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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4168 del 22 marzo 2001
«In tema di presunzioni, il requisito della gravità si riferisce al grado di convincimento che le presunzioni sono idonee a produrre e a tal fine è sufficiente che l'esistenza del fatto ignoto sia desunta con ragionevole certezza, anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9782 del 14 settembre 1999
«Perché possa ritenersi correttamente desunta una presunzione semplice è sufficiente che i fatti sui quali essa si fonda siano tali da far apparire l'esistenza del fatto ignoto come una conseguenza del fatto noto, già accertato in giudizio, alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4777 del 12 maggio 1998
«Al di fuori dei casi di prova legale, non esiste nel nostro ordinamento una gerarchia delle prove, per cui i risultati di talune di esse debbano necessariamente prevalere nei confronti di altri dati probatori, essendo la valutazione delle prove...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9961 del 13 novembre 1996
«Quando la procura alle liti apposta in calce o a margine dell'atto processuale sia priva della data, che risulti invece apposta su quest'ultimo, deve presumersi — in considerazione dello stretto rapporto esistente tra l'atto e la procura espressa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12803 del 27 settembre 2000
«L'indagine svolta a stabilire se una dichiarazione costituisca o meno confessione si risolve in un apprezzamento di fatto non censurabile in sede di legittimità, ove lo stesso sia fondato su una motivazione immune da vizi logici.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3205 del 2 aprile 1999
«L'ammissione di un convenuto resa in merito ad una domanda proposta nei confronti di altro convenuto non costituisce prova a favore dell'attore se a sua volta quegli ha proposto, nei confronti dello stesso convenuto, una domanda fondata su causa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8923 del 11 ottobre 1996
«È irrilevante, ai fini della validità della confessione, che i fatti sfavorevoli al dichiarante e dichiarati come veri siano stati da lui percepiti direttamente o appresi in altro modo e, pertanto, se ricorrono gli altri requisiti di legge, è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7302 del 17 luglio 1990
«L'accertamento della sussistenza di una causa d'impossibilità delle prestazioni relative al rapporto di lavoro e della non imputabilità della stessa al datore di lavoro non può dal giudice del merito essere fondato sulla pretesa natura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8245 del 8 luglio 1987
«Ai fini della sussistenza del delitto di ricettazione, la ricezione, che ne è l'elemento materiale, è comprensiva di qualsiasi conseguimento di possesso della cosa proveniente da reato e, quindi, vi rientra anche il possesso per «mero titolo di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5019 del 30 maggio 1996
«Le dichiarazioni di scienza contenute in un atto invalido in quanto transazione, ben possono avere valore confessorio quando esse abbiano per oggetto la ricognizione di situazioni di fatto preesistenti o di situazioni giuridiche considerate però...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11881 del 6 agosto 2003
«La qualificazione giuridica del fatto esula dall'ambito della confessione, la quale può avere ad oggetto solo circostanze obiettive e non già opinioni o giudizi. (Nella specie la sentenza impugnata, contrariamente alle dichiarazioni rese dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4012 del 6 aprile 1995
«Per fatto sfavorevole al dichiarante e favorevole all'altra parte, al fine di stabilire se la dichiarazione dalla quale esso risulta abbia i caratteri della confessione, deve intendersi quello che, avuto riguardo all'oggetto della controversia ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11498 del 21 ottobre 1992
«La confessione, pur dovendo cadere esclusivamente su fatti, può estendersi, sub specie facti , anche a situazioni giuridiche rilevanti, come quelle comportanti la costituzione di un rapporto contrattuale, fermo restando che la qualificazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28711 del 3 dicembre 2008
«L'efficacia probatoria della confessione postula che essa sia resa da persona capace di disporre del diritto a cui i fatti confessati si riferiscono, ossia da persona che abbia la capacità e la legittimazione ad agire negozialmente riguardo alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6687 del 9 luglio 1998
«La dichiarazione a contenuto confessorio resa da soggetto incapace (nella specie, minore) ha valore di mero indizio, e può essere valutata dal giudice unitamente agli altri elementi di prova acquisiti al giudizio.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4015 del 6 aprile 1995
