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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16816 del 20 giugno 2008
«Ai fini dell'incidenza di un giudicato su di una controversia non inerente il medesimo rapporto fondamentale, non può riconoscersi alcun effetto preclusivo sia alle statuizioni incidentali relative a rapporti pregiudiziali sia alla soluzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8515 del 5 maggio 2004
«ll giudicato implicito può ritenersi formato solo allorché tra la questione risolta espressamente e quella che si assume risolta implicitamente sussista un nesso di dipendenza così intenso da non consentire che l'una sia stata decisa senza aver...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14999 del 21 novembre 2000
«Perché in caso di omessa espressa pronuncia su di una domanda si possa formare, ove la sentenza passi in cosa giudicata per mancata impugnazione, un giudicato implicito sul punto del mancato accoglimento della domanda non espressamente decisa,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14596 del 9 novembre 2000
«La mancata impugnazione della statuizione relativa alle spese processuali conduce ad un giudicato implicito che preclude la possibilità di riproporre la questione nei successivi gradi del giudizio.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13815 del 18 ottobre 2000
«La sentenza con la quale sia stata dichiarata l'estinzione di un diritto fatto valere in giudizio per decorrenza del termine prescrizionale non presuppone necessariamente l'accertamento implicito — idoneo ai giudicato — in ordine alla sussistenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 375 del 14 gennaio 2000
«L'autorità del giudicato copre non solo il dedotto, ma anche il deducibile in relazione al medesimo oggetto, cioè non soltanto le ragioni giuridiche fatte valere in giudizio (giudicato esplicito), ma anche tutte le altre proponibili sia in via di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12905 del 19 dicembre 1997
«In caso di omessa espressa pronuncia su di una domanda si forma, ove la sentenza passi in cosa giudicata per mancata impugnazione, un giudicato implicito sul punto del mancato accoglimento della domanda non espressamente decisa, tale da precludere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6720 del 25 luglio 1996
«Il giudicato implicito sulla questione pregiudiziale della legittimazione ad agire non può formarsi qualora la questione non sia stata sollevata dalle parti ed il giudice (con implicita statuizione positiva sulla stessa) si sia limitato a decidere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 990 del 1 febbraio 1994
«La preclusione derivante dal giudicato implicito e dall'applicazione della regola che il giudicato copre il dedotto ed il deducibile opera sul presupposto non solo della identità delle parti ma anche dell'identità fra l'oggetto del nuovo giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10550 del 23 ottobre 1998
«Il giudicato parziale si forma allorquando l'impugnazione proposta non si estende a quei capi della sentenza che, fondati su diversi presupposti, indipendenti da quelli relativi alle statuizioni impugnate, abbiano rispetto a queste ultime,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3271 del 9 aprile 1996
«Nel caso in cui una sentenza contenga una pluralità di statuizioni, costituiscono capi autonomi di essa — sui quali può separatamente formarsi la cosa giudicata — quelli che provvedono su domanda di contenuto distinto, fondate su presupposti di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24241 del 30 novembre 2010
«Dal principio stabilito dall'art. 2909 c.c. - secondo cui l'accertamento contenuto nella sentenza passata in giudicato fa stato ad ogni effetto tra le parti, i loro eredi o aventi causa - si evince, "a contrario", che l'accertamento contenuto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10284 del 5 maggio 2009
«La regola generale dell'assoggettabilità ad esecuzione di tutti i beni del debitore (ai sensi degli artt. 2740 e 2910 c.c.) subisce, per quanto attiene gli enti pubblici, una limitazione in dipendenza della natura dei beni appartenenti agli enti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 702 del 16 gennaio 2006
«In virtù dell'espressa previsione desumibile dall'art. 496 c.p.c., il giudice dell'esecuzione può procedere alla riduzione del pignoramento anche d'ufficio, sicché, trattandosi di materia sottratta alla esclusiva disponibilità delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11122 del 11 novembre 1997
«Non è precluso, al creditore garantito dal pegno, di munirsi di un titolo esecutivo e di sottoporre (al fine di tentare di realizzare per intero la soddisfazione del credito) a pignoramento altri beni del debitore, purché, nel rispetto della...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3359 del 11 febbraio 2011
