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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4143 del 3 aprile 1998
«Ai fini della perseguibilità d'ufficio dei delitti contro la libertà sessuale, la connessione prevista dall'art. 542 c.p. non si identifica nell'istituto processuale di cui all'art. 12 c.p.p., essendo sufficiente che tra il reato di violenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 273 del 12 gennaio 1996
«Quando il tribunale ritenga illegittimamente instaurato il giudizio immediato per una parte delle imputazioni di cui al giudizio, può disporre lo stralcio degli atti relativi a tali contestazioni e deve valutare la necessità della unitarietà del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1740 del 12 luglio 1995
«Il giudizio immediato su richiesta dell'imputato che rinuncia all'udienza preliminare si differenzia da quello richiesto dal pubblico ministero poiché, diversamente da questo, non esige particolari condizioni, ma si basa unicamente sulla richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9481 del 10 settembre 1992
«Rientra nella facoltà del giudice di merito disporre la separazione dei rapporti processuali e la definizione separata allorché ne sussistano opportunità e convenienza, non ostandovi ipotesi di connessione, allorché il giudice ritenga che la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28233 del 22 dicembre 1998
«Non sono abnormi il decreto del presidente della corte d'appello che autorizzi il presidente di sezione della medesima corte ad astenersi limitatamente a uno solo tra più imputati del medesimo procedimento, precisando che la posizione di tale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1862 del 31 luglio 1998
«Il provvedimento di separazione dei procedimenti non può ritenersi atto abnorme in quanto l'art. 18, comma primo lett. e), c.p.p. prevede la possibilità di separazione come soluzione normale, mentre la esclude solo in via eccezionale quando il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1429 del 4 giugno 1996
«Non è abnorme, e non è quindi ricorribile direttamente in Cassazione, il provvedimento con il quale il tribunale avanti al quale sia presentata richiesta di rimessione, ordina la separazione della posizione dell'imputato che chiede la rimessione e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12729 del 17 ottobre 1994
«L'art. 130 norme att. fa conseguire, «di fatto», una separazione del procedimento, nel senso che una parte di esso, cioè quella rimessa al giudice, passa nella fase processuale in senso proprio, mentre l'altra resta nella fase procedimentale. Si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42990 del 18 novembre 2008
«È inoppugnabile il provvedimento di riunione o di separazione dei procedimenti.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2383 del 19 luglio 1993
«Il codice di procedura penale del 1988 ha inteso accentuare l'interesse di ogni soggetto alla rapida definizione del processo che può essere influenzata dalla separazione o dalla riunione con altri processi. Di conseguenza, innovando rispetto alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 1611 del 11 aprile 1994
«In tema di impugnazione, il provvedimento con il quale il giudice di cognizione ordina la separazione dei procedimenti, mediante stralcio delle posizioni di taluno degli imputati, ha natura ordinatoria e, per il principio di tassatività delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1720 del 12 settembre 1996
«Diversamente dal codice di rito civile, dove il principio di verità del procedimento di gravame si realizza con la necessità del simultaneus processus attraverso la previsione che le diverse impugnazioni contro la medesima sentenza devono, in ogni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5953 del 12 giugno 1996
«La separazione dei processi prevista dall'art. 19 c.p.p. attiene all'esercizio di un potere discrezionale del giudice, che nell'interesse superiore della giustizia, previa audizione delle parti, può adottare tale provvedimento, onde consentire la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12775 del 29 marzo 2007
«Stante il principio di tassatività dei mezzi di impugnazione, la sentenza dichiarativa di incompetenza per qualsiasi causa non è impugnabile e non è ricorribile per cassazione, potendo dar luogo soltanto a un conflitto di giurisdizione o di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25 del 6 dicembre 1999
«È giuridicamente inesistente il provvedimento giurisdizionale che, quantunque materialmente esistente e ascrivibile a un giudice, sia tuttavia privo del requisito minimo della provenienza da un organo giudiziario investito del potere di decisione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9924 del 27 settembre 1995