«L'art. 2731 c.c. che lega l'efficacia probatoria della confessione alla capacità di disporre del diritto a cui i fatti si riferiscono, riguarda la capacità e la legittimazione ad agire e non la capacità processuale richiesta dall'art. 75 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8229 del 7 ottobre 1994
«L'efficacia piena ed incondizionata della confessione, superabile solo con la prova dell'errore di fatto o della violenza (art. 2732 c.c.), postula che essa non abbia avuto ad oggetto diritti indisponibili, atteso che, a norma dell'art. 2731 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14780 del 24 giugno 2009
«A norma dell'art. 2732 c.c., l'invalidazione della confessione postula la dimostrazione, da parte del confitente, della non veridicità della dichiarazione e del fatto che la stessa è stata determinata da errore o da violenza; pertanto, poiché non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 547 del 21 gennaio 1999
«In base all'art. 2732 c.c. alla parte che abbia reso confessione non è concesso di poter fornire dimostrazione diversa da quella della «revoca» (o invalidità) della confessione stessa in conseguenza di errore di fatto in cui incorse o di violenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5459 del 3 giugno 1998
«La confessione può esser invalidata — e non «revocata», perché gli effetti sostanziali e processuali di essa non sono rimessi alla volontà del dichiarante — soltanto se il confitente dimostra non solo l'inveridicità della dichiarazione, ma anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1483 del 10 febbraio 1995
«L'art. 2732 c.c. limita tassativamente alla violenza ed all'errore di fatto le cause di invalidazione della dichiarazione confessoria. Pertanto resta esclusa la possibilità di applicare alla confessione la normativa generale in materia di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 629 del 20 gennaio 1995
«Quando una dichiarazione di verità della parte ha per oggetto un fatto storico, l'effetto sfavorevole della parte dichiarante e cioè l'efficacia di piena prova che ne discende, può essere revocata solo dimostrando l'errore (art. 2732 c.c.): vale a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17239 del 22 luglio 2010
«Le dichiarazioni rese in sede d'interrogatorio libero o non formale, che è istituto finalizzato alla chiarificazione delle allegazioni delle parti e dotato di funzione probatoria a carattere meramente sussidiario, non possono avere valore di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13212 del 6 giugno 2006
«In tema di prova civile, la confessione giudiziale o stragiudiziale richiede una esplicita dichiarazione della parte o del suo rappresentante in ordine alla verità di fatti ad essa sfavorevoli o favorevoli all'altra parte, e, pur potendo desumersi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18655 del 5 dicembre 2003
«La confessione giudiziale costituisce una dichiarazione di scienza, il cui elemento essenziale è una affermazione inequivoca in ordine ad un fatto storico dubbio, resa la quale gli effetti che ne derivano sono stabiliti dalla legge; ne consegue...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26686 del 6 dicembre 2005
«Pur essendo vero che le ammissioni contenute nella comparsa di risposta — così come in uno degli atti processuali di parte indicati dall'art. 125 c.p.c. — siccome facenti parte del processo, possono assumere anche il carattere proprio della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11946 del 8 agosto 2002
«Il ricorso alle nozioni di comune esperienza (fatto notorio), comportando una deroga al principio dispositivo ed al contraddittorio, in quanto introduce nel processo civile prove non fornite dalle parti e relative a fatti delle stesse non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4727 del 30 marzo 2001
«Le ammissioni contenute negli scritti difensivi sottoscritte unicamente dal procuratore ad litem , pur non avendo valore confessorio, costituiscono elementi indiziari che possono liberamente essere valutati dal giudice per la formazione del suo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3244 del 10 febbraio 2009
«Le ammissioni rese in sede di interrogatorio formale, ove siano accompagnate da dichiarazioni aggiunte idonee a modificare o estinguere gli effetti della confessione, non hanno efficacia confessoria piena, ai sensi degli artt. 2733 e 2734 c.c., e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2903 del 27 febbraio 2001
«Non viola l'art. 2734 c.c. il giudice di merito che, diversamente dalla dichiarazione resa dalla parte in sede di interrogatorio formale, non ritenga raggiunto un accordo negoziale con la controparte perché la confessione è un atto giuridico che...»