«In tema di pignoramento immobiliare, la corte che sia legata alla "res" principale da un vincolo di pertinenzialità desumibile dalla funzione esclusivamente servente l'immobile oggetto di espropriazione costituisce con questo una "unicum"...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14863 del 16 novembre 2000
«L'identificazione del bene pignorato, in base agli elementi obiettivi contenuti negli atti della procedura espropriativa, non esclude l'applicabilità dell'art. 2912 c.c., in virtù del quale il pignoramento comprende gli accessori, le pertinenze ed...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15400 del 28 giugno 2010
«Nel caso di acquisto di un immobile successivamente alla trascrizione sullo stesso del pignoramento - quindi con atto inopponibile ai creditori pignoranti ed intervenuti - l'acquirente non può intervenire neppure in via adesiva nell'espropriazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4612 del 4 settembre 1985
«Alle udienze fissate per la vendita del bene pignorato è indispensabile la presenza di un soggetto legittimato a promuovere gli atti del processo esecutivo, e, quindi, del creditore procedente o di un creditore intervenuto munito di titolo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7214 del 6 agosto 1996
«Il principio generale enunciato dall'art. 2913 c.c. - a norma del quale non hanno effetto in pregiudizio del creditore pignorante e dei creditori che intervengono nell'esecuzione gli atti di alienazione dei beni sottoposti a pignoramento - opera...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19501 del 10 settembre 2009
«In tema di crediti futuri, la mancanza dei requisiti di certezza e liquidità, così come non inficia l'efficacia traslativa dell'atto di cessione, purché si tratti di un credito non meramente eventuale, in quanto destinato a maturare nell'ambito di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9810 del 19 giugno 2003
«La compravendita di un bene immobile che, quantunque anteriore all'assoggettamento del venditore a fallimento o a liquidazione coatta amministrativa, risulti trascritta solo successivamente non è opponibile, giusta disposto dell'art. 2914 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15141 del 26 ottobre 2002
«Ai fini dell'efficacia della cessione di crediti "futuri" in pregiudizio del creditore pignorante, ex art. 2914 n. 2 c.c., occorre distinguere tra crediti maturandi con origine da un unico e già esistente rapporto — base, quali i crediti di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4090 del 22 marzo 2001
«L'art. 2914 n. 2 c.c. — che sancisce l'inefficacia, nei confronti del creditore pignorante e di quelli intervenuti nell'esecuzione, delle cessioni di credito notificate al debitore o da lui accettate successivamente al pignoramento — opera anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10668 del 27 settembre 1999
«Al fallimento del cedente possono essere opposte soltanto quelle cessioni di credito che siano state notificate al debitore ceduto o dal medesimo accettate con atto di data certa anteriore alla dichiarazione di fallimento, atteso che il disposto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10596 del 28 ottobre 1997
«Nell'ipotesi di alienazione di quote sociali anteriore al pignoramento delle stesse, ai fini dell'applicazione del criterio dettato dall'art. 2914, n. 4, c.c., conta la certezza della data, la quale è assicurata dalla vidimazione del libro sociale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5511 del 3 maggio 2000
«Nel concordato preventivo, sia esso remissorio-solutorio che con cessione dei beni, i limiti alla generale opponibilità ai creditori degli atti compiuti dal debitore sul proprio patrimonio sono solo quelli previsti dagli artt. 167 e 168 della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11690 del 19 novembre 1998
«Fino al momento della dichiarazione dell'estinzione per compensazione legale di due crediti reciproci certi, liquidi ed esigibili, pur se riferiti allo stesso rapporto, gli opposti crediti restano separatamente esposti ai relativi eventi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1108 del 5 febbraio 1997
«In tema di pignoramento di crediti, qualora prima dell'intimazione il terzo pignorato abbia girato al debitore diretto un assegno bancario in adempimento dell'obbligazione corrispondente al credito poi pignorato, l'estinzione dell'obbligazione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 517 del 12 gennaio 2011
«La vendita forzata trasferisce all'acquirente, ai sensi dell'art. 2919 c.c., tutti e solo i diritti già spettanti sulla cosa al debitore che ha subito l'espropriazione, mentre la tutela dei diritti che i terzi vantino sul medesimo bene (nella...»