«L'eccezione d'incompetenza per materia, segnatamente quando viene sollevata per la prima volta nel giudizio di legittimità, pur essendo di per sè ammissibile, in considerazione dei limiti propri del sindacato della Corte di cassazione — preclusi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2949 del 22 marzo 1995
«La dichiarazione di incompetenza per materia può essere emessa dal giudice del dibattimento prima di ogni altra decisione, ed in particolare anche prima della decisione sulle questioni preliminari di cui all'art. 491 c.p.p. — da coordinarsi, a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14 del 5 gennaio 1994
«Allorquando venga proposto, ai sensi dell'art. 311, comma secondo, c.p.p., ricorso diretto per cassazione avverso ordinanze che dispongono misure cautelari, è proponibile la censura prospettata sulla base dell'asserita violazione, da parte del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2096 del 10 luglio 1993
«Nella fase degli atti preliminari al dibattimento il giudice può conoscere della propria competenza per materia, ex art. 21 c.p.p., ma solo sul fatto contestato che sia rimasto immutato, non avendo egli, allo stato, potuto prendere piena...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27996 del 13 luglio 2012
«L'eccezione di incompetenza territoriale è proponibile "in limine" al giudizio abbreviato non preceduto dall'udienza preliminare, mentre, qualora il rito alternativo venga instaurato nella stessa udienza, l'incidente di competenza può essere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40244 del 8 dicembre 2006
«La questione di competenza per territorio, davanti al giudice che abbia omesso di proporre il conflitto avverso la decisione del primo giudice di tardiva rilevazione dell'incompetenza, può essere proposta, nei limiti temporali di cui all'art. 21,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 13687 del 26 marzo 2003
«Ai fini della rimessione del processo, i provvedimenti e i comportamenti del giudice possono assumere rilevanza a condizione che siano l'effetto di una grave situazione locale e che, per le loro caratteristiche oggettive, siano sicuramente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14 del 29 marzo 2000
«L'omissione, da parte del giudice del riesame, della pronuncia, anche d'ufficio, della sopravvenuta perdita di efficacia della misura cautelare ai sensi dell'art. 309, comma 10, c.p.p., costituisce un vizio della decisione che, come tale, può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13624 del 23 dicembre 1998
«La scelta del giudizio abbreviato non implica l'accettazione della competenza del giudice investito della richiesta, salve le preclusioni previste dalla legge in ordine alla eccepibilità della incompetenza.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3375 del 30 luglio 1998
«Nel corso delle indagini preliminari, in sede di riesame non sono proponibili questioni in ordine alla competenza del giudice che ha emesso l'ordinanza impugnata, non potendo trovare applicazione, per difetto dei relativi presupposti, le...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7826 del 7 agosto 1997
«La valutazione della competenza territoriale deve essere svolta con riferimento al momento della proposizione della relativa eccezione e cioè al più tardi nella fase di cui all'art. 491 comma primo c.p.p., vale a dire subito dopo l'accertamento,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5230 del 16 novembre 1995
«La competenza per territorio non può essere determinata sulla base delle sopravvenute dichiarazioni rese nel dibattimento dall'imputato circa il luogo della commissione del reato; la legge processuale, infatti, stabilendo, art. 21, comma 2,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 231 del 27 febbraio 1996
«In tema di competenza per materia all'adozione di provvedimenti cautelari in fase di indagini preliminari, posto che in tale fase non può parlarsi propriamente di «reati» ma solo di fluide «ipotesi di reato», non può escludersi la competenza del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1925 del 10 maggio 1995
«L'incompetenza del giudice che ha disposto la misura cautelare è sindacabile in sede di impugnazione della misura stessa e nessuna preclusione sussiste, nel procedimento de libertate, al riconoscimento dell'incompetenza del Gip del tribunale non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1655 del 28 aprile 1995
«Anche nell'ambito del procedimento de libertate è possibile sollevare la questione di competenza del giudice. Invero, ciascun giudice, nell'assumere un provvedimento, è sempre obbligato al rispetto della propria competenza e su tale sua...»