione della Convenzione di Strasburgo sul trasferimento delle persone condannate, del 21 marzo 1983, ratificata con L. 25 luglio 1988, n. 334, l'art. 3, secondo comma, L. 3 luglio 1989, n. 257, secondo il quale nel determinare la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15367 del 1 dicembre 2000
«Ne consegue che nell'ipotesi in cui l'attore, qualificandosi come «consumatore», agisca per far valere un diritto previsto dal D.L.vo n. 50 del 1992, la competenza territoriale a decidere la controversia è da attribuire inderogabilmente al giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3046 del 13 febbraio 2007
«Il principio sancito dall'art. 5 c.p.c., secondo cui i mutamenti di legge intervenuti nel corso del giudizio non assumono rilevanza ai fini della giurisdizione, la quale si determina con riguardo alla legge vigente al momento della proposizione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15344 del 6 luglio 2006
«Per i ricorsi relativi al rapporto di impiego degli impiegati dipendenti da pubbliche amministrazioni era prevista - anteriormente all'entrata in vigore delle nuove regole di riparto della giurisdizione dettate dall'art. 63 del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 857 del 17 gennaio 2008
«L'art. 5 c.p.c., anche nel testo novellato dall'art. 2 della legge 26 novembre 1990, n. 353, che esclude la rilevanza dei mutamenti in corso di causa della legge — oltre che dello stato di fatto — in ordine alla determinazione della competenza, va...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2415 del 19 febbraio 2002
«L'irrilevanza, ai fini della giurisdizione, dei mutamenti legislativi successivi alla proposizione della domanda, sancita dall'art. 5 c.p.c., opera nel caso in cui il sopravvenuto mutamento dello stato di diritto privi il giudice della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2946 del 5 giugno 1980
«La norma contenuta nell'art. 11 c.p.c., secondo cui, se è chiesto da più persone o contro più persone l'adempimento per quote di un'obbligazione, il valore della causa si determina dall'intera obbligazione, configura un'eccezione alla regola, in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25031 del 28 novembre 2005
«Il principio della perpetuatio iurisdictionis di cui l'art. 5 c.p.c. è espressione, rende infatti irrilevanti, ai fini della giurisdizione, i mutamenti legislativi successivi alla proposizione della domanda, solo nel caso in cui il sopravvenuto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12412 del 6 luglio 2004
«È devoluta alla competenza del giudice ordinario e non a quella delle commissioni tributarie la controversia in materia di imposte sulle concessioni statali dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile - imposte attribuite alla Regione nel...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6774 del 5 maggio 2003
«Infatti, il principio della perpetuatio iurisdictionis, di cui l'art. 5 c.p.c. è espressione, rende irrilevanti, ai fini della giurisdizione, i mutamenti legislativi successivi alla proposizione della domanda, i quali operano solo nel caso in cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6933 del 5 luglio 1999
«Con riferimento ai regolamenti emessi dal potere esecutivo, al fine della attribuzione del carattere della normatività, assume, inoltre, rilievo l'espressa disciplina prevista nell'art. 17 della legge n. 400 del 1988, la quale all'uopo esige, sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6110 del 20 marzo 2006
«Ne deriva, per il tempo precedente all'ultima data considerata, che la residenza in Italia del convenuto consente al giudice italiano di decidere la controversia risarcitoria per un illecito extracontrattuale verificatosi all'estero, ma non di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5313 del 15 maggio 1995
«Qualora in un sinistro derivante dalla circolazione stradale siano rimaste danneggiate più persone, l'assicuratore della R.C.A. (cui va equiparata l'impresa designata o cessionaria) ha l'onere di provvedere, usando la normale diligenza,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10810 del 2 novembre 1993
«La disposizione dell'art. 27 della L. 24 dicembre 1969, n. 990, che prevede la riduzione proporzionale dei diritti dei danneggiati nell'ipotesi in cui il risarcimento dovuto dal responsabile superi le somme assicurate, non è applicabile alle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11396 del 18 maggio 2009
«L'obbligazione del garante di un concordato preventivo viene ad esistenza solo in quanto - ed a partire dal momento in cui - la proposta concordataria alla quale essa accede è approvata dai creditori, che della garanzia medesima sono beneficiari,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18906 del 20 settembre 2004
«Pertanto, qualora i due luoghi non coincidano, il forum delicti previsto dall'art. 20 c.p.c. deve essere identificato con riguardo al luogo in cui è avvenuto l'evento. (Nella specie la Cassazione ha dichiarato la competenza territoriale del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12974 del 13 luglio 2004
«In tema di concorrenza sleale, il luogo di commissione dell'illecito (rilevante ai fini della corretta individuazione del giudice competente per territorio alla stregua dei criteri alternativi indicati dagli artt. 19 e 20 c.p.c.) non è quello in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28227 del 20 dicembre 2005
«In tema di competenza per territorio, il criterio di cui all'art. 1182, terzo comma, c.c. trova applicazione anche rispetto all'obbligazione di restituzione di ciò che sia stato pagato indebitamente, sempre che detta obbligazione non dia luogo ad...»